Orti urbani: coltivare l’orto sul balcone

Orti urbani: coltivare l' orto sul balcone o sul terrazzo. Come e cosa coltivare, attrezzature, terriccio, compost, concimi e fertilizzanti, semi e piantine, trapianti, irrigazione, freddo e parassiti.

Coltivare un piccolo orto sul balcone o sul terrazzo, costituisce uno di quei piccoli piaceri della vita a cui non si dovrebbe rinunciare e che a detta di alcuni studi, allungherebbe anche la vita. Ecco una guida che vi spiega passo passo come farlo.

Piccoli piaceri. Già, coltivare ortaggi e frutta quali pomodori, insalata o fragole attiva diversi sensi:

  • la vista, i colori della terra sono uno spettacolo
  • il palato, la differenza con il prodotto da supermercato è sensibile
  • il tatto, “giocare” con la terra e con le piante è un’esperienza di contatto con la natura

ma anche gli altri sensi vengono sollecitati, e soprattutto l’esperienza è personale e differente per molti di noi.

La guida toccherà tutti i punti necessari per la corretta coltivazione dell’orto, come e cosa coltivare, l’attrezzatura necessaria, e poi le materie prime, terriccio, semi, piantine, acqua, e le difese, possibilmente naturali, dalle minacce esterne, come i parassiti ed i funghi. Cliccando sul link è possibile sapere qualcosa di più generico sugli orti urbani.

Sgombriamo il campo da equivoci. Non è necessaria una metratura ampia. Conosco chi, con una piantina di fragole, ha tirato fuori un eccellente dessert estivo, e ne è rimasto talmente entusiasta tanto da raccontarlo a distanza di mesi. Abbiamo bisogno solo di qualche attrezzo e di un po’ di buona volontà. Nel caso non fossi entusiasta di iniziare, ma so che lo sei, sappi che, al momento della raccolta, ma anche ai primi passi, quando le piantine incominciano a sbocciare, la soddisfazione sarà inaspettata e piacevole. E una giusta iniezione di autostima.

Di cosa ho bisogno per coltivare un orto sul terrazzo?

Semplice. In questo caso:

  • di un balcone o di un terrazzo
  • di una buona esposizione di luce (almeno 4-6 ore al giorno); puoi coltivare il tuo orto anche con una scarsa esposizione, i prodotti che crescono in queste condizioni non mancano, ma per la maggior parte cresciamo piante grazie alla luce del sole. E in qualche caso ci possono venire in aiuto le altre finestre della casa, più esposte
  • vasi, attrezzatura, terra, semi, concime, antiparassitari
  • un po’ di tempo, ma neanche troppo
  • un calendario

Cosa coltivare?

Ovviamente decidi tu. Un valido parametro può essere lo spazio a disposizione. Se hai un terrazzo e dedichi dieci metri quadri avrai certamente più opportunità. Anche qui possiamo però aggiungere qualcosa al buon senso:

  • scegli ciò che ti piace di più, magari anche solo in termini cromatici
  • considera anche i muri e le ringhiere allo spazio disponibile. Coltivare piante rampicanti o da spalliera, con sviluppo in verticale, potrebbe permetterti una raccolta non indifferente (pomodori, melanzane, fragole, piselli ecc.)

Con poco spazio a disposizione puoi anche dirigerti verso specie “mignon”, pomodorini, ma non solo. Se ti affidi ad un vivaio o un rivenditore specializzato, forse vorrai chiedere se sono OGM. Alcune specie mignon potrebbero esserlo.

Oppure puoi decidere di far condividere ai tuoi ortaggi/frutti, lo stesso invasamento. Esiste un certo criterio però, non tutte le specie possono essere messe vicine. Una questione di acqua, luce, parassiti.

