Aminetou Ely, l’ex sposa bambina che lotta e difende le donne mauritane da violenze domestiche e sessuali

L'ex sposa bambina Aminetou Ely lotta da tutta la vita contro i matrimoni precoci e forzati e per i diritti e l'emancipazione delle donne mauritane

Aminetou Ely è nata a Wad-Naga, in Mauritania, il 31 dicembre di 63 anni fa. A soli 13 anni, Aminetou è stata costretta dalla sua famiglia a sposare un uomo più grande di lei, come purtroppo accade a migliaia di bambine in diversi paesi del mondo.

Aminetou è stata dunque una sposa bambina, che ha vissuto sulla sua pelle il dramma di un matrimonio forzato.

Proprio a causa della situazione che ha dovuto subire, Aminetou ha iniziato a lottare fin da giovanissima per difendere i diritti e l’emancipazione delle donne ed è diventata un punto di riferimento per le donne mauritane.

Per tutta la vita la donna si è battuta contro i matrimoni precoci e imposti e più in generale contro il patriarcato e le norme sia religiose che culturali che discriminano e sottomettono le donne nel suo paese.

In Mauritania, le donne sono infatti vittime di violenze che nella maggior parte dei casi si verificano nell’ambiente domestico. Costrette a sposarsi in tenera età, lasciano molto presto la scuola e meno del 30% riesce a conseguire un titolo di studio. Questo le esclude da lavori qualificati, dal raggiungimento di un’indipendenza economica e le costringe a rimanere schiave di mariti che abusano di loro e dai quali non hanno la possibilità di fuggire.

Per aiutare le donne mauritane vittime di violenze e discrimazione, Aminetou ha fondato nel 1999 l’Associazione delle Donne Capi Famiglia (AFCF), che oggi lavora su tutto il territorio del Paese.

L’associazione sostiene le donne mauritane non solo contro il matrimonio precoce e le violenze domestiche e sessuali, ma anche contro lavoro minorile, schiavitù, povertà, esclusione e razzismo.

In questi 20 anni di attività, l’associazione ha aiutato tantissime donne attraverso progetti di reinserimento scolastico e offrendo loro accoglienza e assistenza legale in caso di abusi e per difendere i propri diritti.

A causa del suo impegno a fianco delle donne, Aminetou è stata più volte arrestata, detenuta e addirittura esiliata ma non ha mai smesso di credere nella sua causa e di portare avanti le sue battaglie, nonostante le difficoltà.

La sua determinazione è stata riconosciuta e premiata in varie occasioni e in diversi Paesi, tra Francia, Spagna e Africa. In Italia, lo scorso maggio, Aminetou è stata eletta donna dell’anno 2019, un Premio internazionale organizzato dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta che le ha dato accesso a un contributo di 20 mila euro per finanziare i suoi nobili progetti.

Aminetou è stata premiata per la sua resilienza, per le battaglie a cui dedica ogni istante della sua vita da quando aveva solo dieci anni, senza lasciarsi mai condizionare da tradizioni, religione, governi o dalle opinioni altrui.
Aminetou continua a lottare per le donne contro tutto e tutti, per fermare la schiavitù e il dramma delle spose bambine e perché vengano riconosciuti i diritti delle donne in Mauritania.

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Tatiana Maselli

 

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