In tandem fino al mare: il viaggio in bici di un papà e del figlio non vedente che insegna ad affrontare le sfide con il sorriso

Hanno percorso 276 km verso il mare, ecco il viaggio in bici di un papà e del figlio non vedente che ci insegna ad affrontare la vita con il sorriso.

Roberto Brunelli è da sempre un patito dello sport e nei suoi 32 anni di vita ha praticato di tutto passando dall’atletica leggera al paracadute, dal ciclismo al canottaggio. Niente di strano se non fosse che è cieco dalla nascita, e nonostante questo non ha mai rinunciato alle sue passioni. A dimostrazione che le disabilità, pur comportando delle difficoltà, non devono scoraggiarci perché è lo spirito con cui si affronta la vita a fare la differenza.

E proprio con questo spirito intraprendente e gioioso, Roberto ha deciso di partire per una nuova avventura, accompagnato questa volta dal suo papà Sergio, ex cuoco in pensione di 69 anni: un viaggio in bicicletta verso il mare, che i due sognavano da anni di fare insieme, come racconta OglioPoNews.

Il viaggio, iniziato lunedì 16 settembre, si è concluso mercoledì sera, quando Sergio e Roberto, accompagnati da una coppia conosciuta per caso, Chiara e Maurizio, hanno raggiunto la loro ambita destinazione. Da Cingia de’ Botti si sono diretti a Casalmaggiore per poi raggiungere Cizzolo e proseguire verso Rosolina Mare, in provincia di Rovigo, dove sono giunti mercoledì verso le 18.

Tutto è andato a meraviglia, inclusa la solidarietà di chi li ha incontrati per strada facendogli da guida, a parte qualche piccolo inconveniente come il vento forte lungo 66 km di strada e una foratura a Cavallara. Ma papà e figlio non si sono abbattuti e alla fine ce l’hanno fatta, percorrendo nel complesso ben 276 km.

Prima di affrontare la sfida in sella, si erano preparati a lungo facendo numerosi allenamenti, che li hanno preparati alle 7-8 ore di bici giornaliere. Anche la strada Eurovelo 8, sulla sponda sinistra del fiume, è stata d’aiuto ai due ciclisti per arrivare a destinazione.

L’unico inconveniente di una certa portata è stato semmai l’assenza di infrastrutture per disabili per il cambio di binari nelle stazioni del treno, mezzo che i due hanno utilizzato nel viaggio di ritorno. Buono a sapersi, così si potrà rimediare al più presto.

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Laura De Rosa

Photo Credit: Facebook

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