Attrezzi necessari per coltivare l'orto

Attrezzature

Innanzitutto i vasi: tondi o a cassetta, di piccole o grandi dimensioni, sarai tu a decidere quali, in base alle colture decise e allo spazio a disposizione. Vanno bene di qualsiasi materiale, meglio terracotta anche se un po’ più costosi, purché con un foro alla base per lasciare defluire l’acqua in eccesso. Un occhio anche alla profondità. Ad esempio, le carote hanno bisogno di una buona profondità per mettere su radici. Molto bene anche i contenitori in fibra (vita media due anni), perché riciclabili, ma ce ne sono anche in legno ed, in extrema ratio, anche in plastica.

Avrai poi bisogno di:

  • portavasi o pensili, se necessario. Lo è un sottovaso, per raccogliere l’acqua in eccesso
  • canne o sostegni, per aiutare la crescita in verticale delle rampicanti. Utili anche i fili
  • guanti, annaffiatoio e vaporizzatore, forbici
  • foraterra, spargi seme, trapiantatoio. A parte l’ultimo, gli altri due sono attrezzi non strettamente necessari, di cui ti doterai per evitare al minimo errori nell’inseminazione

Terriccio_Piante

Terriccio

La terra ed i concimi meritano un capitolo a parte.

Per la buona riuscita del tuo orto, il terriccio deve ovviamente essere buono, ma alcuni sono più buoni di altri. Meglio se la terra è:

  • leggera, per permettere all’acqua di arrivare facilmente alle radici e per rilasciare le sostanze nutritive in modo graduale
  • leggermente acida, il pH ideale è compreso tra 6 e 7. Più è basso questo valore, più la terra è acida
  • con la giusta quantità di sali disciolti. La giusta quantità è compresa tra 1,5 e 2 grammi

Il terriccio deve rimanere sempre umido, ma devi anche evitare di innaffiarlo troppo. Il foro sulla base del vaso dovrebbe bastare per evitare di commettere questo errore.

In commercio esistono diversi tipi di terricci e composti vari, lasciatevi ben consigliare dal rivenditore.

Concimi e fertilizzanti

Il nutrimento del terriccio acquistato non dura a lungo, ha bisogno di concime per continuare ad essere fertile. E il nutrimento è importante per il nostro raccolto, soprattutto per alcune varietà, ad esempio i pomodori. Prediligi quello biologico (organici, non chimici), come l’humus di lombrico ed il concime organico.

Come funzionano i concimi?

Il rilascio delle sostanze nutrienti (azoto per lo più) è graduale e permette alle piante di irrobustire le radici e al terreno di stimolare la microflora, grazie ad un processo di mineralizzazione e umidificazione del terriccio.

Quando concimare?

Il momento più appropriato è quello della nascita dei fiori, che dovranno trasformarsi in frutti. In commercio esistono diversi tipi di concimi. Qui trattiamo solo quelli organici, unici per ottenere prodotti biologici, che si trovano sotto forma di bastoncini o liquidi

Come concimare?

I concimi solidi o “a bastoncino”, vanno interrati al momento del trapianto. I concimi liquidi li somministrerai invece durante l’annaffiatura, ogni 15 giorni circa.

Seme o piantina?

Non c’è pianta, fiore, ortaggio, che nasca senza un seme. Ma c’è l’alternativa, buona se non vuoi rischiare di commettere errori che facciano perdere tempo: acquistare le piantine appena nate e trapiantarle. Se è la prima volta la procedura più semplice è di prendere delle piantine e alcuni semi (ricorda che una volta aperti li devi conservare sottovuoto per utilizzarli nel tempo); da una parte il lavoro ti verrà facilitato e produrrai subito dei risultati, dall’altra farai esperienza con la semina vera e propria, che può essere un obiettivo negli anni. In linea di massima è più facile lavorare con i semi grossi, come carote, piselli, fagioli.

