Ecco perché sono vegetariana e a favore del nucleare. L’intervista a Margherita Hack

Pareti piene di libri, i gatti e un cane che gironzolano per casa e l'odore della scienza che trasuda da ogni parte. Siamo a casa di Margherita Hack. L'astrofisica, l'ambiente, la dieta vegetariana e gli animali sono le sue passioni, ma al tempo stesso la professoressa Hack ritiene che il futuro dell'energia dovrà passare necessariamente per l'atomo. Ecco cosa ci ha raccontato durante il nostro incontro.

Pareti piene di libri, i gatti e un cane che gironzolano per casa e l’odore della scienza che trasuda da ogni parte. Siamo a casa di Margherita Hack. L’astrofisica, l’ambiente, la dieta vegetariana e gli animali sono le sue passioni, ma al tempo stesso la professoressa Hack ritiene che il futuro dell’energia dovrà passare necessariamente per l’atomo. Ecco cosa ci ha raccontato durante il nostro incontro.

GM: Lei ha compiuto 89 anni il 12 giugno e ha ricevuto 97 rose rosse e bianche da Ugo Cappellacci, governatore della Sardegna. Come mai quelle rose? Una dichiarazione mal interpretata?

MH: Sì, riguardo all’energia nucleare. Io sono a favore dell’energia nucleare, però in certe condizioni. Con le sorgenti nucleari da fissione il principale pericolo è quello legato alle scorie. Credo ci sarà bisogno dell’energia nucleare in Italia perché noi siamo completamente dipendenti dall’estero, per il petrolio e metano della Libia e dall’Ucraina e compriamo energia nucleare dalla Francia, dalla Svizzera, siamo circondati da centrali nucleari. In Francia ce ne sono 55 mi pare, in Svizzera 5. La Germania ha dato l’addio al nucleare però io credo che questa forma di energia ci vorrà in futuro. In Italia, il pericolo qual è? A parte la Sardegna, che è l’unico luogo non sismico (per questo i Sardi se l’erano presa), oggi il pericolo lo vedo nei nostri governanti, che non sono in grado di gestire la ricostruzione dell’Aquila o di togliere dalla spazzatura da Napoli, figuriamoci di mettere le centrali nucleari. Le scorie e le infiltrazioni mafiose sono un problema. Io sono a favore della ricerca sul nucleare, anche se l’installazione delle centrali dovrebbe rispondere a determinati requisiti sulla sicurezza. Per questo al referendum, ho votato Sì, anche se penso che la ricerca non debba fermarsi.

Già in passato, ad esempio, a L’Aquila abbiamo visto edifici costruiti con più sabbia che cemento, e nella Casa dello Studente mancava addirittura un pilastro. Quindi costruzioni antisismiche avrebbero evitato tanti disastri. In Giappone, gli edifici crollati sono stati relativamente pochi. Il grosso disastro è stato causato dallo tsunami. Anche il ponte sullo stretto di Messina è rischioso. Quella è una zona particolarmente sismica. Ricordo che nel 1908 la città fu distrutta. Un ponte sullo stretto, così lungo, che oscillerebbe poi al vento…Credo che molti avrebbero paura ad attraversarlo.

GM: Lei dunque è favore della ricerca sul nucleare. Ma dormirebbe tranquilla al pensiero di avere una centrale vicino casa?

MH: Certo, la ricerca deve seguitare, sarebbe stupido abbandonarla, anche perché in futuro ci vorrà. Petrolio e metano non sono inesauribili. E poi perché dipendiamo completamente dall’estero. Altre volte mi hanno chiesto: “Lei la vorrebbe una centrale nucleare vicino casa sua?”. Io ho risposto che ce l’abbiamo, qui vicino, in Slovenia, a pochi passi dal confine, ed è anche vecchia. Io penso che a volte subentri anche un fattore psicologico. Però basti pensare che se in uno di questi paesi vicini ci fosse un disastro, noi italiani avremmo tutti i danni senza invece averne i vantaggi.

GM: Molti Paesi del Nord Europa, pur non avendo il nostro sole e le nostre condizioni, riescono comunque a utilizzare il fotovoltaico, l’eolico, l’offshore. Perché?

MH: Oggi col fotovoltaico si comincia a vedere anche da noi. Ma il fotovoltaico e l’eolico non potrebbero riuscire a risolvere tutto. Ci vogliono delle grandi estensioni per illuminare anche una cittadina di 20-30 mila abitanti. Occorrono parchi di 10 km di lato, e quindi grosse estensioni di terreno che verrebbero sottratte all’agricoltura, al turismo. Quindi non è che anche quello risolva tutto. Certamente si potrebbe far molto di più, ad esempio mettere pannelli solari su tutte le abitazioni per uso familiare, si potrebbe davvero ridurre a zero il consumo dalle fonti fossili. E poi sì, anche l’eolica, può andar bene in certe zone del paese, ma non in tutte perché ci vogliono venti costanti, abbastanza forti da mettere in funzione le pale. E poi le maree sono da utilizzare. Si tratta di campi ancora da esplorare. E poi le biomasse, sono tutti campi che si possono sfruttare molto di più. La ricerca deve andare avanti. D’altra parte non si possono mettere centrali nucleariin zone sismiche, fittamente popolate, e soprattutto se la gente non le vuole.

