Come pulire la casa in modo ecologico

Guida pratica all'ecologia domestica e alla pulizia della casa in maniera sostenibile, a basso impatto ambientale.

Dati, consigli, prodotti e soluzioni per pulire l’abitazione facendo attenzione a non mettere a repentaglio la propria salute e l’ambiente.

1. Introduzione alle biopulizie

Detersivi. Ammorbidenti. Brillantanti. Le casalinghe del 2000 dovrebbero ricordarsi più spesso delle proprie nonnine, indiscutibili icone di virtù e giudizio. Esperte in economia domestica, conoscevano bene tutti gli artifici per far brillare una casa spendendo poco e inquinando ancora meno. E, in quanto a olio di gomito, altro che palestra, ragazze!

È risaputo che tutti i detergenti tradizionali, nessuno escluso, siano una minaccia per salute e ambiente: abbiamo a che fare col nemico non solo dentro casa (tra spray, deodoranti e candeggine, la pelle e le vie respiratorie sono messe a dura prova), ma anche all’esterno. Acqua, terra e cielo non hanno più spazio per i rifiuti tossici che giungono a vele spiegate dai detersivi usati in casa, per non parlare dall’immondizia che deriva dalle loro confezioni.

Ecco allora alcune semplici regole per giovani sposine, donne di mezza età e single convinti. Una serie di consigli pratici perché i vecchi, ed ecosostenibili, trucchi del mestiere ritornino in auge e fare in modo che pulizia della casa e rispetto per l’ambiente vadano di pari passo.

Impareremo come comportarci con i detersivi tradizionali, se proprio non si riesce a farne a meno, tentando di dare qualche dritta per chi volesse, invece, cimentarsi in prodotti biologici fai da te.

2. Numeri e statitistiche

numeri

400 milioni: le tonnellate di sostanze chimiche prodotte dal 1930 a oggi (fonte: Greenpeace)

33%: la percentuale che detiene l’Europa nella produzione di sostanze chimiche (fonte: Unep)

30.000: le sostanze chimiche presenti sul mercato (fonte: Unep)

15-20: i prodotti chimici utilizzati per la pulizia di una famiglia media europea (fonte: Unep)

25%: l’aumento della spesa al consumo tra il 1990 e il 2005 in Europa occidentale e centrale (fonte: Agenzia europea dell’ambiente)

3. Flaconi e detergenti tradizionali: le regole per maneggiarli con cautela

ecopulizieBianco che più bianco non si può, germi e batteri in meno, bebè che potranno gattonare in tutta sicurezza sul pavimento! Ne è piena la pubblicità, ma questi detersivi sono davvero quello che cerchiamo? Che puliscano è palese. Contro lo sporco ostinato e le macchie di caffè (ed erba, vino, fragole…) che non vanno via, sembrano essere la panacea di tutti i mali. Ma certo è che, se avessimo un po’ più di cura verso le nostre cose e verso noi stessi, non ci sarebbe neanche bisogno di scrostare il lavandino da un calcare che pare decennale.

Sono poche le regole che è bene seguire perché l’utilizzo dei detergenti domestici sia il meno dannoso possibile.

a) Leggere le etichette

Gli imballaggi dei detergenti devono riportare:

  • nome commerciale del prodotto
  • tipo di prodotto (per piatti, per lavatrice…)
  • quantità di prodotto presente nella confezione (in kg o in litri)
  • dati del produttore o di chi commercializza il prodotto
  • composizione del prodotto
  • istruzioni per l’uso
  • eventuali rischi e indicazioni di sicurezza per i prodotti classificati come “pericolosi”.

Consultare le etichette è importante per limitare lo spreco del prodotto, a vantaggio dell’ambiente, per un utilizzo corretto ed economico del detersivo e per conoscerne la composizione chimica.

È bene seguire le dosi consigliate, ma c’è da giurare che già metà presa consigliata compie gran parte del lavaggio.

