Assorbenti lavabili cuciti a mano, per portare lavoro e dignità nelle carceri brasiliane grazie a questa 17enne

Ha solo 17 anni e un progetto innovativo quanto utile, ovvero quello di avviare la produzione di "bio assorbenti" per le detenute del sistema carcerario brasiliano. Parliamo di Giullia Jaques Caldeira, una ragazza nata e cresciuta a Belford Roxo, nella Baixada Fluminense di Rio de Janeiro, attivista in movimenti sociali e giovanili.

Ha solo 17 anni e un progetto innovativo quanto utile, ovvero quello di avviare la produzione di “bio assorbenti” per le detenute del sistema carcerario brasiliano. Parliamo di Giullia Jaques Caldeira, una ragazza nata e cresciuta a Belford Roxo, nella Baixada Fluminense di Rio de Janeiro, attivista in movimenti sociali e giovanili.

Si stima che nelle carceri brasiliane ci siano 42mila detenute. La diciassettenne carioca sta portando avanti un progetto per queste donne che si trovano in stato di detenzione, con un’idea che non solo fa bene all’ambiente perché va a eliminare o quanto meno diminuire, l’uso dei comuni assorbenti, ma anche al portafogli dello Stato.

Tempo fa, vi avevamo raccontato di alcuni episodi legati al regolamento penitenziario, dove gli assorbenti vengono forniti dalla struttura e dove non è possibile farli arrivare dall’esterno. Molte si trovano così a fare i conti con il fatto di poter  avere solo un tot di assorbenti, che in tanti casi non risultano sufficienti. Una situazione comune in Brasile.

“ Dopo un progetto a Lima che andava in questa direzione, ho iniziato a chiedermi quali donne potessero stare male o soffrire per la mancanza di tamponi in Brasile. Allora ho pensato alle detenute e al fatto che servivano dei bioassorbenti per abbattere i costi”, spiega Giullia Jaques Caldeira.

Il progetto ABSORVED è stato realizzato in collaborazione con la società HERSELF e la Fondazione Santa Cabrini. La società, specializzata in assorbenti di tessuto lavabili dona i materiali di produzione di scarto, mentre la fondazione organizza dei corsi di cucito all’interno del carcere per la realizzazione.

“Questi assorbenti di stoffa possono essere lavati, poiché sono realizzati con tessuti di cotone, sono privi di sostanze chimiche che spesso causano reazioni allergiche. Questa composizione poi elimina i cattivi odori legati al ciclo mestruale”, continua la ragazza.

Questi bio assorbenti possono essere utilizzati per un massimo di 12 ore e durare in generale fino a 4 anni.

“Hanno la stessa forma degli assorbenti standard e possono essere di diverse dimensioni e con diverse quantità di cotone per adattarsi al flusso di ogni donna. L’uso è molto simile ai classici usa e getta, basta avvolgere le mutandine con le alette. Solo che questi bio assorbenti possono essere lavati, così da non avere più problemi di quantità”, dice ancora.

Parliamo quindi di comuni assorbenti lavabili che sempre più donne usano come valida alternativa all’usa e getta, ormai come la coppetta mestruale sono facilmente acquistabili anche online e alcuni prodotti aderiscono a progetti per supportare una migliore igiene mestruale per le ragazze e le donne che vivono nei Paesi poveri e che, durante il ciclo, sono costrette ad assentarsi da scuola o dal lavoro perché non hanno a disposizione delle protezioni adatte.

Il progetto in questione è stato presentato alla Corte di giustizia di Rio de Janeiro e inizialmente dovrebbe partire dall’Istituto penale di Talavera Bruce nel complesso del Gericino dove verrà fatto un corso alle detenute per realizzare personalmente i bio assorbenti.

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Dominella Trunfio

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