GM: Si parla in quest’ultimo periodo di miracolo energetico, legato alla cosiddetta “fusione fredda“. Lei che ne pensa?

MH: Quello della fusione fredda resta un grande mistero, perché gli stessi autori dicono che non ne comprendono la ragione fisica. C’è questa produzione di energia a temperatura relativamente bassa, però non capendo la ragione fisica restano tanti dubbi. Anche la non riproducibilità non è chiara. Certamente è un campo da indagare per arrivare a capirlo. Al momento rimane un campo da esplorare, che potrebbe riservare in futuro delle sorprese e potrebbe cambiare le sorti della produzione dell’energia.

GM: E della possibilità offerta dagli studi effettuati dal nobel per la fisica Carlo Rubbia, che riguarda l’utilizzo del torio invece dell’uranio nelle centrali nucleari?

MH: Quella potrebbe essere da considerare, visto che le scorie hanno una vita media molto più breve dell’uranio. È uno dei filoni di ricerca da indagare così come continuare con lo studio della fusione perché oggi, con la fusione, costa più produrre l’energia di quella che si ricava. Però il futuro dovrà esser quello.

GM: Lei è molto amante degli animali. Vive con 4 gatti e un cane. Secondo Lei, qual è la differenza principale tra l’uomo e gli animali?

MH: Credo non si sappia ancora bene in cosa consista, forse in quella capacità del nostro cervello di astrarre, di avere un linguaggio complesso. Certo, anche gli animali hanno un loro linguaggio rudimentale. Anche un gatto ha vari tipi di miagolii, ma manca in loro la possibilità di comunicare idee, non solo fatti. Questa è una proprietà unica dell’essere umano, ed è anche uno dei più grandi problemi che si pongono i biologi. Ad esempio, gli scimpanzé hanno il dna per il 99% uguale a quello umano. Quindi siamo praticamente identici, a parte quella minima differenza, ma enorme dal punto di vista qualitativo, legata al nostro cervello. Ancora il cervello è in gran parte sconosciuto, ancor più dell’universo, molto più complesso.

GM: A proposito degli animali, Lei è vegetariana dalla nascita. Perché?

MH: I miei genitori erano vegetariani perché avevano aderito alla filosofia indiana, la religione buddista, per cui tutti gli esseri viventi vanno rispettati. Quindi anch’io non ho mai mangiato carne, fin dalla nascita, e non ho alcun desiderio di mangiarla. È una scelta etica, che però ha avuto dei risvolti sull’aspetto salutista. Io sono stata un esempio del fatto che si può nascere e crescere senza carne. Ho vinto due campionati universitari d’atletica, sono stata terza ai campionati assoluti, ho fatto lunghe gite in bicicletta. A 20 anni ho fatto la Firenze-Viareggio in giornata. A 80 anni ho fatto la Trieste-Grado e sono 100 km. Insomma, sto abbastanza bene. Ora ho 89 anni ma fino a qualche anno fa, correvo, giocavo a pallavolo. Ora le gambe non ce le fanno più ma ho avuto più salute dei miei coetanei.

GM: Vegetariana e non vegana?

MH: No, non vegana. Mangio uova e formaggio, anche se si potrebbe vivere anche senza, ci sono tanti legumi che contengono proteine.

GM: Cosa ne pensa degli allevamenti intensivi?

MH: Sono vera e propria barbarie in cui gli animali non sono più considerati tali ma macchine, macchine da carne, allevati in maniera così innaturale, atroce per loro ma anche completamente insana anche per chi mangia le loro carni. Si tratta di animali malati, tirati su ad antibiotici, vissuti in modo così innaturali, terrorizzati, e le loro carni piene delle tossine sviluppate dal terrore, dalla paura. Diceva Veronesi che i popoli più carnivori hanno la maggiore percentuale di malati di tumore all’intestino e allo stomaco. È accertato che l’eccesso di carne produca cancro all’intestino.

GM: L’uomo però lo ha sempre fatto, ha sempre mangiato carne.

MH: Perché l’uomo è stata sempre la specie più forte, non fisicamente, ma grazie al proprio cervello è diventata la specie dominante. E in natura vige la legge del più forte, quindi l’uomo prima avrà cominciato ad uccidere gli animali per difesa, gli animali selvatici, e poi ha cominciato a conoscere il fuoco, poi a produrlo e ha reso gustosa una carne che magari era disgustosa.

GM: Perché ama tanto i gatti?

A me piacciono tutti gli animali. Adesso ne ho solo 4, un minimo storico. Ne ho avuto anche 8-9. Così i cani.

Ci saluta con un’energica stretta di mano e con un sorriso caldo, caldo come il nucleo delle stelle che tanto ama e che continuerà a studiare finché non sarà una di esse.

foto e testi: Francesca Mancuso

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