Auto elettriche e ibride al Salone di Detroit 2011: l’elenco completo

Il Salone del rilancio e della continua ricerca verso la mobilità sostenibile. Il Salone di Detroit, la prima kermesse del 2011 dedicata al mondo dell'auto, sabato scorso ha aperto le porte ai visitatori. La prima giornata della rassegna ha contato circa 87 mila presenze, un dato che esprime il 3,5% in più rispetto all'edizione 2010, e che fa ben sperare sul rilancio del mercato dell'auto. Rilancio che potrebbe arrivare anche grazie alle novità eco friendly.

Il Salone del rilancio e della continua ricerca verso la mobilità sostenibile. Il Salone di Detroit, la prima kermesse del 2011 dedicata al mondo dell’auto, sabato scorso ha aperto le porte ai visitatori. La prima giornata della rassegna ha contato circa 87 mila presenze, un dato che esprime il 3,5% in più rispetto all’edizione 2010, e che fa ben sperare sul rilancio del mercato dell’auto. Rilancio che potrebbe arrivare anche grazie alle novità eco friendly.

Il Naias, infatti, espone alcune première, esempio dell’attesa rivoluzione in chiave eco sostenibile (fatta di auto elettriche e ibride) della mobilità privata su quattro ruote, che in questo periodo esce dalla fase sperimentale per entrare sul mercato. Seppure una rilevazione dell’Associated Press e resa nota nei giorni scorsi indichi la Chevrolet Volt e la Nissan Leaf, due fra le auto elettriche di nuova generazione più attese, come “protagoniste” di un clamoroso flop di vendite.

Ecco allora tutte le novità elettriche e ibride presenti al Salone di Detroit.

Le auto elettriche al Salone di Detroit 2011

Chevrolet

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North America Car of the Year”: è questo il titolo con il quale una giuria, formata da 49 giornalisti USA, ha salutato la presenza al Salone di Detroit della Chevrolet Volt, la prima “ibrida extended range”nella storia del marchio della General Motors. La Volt, berlina “media” a cinque porte e quattro posti, viene equipaggiata con un motore elettrico che funziona come propulsore principale. Dopo 80 km circa (raggiungibili al termine di poco meno di 4 ore di ricarica per la batteria da 16 kWh raffreddata a liquido), entra in funzione un piccolo motore a scoppio che funziona esclusivamente da generatore dell’unità elettrica. L’autonomia totale viene così ad essere di oltre 500 km, la velocità massima di 160 km/h.

Ford

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La Casa dell’Ovale blu presenta in anteprima la versione elettrica della Focus, modello a zero emissioni della nuova generazione della world car, che debutterà alla fine del 2011. Si tratterà, quindi, del primo modello della gamma di vetture elettriche promesse dalla Ford entro il 2013. La “corsa all’elettrico” nella quale la Ford si è gettata si rivela anche nei dati prestazionali indicati. Da tre a quattro ore per una ricarica completa a 240 V (molto meno, dunque, rispetto alla Nissan Leaf), attuabile mediante una stazione dedicata che sarà venduta separatamente dalla vettura; in alternativa, i proprietari potranno utilizzare il cavo di alimentazione da 120 V venduto di serie. La Focus elettrica, proposta con il controllo elettronico della trazione, il sistema di connessione Sync per il telefono cellulare con vivavoce, presenta il dispositivo MyFord Touch, sistema di infotainment che consente di monitorare lo stato della batteria, il consumo istantaneo e l’autonomia residua. Inoltre, per l’effettuazione “da lontano” di operazioni quali il monitoraggio dello stato di carica, l’autonomia, ricevere avvisi in caso di necessità di provvedere alla ricarica della batteria al litio, è prevista l’applicazione esclusiva MyFord Mobile da scaricare sul telefono cellulare.