La procedura di semina

Poni nel vaso, non necessariamente grande, o in una cassetta un primo sottile strato di terra, adagia i semi (evitando di metterne troppi) e copri con un altro strato di terra. Pressa leggermente e bagna la terra con l’annaffiatoio. Mantieni la terra umida fino a quando spunteranno le piantine. A questo punto guarda quali piantine sono più robuste e vigorose, e trapiantale in vasi più grandi dove hanno lo spazio per crescere. Naturalmente prima di tutto studia il calendario delle semine e della raccolta.

attrezzi_orto

Il trapianto

È un’operazione piuttosto semplice, sia per le erbe che per le piante orticole, il procedimento è uguale.

Prendi un vaso più grande, e appoggia uno strato di 3-5 centimetri di ghiaia o argilla. Ciò allo scopo di non far fuoriuscire il terriccio durante l’annaffiatura. Riempi il vaso con il terriccio fino a circa 5-6 centimetri dal bordo. Appoggia le piantine e ricopri con il terriccio fino a coprirne la base di almeno 2 centimetri. Pressa leggermente, ma con decisione, e annaffia.

Irrigazione

Non c’è un’univoca metodologia di annaffiatura. Alcune piante hanno bisogno di più acqua, altre meno. Dipende anche dall’esposizione al sole, se è maggiore, occorre più acqua. Per tenere sotto controllo l’umidità della pianta, acquista un “controllore di umidità”: si infila nella terra e segnala la temperatura e l’umidità della stessa.

Alcune altre tecniche sono:

  • usa acqua a temperatura ambiente. Qualcuno usa l’acqua in cui si è bollito della verdure, perché fornite dei sali rilasciati; puoi farlo, ma lascia che raffreddi
  • annaffia lontano dalle ore di sole
  • non sovra-annaffiare; fallo a più riprese per renderti conto se la terra è giustamente umida

Piante malate: cosa fare?

Sulla strada per il raccolto perfetto, ci sono diversi ostacoli che le piante devono superare. Di seguito ne indichiamo i più frequenti e le opportune contromisure:

piccola_serra

Freddo

La gelata nei mesi invernali è dietro l’angolo, cosa possiamo fare nei mesi più freddi ? Il metodo più efficace è quello di acquistare una piccola serra, ce ne sono anche di piccole dimensioni. Se invece volete provare il fai da te, ci sono altre soluzioni:

  • sposta la piante in casa
  • copri le piante con un telo di plastica a cui hai fatto dei fori per evitare l’eccessiva condensa
  • copri il vaso con una scatola, riempiendo gli spazi vuoti con del giornale, oppure fascia il vaso con giornali e alluminio o cellophane.

Caldo

Nel caso i raggi siano molto forti, crea una zona d’ombra.

Acqua

Non allagare la pianta, e ricorda di annaffiare a più riprese tastando il terreno per capire quando l’umidità è quella giusta. Se vuoi avere la certezza di quando annffiare, gli idrometri in commercio possono venire in aiuto. Da evitare anche il ristagno dell’acqua.

Parassiti

La minacce possono essere diverse. Gli acari, gli afidi, le cocciniglie o le muffe e i funghi. Ogni minaccia ha una cura, vediamo le principali:

  • gli acari sono dei ragnetti che sottraggono linfa alla pianta. Il segnale è una decolorazione grigio-giallastra delle foglie; la cura è una decotto d’aglio (una testa d’aglio a bollire in mezzo litro d’acqua finche non si disfa, filtrare e spruzzare)
  • gli afidi sono insetti minuscoli riuniti in colonie che facilitano la trasmissione di malattie virali. La cura adatta naturale è quella vista per gli acari
  • si definiscono marciumi, quelle zone scure e molli che compaiono sulle foglie. In questo caso vanno ridotte le annaffiature, avendo cura di eliminare i marciumi; bene anche prevenire le nuove insorgenze applicando un fungicida
  • nel caso di oidio (un fungo), quando appaiono macchie biancastre/grigiastre tipiche dei funghi, la procedura è quella vista per i marciumi con la sola differenza di procedere con un’annaffiatura regolare.
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