Fotovoltaico: accolto il ricorso della Spal. Il futuro del calcio sarà “rinnovabile”?

Annullata la sentenza che condannava la Spal per aver fatto ricorso all'installazione un impianto fotovoltaico per autofinanziarsi.

“Giustizia è fatta”: la Corte di Giustizia della Figc ha accolto il ricorso dalla Spal costretta a pagare un ammenda di 15 mila euro e la squalifica del suo presidente per aver installato un impianto fotovoltaico. Poco più di un anno fa, ricorderete la Società calcistica di Ferrara aveva fatto parlare di sé come della prima società calcistica ad aver investito per la realizzazione di un impianto fotovoltaico per autofinanziarsi. Le polemiche non si erano però fatte attendere a lungo, dato che le buone intenzioni della squadra di calcio ferrarese non erano da considerarsi legalmente accettabili, in base alla Legge 91 del 1981, che regola i rapporti tra professionisti dello sport e società sportive, impedendo a queste ultime di intraprendere attività commerciali, limitandosi esclusivamente ad attività sportive o ad esse strettamente connesse.

La Federcalcio (Figc) si era pronunciata negativamente sull’accaduto, sostenendo come la Spal avesse violato le regole prestabilite. A difesa della società era intervenuta la Lega Pro, sostenitrice dell’impegno della Spal come società calcistica virtuosa e da cui prendere esempio al fine di reperire risorse economiche alternative in un momento di crisi dal quale il mondo dello sport non è escluso.

Lo scorso novembre, la Commissione Disciplinaredella Figc ha imposto alla Spal il pagamento di un’ammenda di 15mila euro in merito alla violazione della suddetta legge. Dalla Figc è inoltre giunta alla società ferrarese un’ordinanza di squalifica, per un periodo di quattro mesi, rivolta direttamente all’Amministratore Delegato Stefano Bena ed al Presidente del C.d.a. Cesare Butelli, entrambi rappresentanti legali della Spal.

La Spal, ritenendo inaccettabile la decisione da parte della Figc, ha deciso di intraprendere un ricorso contro di essa, giungendo ad un esito positivo. La Corte di Giustizia della Figc ha infatti ritenuto opportuno l’annullamento del provvedimento di ammenda e squalifica, a conclusione di un dibattimento tenutosi lo scorso 16 dicembre.

La Spal, tutelata dall’operato dell’avvocato Mattia Grassani, si è dichiarata soddisfatta in merito al riconoscimento del proprio impegno e del proprio operato, dal punto di vista giurisdizionale. Entusiasta anche il Direttore della Lega Pro, Francesco Ghirelli, il quale ha espresso la speranza che la Spal diventi un modello per altre società calcistiche.

Di fronte ai cambiamenti che anno interessato il mondo del calcio negli ultimi trent’anni, a parere di Ghirelli, come riportato da un comunicato di Lega Pro, urge adattare al contesto odierno le norme di una legge che sarebbe ormai da considerare obsoleta e sorpassata e la cui applicazione dovrebbe variare a seconda dei casi specifici:

“La sentenza rappresenta anche un passo avanti e concreto nel lavorare al testo della legge 91/81 sul professionismo sportivo. È una legge obsoleta, come da tempo ha dichiarato il presidente Macalli. In tal senso, come Lega Pro ci siamo confrontati, nei mesi scorsi, con i nostri club, per esaminare i punti da attualizzare e da applicare al contesto del calcio che è cambiato”.

Non sono state ancora rese note pubblicamente le motivazioni che hanno portato, in primo grado, al ribaltamento della precedente sentenza emessa dalla Figc. È auspicabile che le decisioni del tribunale possano portare all’inizio di una rivoluzione in merito alle possibilità delle società calcistiche di autofinanziarsi attraverso attività non inerenti allo sport. Un investimento nel fotovoltaico da parte di altre società sportive potrebbe dare un nuovo impulso a favore delle energie rinnovabili nel nostro Paese, andando per di più incontro alle aspettative dell’Unione Europea.

Marta Albè

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