Mercedes

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SLS AMG E-Cell. Elettrica, lo è. Ma è pure super sportiva. Anzi, “la” sportiva per eccellenza della Stella a Tre punte. È la Mercedes SLS AMG E-Cell, versione a zero emissioni della supercar di Stoccarda, già anticipata da GreenMe.it nei giorni scorsi in occasione del vernissage al Salone di Detroit. La SLS AMG E-Cell rientra fra le dimostrazioni che la mobilità elettrica, oltre che eco friendly, può a pieno diritto considerarsi sportiva. Quattro motori elettrici – uno per ciascuna ruota – da 533 CV complessivi, ben 880 Nm di coppia; alimentazione garantita da batterie al litio da 48 kWh; appena 4 secondi per il passaggio 0 – 100 km/h. Quanto alla sua commercializzazione, è prevista per il 2013, in piccola serie.

Tesla

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Non c’è soltanto la “solita” Roadster, fra i modelli che la piccola Casa con sede nella californiana Silicon Valley presenta a Detroit. Accanto alla conosciuta spider biposto (realizzata, nel telaio e nella carrozzeria, in collaborazione con la Lotus), infatti, la Tesla espone una versione “scheletro” (vale a dire in “spaccato tecnico”) della Model S, la berlina di classe medio – alta che sarà in vendita nella metà del 2012, a un prezzo – indicativo – di meno di 50 mila dollari.

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Il modello, anticipato a primavera 2009, ha iniziato l’anno scorso ad essere sottoposto a una serie di test. A Detroit, l’anteprima è accompagnata da una serie di video che illustrano il montaggio di elementi di rinforzo in alluminio a deformazione programmata nella scocca, la presenza di radiatori frontali che serviranno alla gestione della temperatura delle batterie (situate nella parte bassa della vettura, in modo da abbassare il baricentro, aumentare la tenuta di strada e non limitare lo spazio per l’abitacolo, da ben tre file di sedili, e il bagagliaio).

Venturi

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Si chiama America, è una concept ed è realizzata dalla piccola Casa del Principato di Monaco. Con questa vettura, la Venturi intende mostrare la propria visione dell’auto elettrica secondo uno “stile americano”. La America viene equipaggiata con un motore elettrico VM300, che dà il moto alle ruote posteriori, a sua volta alimentato da batterie al litio da 54 kWh. La potenza indicata dal costruttore è di 300 CV, per un’autonomia di circa 300 km. Per lo sviluppo di una propria gamma di veicoli elettrici, la Venturi sta completando la realizzazione di una “filiale” statunitense, che si trova a Columbus (Ohio), dove ha sede laOhio State University che collabora con il marchio monegasco per la realizzazione di un terzo esemplaredella concept elettrica Buckeye Bullet, una vettura sviluppata con l’obiettivo di raggiungere le 400 miglia all’ora (circa 645 km/h), per agguantare il record di velocità su terra per autoveicoli elettrici.

Volvo

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Nessuna “novità” in senso stretto, ma la dimostrazione pratica che un’auto elettrica è sicura. È la filosofia con la quale la Volvo si presenta al Salone di Detroit. Per l’occasione, il marchio di Goteborg – acquisito nei mesi scorsi dal Gruppo cinese Geely – ha allestito un crash test che ha, come soggetto, la C30 DRIVe Electric, il primo modello a zero emissioni che la Volvo fa debuttare, in serie, sul mercato. La vettura, che entro il 2011 sarà disponibile in una pre-serie da destinare, negli USA e in Europa, in via sperimentale, è attesa in vendita in Svezia nel 2012, insieme a una “sorella” a propulsione ibrida plug – in (che per l’Europa sarà Diesel ed elettrica, mentre negli USA sarà a benzina ed elettrica). La Volvo C30, sottoposta al crash test dell’impatto frontale a 64 km/h, intende dimostrare – aspetto da sempre caro alla Casa svedese – lasicurezza di un’auto elettrica in caso di incidente. Per questo, le batterie al litio sono state collocate al di fuori dei punti potenzialmente più pericolosi (quelli che assorbono la maggior parte dell’energia d’urto). I risultati del crash test sono equiparabili a quelli di una vettura “tradizionale”: il gruppo di alimentazione – batterie, cavi, impianto elettrico – non subisce alcun danno.

