Questa sindaca ha rinunciato a parte dello stipendio per pagare lo scuolabus del suo comune

La storia che vi raccontiamo testimonia come, a volte, la responsabilità di un sindaco a fronte di un certo sacrificio, possa fare davvero la differenza per la comunità che rappresenta. E’ il caso della sindaca di Borbona che ha rinunciato all’indennità per pagare lo scuolabus ai bambini del suo comune.

La storia che vi raccontiamo testimonia come a volte la responsabilità di un sindaco, a fronte di un certo sacrificio, possa fare davvero la differenza per la comunità che rappresenta. È il caso della sindaca di Borbona che ha rinunciato all’indennità che le spetta per pagare lo scuolabus ai bambini del suo comune.

Si tratta di 6500 euro in un anno (20mila risparmiati in tutto), quanto occorre per garantire un passaggio ai scuola per i pochi bambini rimasti a Borbona, paese della provincia di Rieti (nel Lazio) che conta soli 700 residenti. Il problema era l’assunzione di un nuovo autista per cui mancavano i fondi nelle casse del comune.

Ci ha pensato allora la sindaca Maria Antonietta Di Gaspare che ha deciso di “tassarsi” a favore di questo servizio. Il primo cittadino, che fa parte del Corpo Forestale dello Stato, ha rinunciato alla sua indennità che servirà a coprire le spese di assunzione per un autista a tempo determinato. La donna spera poi che anche il suo successore farà lo stesso in modo da garantire continuità ai bambini che usufruiscono dello scuolabus in un territorio già provato dalle tante scosse di terremoto che l’hanno colpito negli scorsi anni.

sindaca borbona

Come ha spiegato la Di Gaspare:

“I problemi, anche quello del servizio scuolabus sono nati dopo il terremoto. Avevamo 24 bambini della elementare e della scuola media che prima del sisma venivano accompagnati ad Antrodoco. Dopo le cose sono cambiate, perché alcuni genitori hanno preferito mandare i ragazzi nella scuola antisismica di Montereale in provincia dell’Aquila, ma noi non avevamo un secondo scuolabus e un altro autista”.

Lo scuolabus è stato messo a disposizione dalla scuola di calcio locale che ha donato un mezzo che non utilizzava più ma rimaneva comunque il problema dell’autista. A questo ha pensato la generosità della sindaca che, a buon ragione, ha pensato che il taglio di un servizio tanto importante come quello avrebbe rappresentato la fine di un paese già fortemente a rischio come Borbona.

Ce ne fossero di più di sindaci così…la nostra Italia andrebbe sicuramente meglio!

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Francesca Biagioli

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