Questo mattone a base di microalghe “intrappola” il carbonio e può rivoluzionare l’edilizia

"Bio-Block Spiral": un inedito mattone a base di microalghe, frutto della collaborazione tra SOM e Prometheus Materials, in grado di intrappolare il carbonio e contribuire a un futuro edilizio più sostenibile

Le microalghe, veloci nel loro ciclo di crescita, hanno già trovato impiego in diversi settori, dalla cosmetica all’industria alimentare, passando per l’agricoltura e la produzione di carburanti biologici. Ma ora, grazie alle ricerche svolte da SOM e Prometheus Materials, queste stesse alghe stanno dimostrando di avere un potenziale rivoluzionario anche nell’edilizia.

La loro scoperta ha portato alla creazione di mattoni in bio-muratura, proponendo un’alternativa ecologica al tradizionale cemento e ai mattoni di argilla. Questi bio-blocchi, non solo “catturano” il carbonio, ma anche garantiscono un processo produttivo a basse emissioni e con ridotto consumo energetico.

Con l’industria del calcestruzzo che continua a presentare un’elevata impronta di carbonio – una tonnellata di cemento può emettere fino a 600 kg di CO2 – è evidente la necessità di cercare alternative più sostenibili. Il calcestruzzo tradizionale, infatti, rilascia significative quantità di gas serra, soprattutto durante le fasi di cottura e pre-calcificazione. Da qui l’idea visionaria di SOM e Prometheus Materials: sfruttare le microalghe per realizzare bio-mattoni e evitare i processi produttivi ad alta emissione di CO2.

Il processo dietro i mattoni a base di microalghe

Esposti al CO2 e alla luce solare, questi microrganismi si trasformano in un composto simile al carbonato di calcio (CaCO3), componente chiave delle barriere coralline. Il processo, descritto come bio-cimentazione fotosintetica e attualmente in fase di brevettazione, è stato elaborato dagli ingegneri di Prometheus Materials.

Questo materiale, una volta mescolato con un aggregato, dà vita a blocchi da costruzione con emissioni pari a zero. Secondo alcune ricerche, le caratteristiche di questi blocchi potrebbero eguagliare, se non superare, quelle del tradizionale calcestruzzo a base di cemento Portland. Se i test di SOM daranno esito positivo, l’adozione di questi materiali potrebbe contribuire ad una riduzione delle emissioni globali di CO2 dell’8%.

Inoltre, è interessante notare che i bio-mattoni di SOM sono in mostra alla 5ᵉ edizione della Biennale di Architettura di Chicago fino all’inizio del 2024. La produzione di questi innovativi materiali da costruzione è stata realizzata da abili muratori dell’International Masonry Institute e del Bricklayers and Allied Craftworkers Administrative District Council 1 dell’Illinois, sostenuti da J&E Duff e Clayco, utilizzando tecniche di costruzione tradizionali.

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Fonte: SOM

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