Le auto ibride al Salone di Detroit 2011

Audi

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Novità tecnica della Casa dei Quattro anelli per il Salone di Detroit: la A6 Hybrid, versione eco friendly della berlina del segmento E, che arriva al Naias insieme alle “sorelle” a benzina e gasolio ma che, rispetto a queste, sarà commercializzata un poco più tardi. In ogni caso, promettono i dirigenti Audi, entro la fine del 2011. La A6 Hybrid viene equipaggiata con il motore 2 litri a benzina TFSI sovralimentato con un turbocompressore, che sviluppa 211 CV e 350 Nm di coppia massima. In suo “aiuto”, è presente un motore elettrico da 45 CV e 211 Nm di coppia, che “da solo”, offre 3 km di autonomia a 60 km/h. Insieme, i due propulsori, che vengono comandati dalla trasmissione automatica Tiptronic a otto rapporti, sviluppano 245 CV e 480 Nm di coppia, oltre a una velocità massima di 238 km/h e un consumo medio, dichiarato, di 6,2 litri di benzina per 100 km.

BYD

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Arriva dalla Cina un nuovo capitolo della sfida alla mobilità sostenibile. In questo caso, si tratta della Byd, che a Detroit presenta il SUV ibrido S6DM Dual Mode, a trazione integrale e caratterizzato dalla presenza di ben tre motori: due elettrici e uno a benzina. Le unità elettriche, uno da 10 kW che agisce sull’avantreno e uno da 75 kW per il retrotreno, possono anche funzionare separatamente (con un’autonomia di circa 60 km con l’uso del solo motore elettrico posteriore); l’unità a benzina, da 102 CV, agisce per le velocità superiori e per la trazione integrale, oppure insieme al propulsore elettrico anteriore per la modalitàibrida extended range e per la ricarica delle batterie. Inoltre, il SUV BYD S6DM è provvisto del sistema start – stop. L’autonomia totale indicata dal costruttore cinese è di 500 km; debutterà negli USA nel 2012.

Ford

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La sfida ai bassi consumi fra i maggiori Gruppi automobilistici mondiali è iniziata. La Ford, al Salone di Detroit, espone – nello stand dedicato alle novità ibride – i monovolume C-Max Hybrid e C-Max Energi, che vedremo sul mercato nel 2013, versioni “sorelle, sì, ma non siamesi” dello stesso progetto. La Hybrid, infatti, è una ibrida “normale” (motore a scoppio da 2 litri che serve anche per la ricarica delle batterie al litio che alimentano l’unità elettrica); mentre la Energi è ibrida plug – in: è, cioè, provvista dello sportellino (situato, in questo caso, al di sopra del passaruota anteriore sinistro) per la ricarica delle batterie attraverso una comune “presa” domestica (operazione che richiede circa 8 ore). L’autonomia indicata dalla Ford è di 800 km,la velocità (in modalità elettrica) è di 76 km/h.

Honda

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La novità Honda è una concept: si tratta della Civic Si 2012, prototipo (presente insieme allaconfigurazione in anteprima della Civic “berlina”), che prefigura l’immagine della nona generazione del modello, atteso sul mercato in primavera. Fra le caratteristiche della vettura, una vasta gamma di motorizzazioni, dai “tradizionali” a benzina alla variante ibrida benzina – elettrica e una versione alimentata a metano. Più avanti saranno fornite ulteriori informazioni tecniche.

