Pane e olio a merenda e niente plastica. La svolta ecosostenibile di una scuola del Cilento

Pane e olio è una merenda decisamente più sana di tante altre, soprattutto se l'alternativa sono le merendine. Fortunatamente alcune scuole la stanno riscoprendo all’interno di una serie di iniziative di ecosostenibilità tra cui quella di bandire l’uso di plastica dagli istituti. E' quello che sta accadendo in una scuola del Cilento grazie all'impegno di una preside.

Pane e olio è una merenda decisamente più sana di tante altre, soprattutto se l’alternativa sono le merendine. Fortunatamente alcune scuole la stanno riscoprendo all’interno di una serie di iniziative di ecosostenibilità tra cui quella di bandire l’uso di plastica dagli istituti.

Una scuola del Cilento, grazie all’impegno di una preside “illuminata”, si sta distinguendo per delle scelte molto interessanti che coinvolgono bambini e ragazzi (ma anche le famiglie) un po’ a 360° gradi, mettendoli di fronte alla necessità di cambiare le abitudini (alimentari e non) a favore di uno stile di vita più sano ed ecosostenibile.

Vi abbiamo già parlato della scuola dell’infanzia e primaria del piccolo Comune di Stella Cilento che ha scelto di eliminare completamente le merendine a favore di un intervallo in cui si può gustare il sapore più genuino e tradizionale di pane e olio. Ora, sempre in Cilento, un’altra scuola propone questa merenda tradizionale unendola anche ad altre rivoluzioni che fanno bene all’ambiente come quella di bandire la plastica.

A proporre questa scelta stavolta è la dirigente scolastica Maria De Biase, originaria di Marano di Napoli (nella terra dei fuochi) ma ora a capo dell‘Istituto Comprensivo Statale Santa Marina – Policastro.

preside-policastro

Tra le buone abitudini portate nella scuola dalla preside De Biase c’è non solo la merenda fatta di pane e olio, che ha sostituito completamente le merendine, ma anche il fatto di eliminare dalla mensa l’uso surgelati oltre che la plastica (i bambini portano borracce con l’acqua e posate per il pranzo da casa e tutte le stoviglie usa e getta sono state definitivamente bandite), inoltre viene effettuata la raccolta degli olii esausti con cui si producono saponette, sono state costruite compostiere e sono creati orti.

Come ha dichiarato la dirigente:

“Non si tratta di novità epocali o gesti straordinari, ma piccole e sane abitudini introdotte non senza difficoltà, conducendo la scuola e i suoi piccoli ‘abitanti’ verso un rapporto ecosostenibile con la società e tra loro stessi”.

L’idea della preside (per noi senza dubbio vincente) è poi quella di promuovere l’apprendimento in contesti naturali. La scuola del Cilento si sta distinguendo per un’attenzione alla didattica cooperativa, alla conoscenza al di fuori delle aule attraverso lavori di gruppo e utilizzando la natura come spunto utile per imparare.

Ci auguriamo che sempre più scuole nel nostro paese si impegnino a virare verso l’ecosostenibilità con altrettanto impegno.

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Francesca Biagioli

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