Come costruire un pannello solare termico (ma non solo): intervista alla Rete Solare di Autocostruzione

La Rete di Autocostruzione nasce nel 2006 da un gruppo di intraprendenti uomini (e donne) tuttofare che si mette in testa di insegnare agli italiani una modalità di costruzione di piccoli impianti di solare termico per la casa, già molto diffusa in Austria. Una tecnologia che si colloca qualche decennio dopo quella tipica rurale, che voleva che le case avessero sempre dei serbatoi d’acqua da cui attingere.

Avete sempre desiderato un pannllo solare sul tetto? Costruitelo da soli! A far da sé, ci si diverte e si risparmia. Sì ma, a saperlo fare. Il tempo dei lavoretti in casa è stato sostituito da quello del divano con l’Ipad. Buono per la ginnastica del dito indice, ma un po’ meno per l’economia domestica.

La Rete di Autocostruzione nasce nel 2006 da un gruppo di intraprendenti uomini (e donne) tuttofare che si mette in testa di insegnare agli italiani una modalità di costruzione di piccoli impianti di solare termico per la casa, già molto diffusa in Austria. Una tecnologia che si colloca qualche decennio dopo quella tipica rurale, che voleva che le case avessero sempre dei serbatoi d’acqua da cui attingere.

Il cuore dell’impresa è in provincia di Parma, ma la buona novella dell’autocostruzione contagia velocemente anche la zona compresa tra Pisa e Lucca, Torino, la Liguria e alcuni comuni al confine tra Piemonte e Lombardia. A sud, l’ultimo avamposto è Roma.

Da cinque anni a questa parte 5000 persone hanno partecipato ai loro corsi di autocostruzione solare, per un totale di 1000mq di pannelli installati e certificati.

E ‘una tecnologia che si basa su concetti semplici e su una serie di interventi alla portata di tutti” dice Nicola Monetti, componente del Consiglio Direttivo della Rete e animatore della sede romana.

Ogni corso si rivolge ad almeno 15 persone (auto-organizzate). Fatta un’analisi preliminare delle necessità, ciascuno procede con una progettazione dell’impianto, a cui segue l’acquisto del materiale e dunque la fase di autocostruzione (il corso). Il tutto si conclude con un collaudo e una certificazione rilasciata da idraulici e tecnici convenzionati con la rete.

Il workshop è occasione di apprendimento e lavoro: si inizia con la composizione del pannello, segue la spiegazione del meccanismo di accumulo del calore nella pompa e del funzionamento dei sensori. Segue la connessione del pannello al serbatoio e infine la verifica.

Il risparmio è garantito.Qualche anno fa si tagliavano i costi del 50% rispetto a quelli da sostenere per una classica installazione fatta fare da un tecnico o da un idraulico. Oggi il margine di guadagno si è assottigliato. Merito anche degli incentivi dell’aumento dell’offerta, e dunque della concorrenza, che ha fatto abbassare i prezzi dei componenti” racconta Nicola Minetti. La Rete continua, tuttavia, a fare anche da intermediario per Gruppi di Acquisto di pannelli solari con margini ancora positivi, sebbene le promozioni che si vedono nei supermercati abbiano reso scarsamente competitiva la loro offerta.

Se l’obiettivo era quello di sensibilizzare la popolazione sulla buona pratica, però, si può dire che sia stato raggiunto. Non è tutto merito delle Rete, ma certamente il messaggio è passato anche grazie a loro. “Con un buon impianto è possibile tagliare fino all’80% del consumo di gas per riscaldare l’acqua, e fino al 40% per il riscaldamento della casa” sono i numeri che Nicola Monetti diffonde. In tempi di transizione, contano.

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Non di solo termico solare vive l’autocostruzione, però.

I principi che hanno inizialmente mosso l’Associazione a insegnare come costruirsi piccoli impianti per l’energia sostenibile sono gli stessi che oggi la muovono verso l’ideazione di workshop dedicati al mini-eolico, all’installazione di pavimenti radianti, al geotermico e anche all’applicazione del tadelak, un intonaco marocchino naturale.

Sosteniamo l’idea di superare il concetto di utente passivo a favore della diffusione di una conoscenza tecnica e pratica che ci consenta di essere padroni di ciò che ci mettiamo in casa dice a greenMe.it

Se non avete mai preso in mano un cacciavite sarà bene fare un po’ di esperienza con l’arnese prima di presentarsi a uno dei corsi che la rete organizza in tutta Italia. Anche se – come sottolinea Nicola Monetti – “lo spirito positivo dell’iniziativa sta anche nell’incoraggiamento del mutuo soccorso, strumento di crescita, socializzazione e confronto che aiuta le persone a sentirsi meno impotenti”.

L’autocostruzione è tutta una questione di attrazione: da un lato l’uomo che si appropria della tecnologia e dall’altro la tecnologia che si fa semplice in funzione dell’uomo. Per il solare termico, la possibilità di mettere insieme materiali facilmente reperibili si univa a un meccanismo di assembramento piuttosto facile (criterio che lo ha fatto preferire anche all’insegnamento dell’installazione di pannelli fotovoltaici).

I nuovi corsi seguono la stessa traiettoria, pur dirigendosi verso nuovi campi di intervento. In particolare, è l’aspetto della piccola edilizia quello che ci interessa di più. Avevamo bisogno di cambiare. E i campi in cui sarà sempre più utile recuperare tecnica e buone pratiche, che abbiamo abbandonato negli anni, sono ancora innumerevoli”.

A guardare il calendario dei prossimi appuntamenti, la varietà di insegnamenti non manca.

Pamela Pelatelli

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