Porsche

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Con la 918 RSR, l’ibrido è pronto a scendere in pista. Per il Salone di Detroit, infatti, la Casa di Zuffenhausen ha preparato una ghiotta anteprima, che potrà soddisfare gli appassionati del motorsport. Si tratta di una concept car che adotta il V8 a benzina da 563 CV, abbinato a due motori elettrici da 204 CV, secondo uno schema simile a quello scelto per la 911 GT3 R Hybrid. In totale, la potenza della 918 RSR Hybrid è di ben 767 CV. La vettura, sviluppata per un impiego agonistico, è caratterizzata dalla presenza di un ampio alettone posteriore.

Toyota

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Anticipata nei giorni scorsi da GreenMe.it, ecco la nuova gamma delle “ibride” secondo Toyota, ovvero la Prius V e la concept Prius C, che rappresentano l’ultima generazione (in ordine di tempo) del fortunato modello alimentato dal 1.8 a benzina e abbinato al motore elettrico. Per la Prius V, la Toyota punta in maniera chiara sull’utenza delle famiglie e sulle possibilità date dall’uso utilitaristico: 4,62 metri di lunghezza e 971 litri di capacità al bagagliaio.

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Arriverà più tardi, ovvero nel 2012 negli USA (e in un secondo tempo anche in Europa), secondo quanto comunicato dai vertici del colosso giapponese, la Prius C,declinazione “baby” della ibrida di casa. Il corpo vettura è a due volumi, l’abitacolo è stato concepito per accogliere quattro persone.

Ma quando avverrà questa “svolta dell’elettrico”?

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Si sa che i cambiamenti epocali, per durare, devono avvenire passo passo. È così anche per la mobilità personale, che a Detroit presenta, come abbiamo visto, alcune novità e alcune “reprise” già viste negli scorsi Saloni. Ciò che, almeno in questi primi giorni del 2011, appare clamoroso, è il basso numero di consegneche hanno interessato la Chevrolet Volt e la Nissan Leaf, le vetture salutate come “grandi novità” nel settore delle auto elettriche.

Ebbene: secondo una rilevazione della Associated Press, che ha raccolto i pareri delle concessionarie presenti sul territorio USA, il panorama per le vetture a zero emissioni non è così roseo come sembrerebbe. O meglio: la strada non è tutta in discesa.

In particolare, una stima fa riferimento ai dati di vendita per le “reginette elettriche” Volt e Leaf: appena 300 Volt e 10 Leaf consegnate a dicembre negli USA. Una cifra bassissima, nemmeno lontana parente delle 50mila ordinazioni che la stessa General Motors (proprietaria del marchio Chevrolet) e Nissan continuano a sbandierare.

Il problema, in questo caso, è più che mai legato a filo doppio con i gusti del pubblico, e con il prezzo di vendita. Da un lato, infatti, ci sono i 7500 dollari di incentivo del Governo federale per l’acquisto delle vetture a basso impatto ambientale. Solo che, entro la fine della primavera, il bonus governativo potrebbe non essere più confermato. Dunque? Chi si prenderebbe la briga di spendere 40280 dollari per una Chevrolet Volt, o 32780 per una Nissan Leaf? È una cifra superiore a quella richiesta a un automobilista USA per accaparrarsi una Corvette, quasi il doppio richiesto per una Dodge Challenger, una Camaro o una Ford Mustang. Che sono molto più veloci, possiedono delle linee molto più in sintonia con i gusti degli automobilisti a stelle e strisce. E hanno un’autonomia molto, molto maggiore.

Ora più che mai si deve dire “Vedremo”: nei prossimi mesi si saprà qual è il reale gradimento, da parte dell’automobilista medio, nei confronti delle auto elettriche di nuova generazione. Può darsi che si tratti delleclassiche diffidenze verso il nuovo che avanza. Ma è chiaro che, se va avanti così, la “svolta elettrica” per gli USA si vedrà, se va bene, nel 2012. E, in Europa, almeno un anno dopo.

Piergiorgio Pescarolo

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