Quanto ai prodotti classificati “pericolosi”, l’attuale normativa dispone che la “pericolosità” venga espressa con un simbolo e diciture standard ben evidenziate.

b) Imparare a rinunciare a molti prodotti

  • I detersivi per capi neri, per esempio, sono solo trovate commerciali. A fare la differenza da un normale detersivo liquido non è nient’altro che un enzima (cellulase) che “taglia” i pelucchi che tendono a ingrigire un capo nero. Ma così facendo il capo si consuma subito!
  • Usare l’acqua calda Non tutti sanno che usare l’acqua calda accresce l’efficacia del lavaggio e del detersivo.
  • Darsi tempo Sia acqua che detergente hanno bisogno di tempo per agire. Lasciamoli, dunque, per un po’ a fare il proprio lavoro da soli, vedremo che per pulire basterà meno detersivo.
  • Detersivi concentrati Sia tradizionali che biologici, i detersivi concentrati consentono di risparmiare soldi e imballaggi. detersivi_spina
  • …o alla spina Ormai presenti in molte città del nord, anche al sud sembrano prendere piede. Sono i distributori di detersivi sfusi. Ci si porta da casa il flacone e si paga solo la ricarica. Si risparmia fino al 60% e l’ambiente ringrazia.
  • Metodi della nonna Aceto, bicarbonato e acido citrico sono una vera forza. Magari alternando con i detersivi convenzionali, se usati nelle giuste proporzioni e diluiti nell’acqua, non hanno nulla da invidiare ai tossicissimi anticalcare e sgrassanti.

4. Pulizie ecologiche: in cucina

pulire_cucinaSi sa, il regno della perfetta casalinga è la cucina. Tra pranzetti prelibati e sperimentazioni a suon di mestolo, è qui che raggiunge l’apice dell’appagamento. Vero è che meno incoraggiante è quell’ammasso di stoviglie che si accumula dopo aver soddisfatto il palato di familiari e amici.

Allora è proprio questo il primo luogo in cui può entrare in gioco l’animo ecologico del gentil sesso. Realizzato che quei piatti nel lavello non si laveranno mai da soli (nemmeno, ahimè, con uno “scampanellio” del naso) e che, dopo cena, per il lui italico è più importante il telecomando, ecco alcuni consigli per fare del lavaggio dei piatti (e non solo) un processo sostenibile per tasche e ambiente.

– I piatti a mano

Unto: la maggior parte delle volte, lo sporco dei piatti ha bisogno di sgrassatori efficaci. Prima, però, dare una passata con i tovagliolini di carta usati a tavola o pretrattare con gli spruzzini al bicarbonato, può far risparmiare acqua e detersivo. Un ottimo metodo è anche sciogliere il bicarbonato nella pentola incrostata e metterla sul fuoco per pochi minuti. Lo sporco andrà via con un dito.

In più, sappiamo bene che più l’acqua è calda, più lo sporco si leva facilmente.

Detto questo, il lavaggio vero e proprio va fatto con il detersivo classico, biologico o tradizionale, i cui componenti principali, i tensioattivi, servono a sgrassare.

Ora, è bene riempire il lavello con poca acqua calda, mettendo qualche goccia di detersivo solo sulla spugna e poi risciacquare.

Inoltre…

– Se avanza del limone, riponetelo nell’acqua di lavaggio dei piatti. È un buon sgrassante ed elimina gli odori. E un piccolo consiglio di bellezza: il limone è un ottimo irrobustente per le vostre unghie!

– Anche l’acqua di scolatura di pasta e riso, se usata ancora bollente, tira via miracolosamente l’unto grazie all’amido che contiene.

– I piatti in lavastoviglie

lavare-i-piatti-risparmiando-1La cucina è dotata di lavastoviglie? Ah, che benedizione! Al di là delle disquisizioni se è più ecologico lavare a mano o no (ognuno dice la sua), in molti sono ad averla in casa e a benedirla ogni dì. Anche in questo caso, però, è necessario avere alcune piccole accortezze.

Innanzitutto, al momento dell’acquisto di una lavastoviglie, bisogna tener conto di quelle a basso consumo energetico. Non solo, ma anche scegliere la misura giusta è importante: il single non comprerà di certo quelle che prevedono un carico familiare!

