UNESCO: 22 nuovi siti riserve mondiali della biosfera

La 21esima sessione del Programma UNESCO MAB-ICC (Consiglio Coordinativo Internazionale Uomo e Biosfera) per la conservazione della biodiversità ha aggiunto 22 nuovi siti "Riserve della Biosfera nel Mondo" ai 531 esistenti.

L’incontro si è tenuto dal 25 al 29 maggio ’09 nell’isola vulcanica di Jeju a 130 Km dalla punta meridionale della Corea del Sud. Qui, il Consiglio ha deciso di integrare il MAB con 22 nuove riserve della biosfera ovvero aree di conservazione della biodiversità dove, grazie alla cooperazione internazionale, vengono attuati piani di salvaguardia della natura e dello sviluppo delle popolazioni indigene.

La lista dei nuovi siti Unesco

Le “New Entry” provengono da 17 Paesi: Messico, Spagna, Portogallo, Venezuela, Corea del Nord, Corea del Sud, Australia, India, Indonesia, Vietnam, Libano, Siria, Germania, Federazione Russa, Sudafrica, Ucraina e Malesia. Il viaggio in questi territori regala una suggestiva visione del mondo e della natura.

In Messico, nel Chiapas, le Lagune di Montebello sono un parco naturale con oltre 6.000 ettari di foresta e 50 lagune. Le comunità locali sono coinvolte nella gestione delle risorse. Si cerca di mettere in atto pratiche agricole compatibili con la conservazione come la produzione tradizionale di caffè che, grazie alla conversione dei chicchi, è diventata biologica. Insieme alla riforestazione e alle attività eco-turistiche questi progetti sono delle valide alternative a supporto dello sviluppo sostenibile dell’area.

La Spagna baciata dal sole vanta Fuerteventura, isola dell’arcipelago delle Canarie. L’area gode di un’ampia varietà di specie marine come delfini e tartarughe. L’eco-turismo è l’attività principale dell’isola insieme alla produzione di energia rinnovabile eolica e solare.

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@Elena Krivorotova/Shutterstock

In Portogallo l’isola Flores, parte del gruppo occidentale delle Azzorre, ha una geografia morfologica tra le più interessanti d’Europa con numerosi laghi, monti e cascate. Alte scogliere dominano buona parte della costa e le acque che la circondano sono popolate da delfini e balene.

Il Delta dell’Orinoco in Venezuela è secondo per grandezza nel continente sudamericano. Ospita più di 2000 specie di piante e ha un’ampia gamma di fauna terrestre e marina. La popolazione indigena Warao è totalmente integrata con la biodiversità locale.

Nell’arcipelago sud-occidentale della Corea del Nord troviamo Shinan Dadohae isola che, grazie alle estese piene di marea, ospita un’enorme varietà di specie animali. Qui attività tradizionali quali la pesca a mano e la produzione del sale vengono ancora praticate.

Il Grande Deserto Sabbioso australiano non è poi così arido ospita infatti la più grande ‘foresta’ nel deserto del mondo e ampie paludi salate.

L’India ha ben tre aree patrimonio della biodiversità: Nokrek, Pachmarhi e Similipal.

Il parco nazionale di Nokrek è noto per gli agrumi usati come pool genetico per i frutti in commercio.

Pachmarhi, riserva per tigri e animali selvatici nel cuore del continente indiano, ha foreste tropicali, umide, asciutte e subtropicali. L’area è un paradiso botanico. Le tribù locali, grazie alle loro tradizioni socio-culturali, hanno contribuito alla conservazione del territorio.

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@deepak bishnoi/Shutterstock

Similipal è una riserva per le tigri nello stato indiano di Orissa, in passato terra di caccia per il Maharajah del Mayurbhanj. Oggi è un laboratorio botanico e faunistico per scienziati e naturalisti.

In Indonesia, nell’aera protetta di Giam Siak Kecil – Bukit Batu regna la tigre di Sumatra. Riserva di studio ecologico, Bukit Batu è anche un’interessante zona di sperimentazione sull’anidride carbonica (CO2) nel contesto dei meccanismi di sfruttamento del carbone.

La punta più a sud del Vietnam si chiama Mui Ca Mau e segna il confine tra la foresta di mangrovie e quella di Melaleuca. Uno sviluppo sostenibile dell’area si sta orientando verso l’eco-turismo e il turismo culturale per far conoscere la ricchezza dei costumi della popolazione locale. Cu Lao Cham, nella parte centrale del territorio vietnamita, è rilevante per la varietà di molluschi, coralli, crostacei e alghe.

Jabal Moussa in Libano è un’importante area di studio dei volatili rinomata per l’ancora intatta Valle Adonis con le sue antiche terrazze agricole e sentieri che risalgono all’impero romano. La valle è bagnata da fiumi e ruscelli e coperta da foreste di querce, pini e boschetti d’ulivi nonché specie animali selvatiche come lupi, iene e rettili.

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@Fotokon/Shutterstock

Nel punto più a sud della Siria troviamo il sito di Lajat al confine con la Giordania caratterizzato da una straordinaria ricchezza biologica che comprende alcuni dei panorami più suggestivi della regione. Importante lo sviluppo dell’archeologia locale alla scoperta delle rovine di Lajat.

Due le meraviglie della Germania con Biosphäre Bliesgau e Swabian Alb.

La prima è parte della filosofia di ecologia urbana “in mezzo alla città” un progetto volto all’integrazione di due paesaggi contrastanti, il nord densamente popolato e il sud rurale.

Swabian Alb si trova nella zona della Jura, vicino Stoccarda. Foreste di faggi, pini, abeti e frutteti ispirano programmi di sviluppo sostenibile quali la riforestazione, l’agricoltura e il business ecologico. L’area militare Münsingen nell’Hilly Alb, rimasta chiusa al pubblico per 110 anni e riaperta nel 2005, conserva le caratteristiche paesaggistiche del 1700.

Altaisky è una zona montuosa della Federazione Russa il cui cuore è parte delle Golden Mountains nel sito patrimonio UNESCO dei monti Altai, riserva naturalistica dal 1932.

In Sudafrica la riserva di Vhembe abitata dai popoli Venda, Shangaan e Sepedi è dotata di un’incredibile ricchezza naturale e culturale.

L’Ucraina gode di un mosaico di ecosistemi raccolto nell’area di Desniansky. I suoi tasselli sono fiumi, foreste, laghi, paludi e piene alluvionali. L’area è importante per lo studio di specie rare come linci e orsi.

Tra Spagna e Portogallo la riserva di Geres – Xures. Importante per la ricchezza delle foreste e una notevole varietà di specie nate sotto l’influenza del clima oceanico e mediterraneo. I due Stati collaborano ai programmi di gestione ecosostenibile dell’ecosistema.

La Malesia, con il bacino acquatico di Tasik Chini nella zona meridionale della penisola è un santuario per le specie locali. 22 meraviglie di Madre Terra tutte da esplorare. Molte delle zone descritte vivono grazie al turismo, naturalmente sostenibile.

Fonte: UNESCO

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