Il Movimento 5 Stelle e il futuro delle politiche energetiche

Il fatto che le 5 stelle del Movimento di Beppe Grillo rappresentino acqua pubblica, mobilità sostenibile, sviluppo, connettività e ambiente, fa presagire che le tematiche ambientali saranno portate con una certa forza al centro del dibattito politico nazionale. Questo é senza dubbio auspicabile dopo anni di noncuranza delle amministrazioni sia di destra che di sinistra in uno dei pochi paesi dell'Europa occidentale senza un grande partito o movimento ambientalista.

Il fatto che le 5 stelle del Movimento di Beppe Grillo rappresentino acqua pubblica, mobilità sostenibile, sviluppo, connettività e ambiente, fa presagire che le tematiche ambientali saranno portate con una certa forza al centro del dibattito politico nazionale. Questo é senza dubbio auspicabile dopo anni di noncuranza delle amministrazioni sia di destra che di sinistra in uno dei pochi paesi dell’Europa occidentale senza un grande partito o movimento ambientalista.

Il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo stesso devono molta della loro popolaritá al fatto si essere stati tra i primi in Italia ad aver guardato con senso critico ai tradizionali sistemi di produzione e consumo, anche se di recente si sono dedicati maggiormente a temi di politica economica e di relazioni con l’Unione Europea. Qualunque sia il ruolo dei 5 Stelle nel prossimo Parlamento, il dibattito sulle questioni ambientali potrebbe quindi rientrare nella discussione politica del paese, seppur in secondo piano rispetto ai temi di natura economica, finanziaria e prettamente politica che catturano l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica.

La politica energetica é sicuramente uno dei temi piú importanti, sia dal punto di vista del Movimento che da quello nazionale. In materia di energia, l’Italia é molto dipendente da importazioni sia per il settore dei trasporti che per la fornitura di gas per il riscaldamento nel settore residenziale. Per quanto riguarda l‘energia elettrica le importazioni di carbone giocano un ruolo importante, ed il saldo elettrico é leggermente negativo. L’Italia soffre inoltre di una mancanza di pianificazione storica in materia, e solo con il governo Monti si é dotata di una politica energetica di medio-lungo periodo, peraltro molto sbilanciata in favore dei combustibili fossili.

Il M5S ha da tempo dato voce a proposte con un certo carattere di discontinuitá in materia di efficienza e rinnovabili, come dimostrano i molti articoli apparsi sul blog di Beppe Grillo, lo spazio dato ad ambientalisti radicali seppur molto quotati come Lester Brown e lo stesso programma presentato alle elezioni politiche.

I temi energetici e ambientali saranno quindi con ogni probabilitá portati nel dibattito politico dei prossimi anni dal M5S. Dopo il deserto creato dalla sparizione dei Verdi dal Parlamento, si é quindi di fronte ad un’opportunitá per affrontare questi problemi, come anche proposto da alcuni tra i giornalisti piú attivi nelle tematiche ambientali.

Ma quali sono nello specifico le posizioni del M5S in materia di energia e quali soluzioni vengono proposte?

Il M5S é sensibile al tema del riscaldamento globale, quindi contrario a fonti di generazione alternative a gas, petrolio e carbone, incluso (giustamente) il c.d. “carbone pulito”, che l’ENEL vorrebbe far passare per valida soluzione a livello ambientale. Il M5S é inoltre radicalmente contrario alla generazione nucleare e propone nel programma l’adozione di tecnologie per la co-generazione, la micro-generazione, le biomasse, la produzione di biogas e di misure piuttosto radicali per l’efficienza energetica negli edifici. Tutte queste soluzioni sono ragionevoli se si guardano le politiche e i sistemi energetici degli altri paesi europei, specialmente nel Nord Europa e in Germania. In particolar modo la posizione di primo piano ricoperta dall’efficienza energetica allinea gli obiettivi nazionali a quelli europei. Tagliare i consumi non necessari é infatti uno dei modi piú economici ed efficienti per ridurre le emissioni di CO2 e la dipendenza dall’estero.
Nel panorama politico italiano, le proposte del M5S paiono quindi tra le piú articolate e progressiste, seppur con alcune mancanze. Dal punto di vista strategico si possono identificare tre problemi principali.

Il primo sta nella non considerazione di grandi impianti di produzione elettrica tramite fonti rinnovabili (specialmente eolico e solare). L’abuso degli incentivi pubblici relativo alla messa in posa di alcuni grandi impianti solari e fotovoltaici negli ultimi anni pone un seri problema in relazione alla realizzazione di grandi impianti; questo é peró un problema riconducibile a politiche mal pensate e mal implementatea e alla lorocattiva gestione sul territorio, e non dei grandi impianti in quanto tali. I paesi piú all’avanguardia in materia di energie rinnovabili fanno tutti affidamento sulla generazione proveniente da impianti di grandi dimensioni. La micro-generazione ha un grande potenziale, ma nel vicino futuro non é in grado da sola di fornire abbastanza energia.

Il secondo punto riguarda il ruolo delle biomasse. L’Italia é un paese con una densitá di abitazione relativamente elevata, in cui una pianificazione edilizia lassista e corrotta ha giá causato il consumo di tantissimo suolo. Il tema delle biomasse deve quindi essere trattato con attenzione per evitare un consumo del suolo ancora maggiore.

Il terzo punto riflette il ruolo del teleriscaldamento, una tecnologia inefficiente secondo il M5S. Il teleriscaldamento é molto utilizzato nel Nord Europa e permette grandi guadagni in termini di efficienza grazie alla co-generazione. È vero che si disperde una certa quantitá di energia durante il trasporto di calore, ma esistono tecnologie molto avanzate e la densitá di popolazione relativamente elevata in Italia permetterebbe delle buone economie. Soprattutto non si capisce che ruolo possano avere le biomasse e la co-generazione senza l’utilizzo di questa tecnologia. L’utlizzo del calore in loco, come proposto nel programma, ha applicazioni molto limitate. Inoltre, una rete di teleriscaldamento ben sviluppata permetterebbe anche l’utilizzo di calore residuo derivante dai processi industriali.

Nonostante il programma in materia di energia sia realistico e molto píú articolato di quello di altri partiti, si ha il timore che alcune sue parti siano affette da posizioni di natura ideologica e dogmatica.

L’opposizione al teleriscaldamento deriva con tutta probabilitá dal fatto che questa tecnologia é spesso utilizzata assieme agli inceneritori, una delle bestie nere del Movimento, in modo da utilizzare il calore proveniente dalla combustione dei rifiuti. Il ruolo limitato del solare e dell’eolico deriva probabilmente dai recenti abusi agli incentivi privisti per le energie rinnovabili, e da una fascinazione per la fascinazione per un sistema in cui gli utenti-produttori condividono l’energia prodotta cosí come si condividono le informazioni in rete. Per quanto la micro-generazione sia una soluzione affascinante (e democratica!) i grandi impianti di generazione sono necessari, almeno nel medio termine, se si vuole tagliare le emissioni di anidride carbonica.

In conclusione, al M5S va il merito di aver riportato (o tentato di portare) argomenti quali l’efficienza energetica e l’energia da fonti rinnovabili con forza nel dibattito politico, se non ancora a livello nazionale, perlomeno a livello locale. Questi sono peró temi che devono essere discussi con apertura mentale e intelletuale, sulla base di conoscenze scientifiche e con l’aiuto di criteri di efficienza economica, e non partendo da posizioni dogmatiche o ideologiche.

Davide Maneschi

(Department of Development and Planning

Sustainability, Innovation and Policy group- Aalborg University)

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