E proprio il carico è un altro accorgimento: prima di avviare la macchina, siamo sicuri che l’abbiamo caricata in ogni suo spazio? O possiamo aspettare anche i piatti della cena di stasera? Energia, acqua e detersivo, insomma, in una sola volta! Inoltre, cari maniaci della pulizia, è inutile sciacquare le stoviglie sotto l’acqua corrente prima di metterle nel cestello…

Un altro rimedio per risparmiare energia, quando la lavastoviglie è manuale, è arrestarla prima della fase di asciugatura e aprirla lasciando asciugare le stoviglie all’aria, mentre è sempre utile controllare il livello del sale e pulire il filtro ogni due settimane.

Quanto al detersivo, di biologici e alla spina ce ne sono tantissimi. È possibile anche prepararlo in casa con sale, aceto e limone.

Per brillantare si può versare l’aceto nella vaschetta apposita. Attenzione a non versarlo liberamente nell’elettrodomestico, perché a contatto col detersivo tradizionale l’alcalinità del detersivo stesso si annullerebbe e quindi anche la sua efficacia.

– Il forno e il frigo

Sia che tradizionale che a microonde, il forno non andrebbe mai pulito con prodotti commerciali che contengono soda caustica, solventi e un altro miliardo di sostanze tossiche. Gli eventuali residui, infatti, possono attaccarsi sui cibi. Meglio allora lavare il forno con acqua calda e bicarbonato o limone o aceto oppure passando un limone tagliato a metà sulla superficie e passando poi una spugna inumidita.

Nel caso del microonde, è sufficiente mettere mezzo bicchiere di acqua e succo di limone (o acqua e aceto), accendere il forno a potenza massima per 5 o 6 minuti, attendere un altro paio di minuti e poi passare una spugnetta inumidita.

Aceto o bicarbonato anche per il frigorifero. In questo caso, a fare il suo dovere sarà lo spruzzino che abbiamo precedentemente preparato. Per eliminare cattivi odori, infine, basta lasciare nel frigo un po’ di bicarbonato in una vaschetta aperta.

5) Pulizie ecologiche: in bagno

Anche qui germi e batteri hanno vita breve con metodi ecologici. Qui, dove l’uomo cela i suoi prodotti di bellezza, dove il bimbo fa il bagnetto, dove le vostre gambe si terrorizzano a sentir nominare la ceretta, dove una doccia calda ve la meritate sempre, dove sognate che quel lavandino splendi di luce propria, esattamente come nelle migliori pubblicità americane anni ’60… Insomma, anche qui c’è da rimboccarsi le maniche, visto che una pulizia di fondo è sempre indispensabile. Ma, se fatta quotidianamente, disincrostanti o, addirittura, acido muriatico, sono del tutto inutili.

È quindi possibile alternare i metodi tradizionali con acqua calda e bicarbonato, che rimangono i migliori alleati, così come le soluzioni con l’aceto bianco. Mai utilizzare questi miscugli nella vasche da bagno in resina.

Anche per togliere il calcare, ancora una volta accorre l’aceto: caldo, passato con una spugna, darà i suoi risultati dopo un risciacquo. Se il calcare ha ostruito le griglie dei rubinetti o della doccia, si possono svitare e immergerli in un bicchiere d’aceto finché il calcare non inizia a sciogliersi.

– Il bucato

Anche qui vale la regola dell’etichetta: leggere le prescrizioni per un corretto uso è sempre importante per non sprecare detersivo, sia tradizionale che biologico (quest’ultimo è il più delle volte concentrato, per cui da utilizzare davvero a piccole dosi).

In effetti, troppo detergente non riuscirebbe a diluirsi, e quindi a lavare, inquinerebbe ancora di più l’ambiente e rimarrebbe appiccicato sui nostri vestiti, che metteremo a contatto con la pelle e così via… Vero è che molto dipende dalla durezza dell’acqua, ossia la quantità di sali di calcio e magnesio presenti, in base alla quale molto varia la quantità di detersivo da usare.

