La fattoria delle coccole: baci e carezze per gli animali salvati da macello e sperimentazione

Un nuovo modello di fattoria dove gli animali sono allevati come animali domestici e senza alcuna forma di sfruttamento, per permettere alle persone di conoscerli da vicino nelle loro caratteristiche speciali. Un luogo di pace e serenità dove asinelli, mucche, maiali e tanti altri animali vengono ospitati e coccolati e possono vivere serenamente fino alla vecchiaia, liberi di interagire tra loro e con l'uomo.

Un nuovo modello di fattoria dove gli animali sono allevati come animali domestici e senza alcuna forma di sfruttamento, per permettere alle persone di conoscerli da vicino nelle loro caratteristiche speciali. Un luogo di pace e serenità in cui asinelli, mucche, maiali e tanti altri animali vengono ospitati e coccolati e possono vivere serenamente fino alla vecchiaia, liberi di interagire tra loro e con l’uomo.

È la fattoria delle coccole di Fenegrò (CO), nata in un parco di mille metri quadrati della Ecotoys, l’azienda green che dal 2004 produce giochi innovativi, etici ed ecologici. Al momento ospita 2 gatti, 6 cani, 2 asini, 2 maiali e 2 caprette. Gran parte di loro proviene da sequestri o situazioni di maltrattamento. In questo luogo speciale si conducono laboratori didattici per conoscere gli animali, ma anche per apprendere la cucina e lo stile di vita Vegan. oltre a tecniche di coltivazione e di autoproduzione.

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Il rifugio non si sostiene attraverso le donazioni, ma attraverso un innovativo modello di “azienda agricola cruelty free” che si spera possa diffondersi velocemente, contribuendo sia alla protezione diretta di migliaia di animali da fattoria, che alla diffusione dell’etica antispecista e della filosofia Vegan.

Il progetto è nato dalle menti e dalla sensibilità di Guido Gerletti, fondatore e amministratore di Ecotoys, nonché biologo e appassionato di conservazione della Natura da sempre, e Bianca Tagliabue, vegana, animalista e responsabile commerciale di Ecotoys, che greenMe.it ha raggiunto per farsi spiegare meglio questa realtà.

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Come è lavorare con una fattoria nel giardino aziendale?

Direi un privilegio, vivere le proprie giornate accanto a loro è qualcosa di speciale, la qualità della vita lavorativa aumenta, c’è davvero poco spazio per far nascere tensioni e malumori. In caso di arrabbiature basta andare a fare due coccole all’asinello Marcel o alla maialina Violetta e tutto passa.

Da dove nasce l’idea di una fattoria senza sfruttamento?

Dall’aver notato che ci sono pochissime strutture in Italia che ospitano animali da reddito e che è invece fondamentale farli conoscere dal grande pubblico per diffondere la cultura Vegan e Antispecista. Abbiamo immaginati una fitta rete di Fattorie delle Coccole, strutture piccole ma aperte al pubblico. Una specie di rifugio diffuso sul territorio, per aiutare le persone a fare il “collegamento” e capire che quando si mangia carne si uccidono questi animali meravigliosi, che da noi vorrebbero solo un po’ di amore.

Quanti animali ospitate? Presentate le vostre “pesti” ai nostri lettori!

Abitano nella Fattoria delle Coccole: gli asinelli Domino e Marcel arrivati da noi l’estate di tre anni fa dal Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese (sono stati salvati dalla Romania); i suini mamma Peppa, papà Spider e la piccola Violetta, nata il 21 di Ottobre; la capretta Willy, salvata da un allevamento; i cani Lucky, George, Bea, Mavy con l’anziano Muttley e la piccola Dobby (salvata da Green Hill); i gatti Lenticchia e Pippi

È difficile/costoso mantenerli?

Molto meno di quel che si può pensare! E abbiamo l’aiuto di tante persone che ci regalano mele, carote e pane secco.

Chi vi viene a trovare? E perché solitamente lo fa?

Il sabato è il giorno di apertura della Fattoria, vengono da noi tante famiglie con bambini, ma anche tanti attivisti delle associazioni animaliste per vedere dal vivo l’oggetto del loro amore e delle loro battaglie.

C’è qualche aneddoto, episodio particolare che ci vuoi raccontare?

Sarebbero tanti gli episodi da raccontare, ogni animale ha una propria individualità. Uno tra tutti, però, è stato la nascita dei piccoli dei nostri maiali Peppa e Spider. Al contrario di quello che ci hanno detto tutti, entrambi i genitori sono stati assolutamente amorevoli ed è incredibile quante coccole si fanno tra di loro. È una vera cattiveria tenere i maiali, animali sensibilissimi, nelle condizioni aberranti in cui sono allevati oggi. Un’ultima cosa: non è assolutamente vero che i maiali puzzano, la loro pelle ha un buonissimo odore di liquirizia.

Uno dei vostri obiettivi è “esportare” questo modello di fattoria. Quali sono i prossimi passi del progetto?

Parlare il più possibile alla gente e assistere le tante persone magnifiche che vogliono impegnarsi in prima persona per far nascere una Fattoria delle coccole. Ad oggi stiamo parlando con oltre 25 gruppi che si stanno muovendo in questa direzione.

– Dai primi di maggio La Fattoria delle Coccole si trasferà ad Appiano Gentile, a 5 minuti dalla località in cui si trova ora. Per rimanere aggiornati e avere tutti i riferimenti, con indirizzo, orari ed aperture, consultare la pagina Facebook

Roberta Ragni

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