Se l’acqua è dura, molte molecole del tensioattivo presente nel detersivo hanno a che fare con gli ioni calcio e magnesio e quindi non lavano. Serve allora più detersivo. Soluzione: montare dei decalcificatori che la rendano dolce e che proteggano dal calcare macchinari e tubature.

Altri metodi ecosostenibili per smacchiare: è bene pretrattare le macchie con sapone di Marsiglia oppure, e in questo caso serve anche a sbiancare, si possono lasciare i capi in ammollo per una notte in acqua e bicarbonato. Per rendere più bianchi i vestiti, si può anche applicare del percarbonato (che libera ossigeno attivo senza avere effetti sull’uomo e sull’ambiente) diluito e lasciare agire per circa un’ora prima del lavaggio.

L’ammorbidente: quello tradizionale contiene una serie di ingredienti di origine petrolchimica per niente biodegradabili. Oltre agli ammorbidenti ecologici, che contengono elementi di origine vegetale, si può usare l’aceto bianco, che non lascia odore e svolge anche un’efficace azione anticalcare, o una soluzione di acido citrico al 15-20%, 100 ml a lavaggio.

pavimenti– I pavimenti

Se lavate tutti i giorni, piastrelle o ceramica possono essere anche lucidate solo con acqua e aceto o vapore.

Aceto anche per il parquet verniciato, non per quello oliato, ma si possono pulire entrambi con un panno in microfibra bagnato e ben strizzato. Questo è un ottimo sostituto dei panni elettrostatici usa e getta, che sono ad alto impatto ambientale e spesso sono intrisi di prodotti chimici che rimangono a terra, ad alto rischio per i bambini.

– I vetri

Per le finestre, si passa una spugna bagnata, si appallottola un foglio di giornale, si asciuga ed il gioco è fatto! Ma si può anche ricorrere a uno spruzzino di acqua calda e aceto o soltanto ad acqua e panno in microfibra.

6. Altri Eco-suggerimenti

– I “baffi” del termosifone sulle pareti: strofinare sul muro con un mollica di pane imbevuta in acqua e bicarbonato

– I Fornelli in acciaio: si possono lucidare immergendoli in acqua bollente e aceto

– L’argento: preparare una pappetta di acqua e bicarbonato e strofinare con uno straccio

– Il rame: trattarlo con straccio imbevuto con un pizzico di sale e aceto (o limone)

Tappeti: passare l’aspirapolvere, poi cospargere di bicarbonato e lasciare agire una notte. Ripassare l’aspirapolvere.

E, inoltre, ricordiamoci sempre di non lasciare gli elettrodomestici in modalità standby, di posizionare il frigorifero e il congelatore lontano da fonti di calore e regolarne il termostato su temperature non eccessive (4-5° per il frigorifero e -15/-18 per il congelatore).

7. Dove cercare: prodotti, marchi e sitografia

Molte sono le marche bio in commercio e già molti i supermercati biologici in Italia. Se ne trovano a vari prezzi e il loro componenti sono tutti certificati da appositi Enti, come l’Icea.

Esistono, inoltre, i detersivi certificati Ecolabel, che però garantisce solo un basso impatto ambientale e un’ottima prestazione del prodotto, ma le materie prime possono essere di origine petrolchimica. Ecolabel, cioè, controlla solo l’efficacia del prodotto e non la fase iniziale.

In Italia, due catene producono e distribuiscono linee biologiche Ecolabel: la Coop ed Esselunga

Marche, Prodotti e negozi on line:

Almacabio

Biolavo http://www.argital.it/

Ecover – EcoLand http://www.kigroup.com/catalogo/igiene_della_casa_1

Mondevert http://www.mondevert.it/

Remedia http://www.remediaerbe.it

Officina naturae http://www.officinanaturae.com/

Tea Natura http://www.teanatura.com/

Witt Linea detergenza http://www.witt.it/

Sitografia

I consigli di pulizia:

http://www.detersivisfusi.it

Statistiche:

http://www.greenpeace.it

http://www.unep.org

http://www.eea.europa.eu/it

http://www.enea.it

http://www.wwf.it

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