Francesca Dominici, la ricercatrice che con la matematica salva ambiente e salute

La matematica fa bene all’ambiente, parola di Francesca Dominici, una delle ricercatrici migliori al mondo nel campo della statistica applicata alla medicina. E se negli ultimi anni, negli Stati Uniti, la sanità è cambiata è anche per merito suo che ha svelato i danni nascosti che provocano gli inquinanti atmosferici.

La matematica fa bene all’ambiente, parola di Francesca Dominici, una delle ricercatrici migliori al mondo nel campo della statistica applicata alla medicina. E se negli ultimi anni, negli Stati Uniti, la sanità è cambiata è anche per merito suo che ha svelato i danni nascosti che provocano gli inquinanti atmosferici.

Francesca Dominici è stata ribattezzata ‘numerical detective’ ed è nell’1% dei ricercatori più citati in tutto il mondo. Il motivo è molto semplice, da oltre venti anni studia uno dei mali del nostro secolo, ovvero l’inquinamento ambientale e le polveri sottili. Con la sua ricerca è riuscita in un’impresa grandiosa, ovvero quella di far cambiare approccio verso l’ambiente agli americani.

Dominici è docente di biostatistica all’Università di Harvard e collabora con il Dipartimento di Sanità Pubblica, è volata dall’Italia grazie a una borsa di studio e non è mai più tornata, anche se il percorso non è stato in discesa. Ha più volte denunciato la discriminazione lavorativa e tutto ciò che ha dovuto fare per essere considerata al pari dei colleghi uomini.

Alla fine però ce l’ha fatta, mostrando tenacia e bravura. Oggi, come spiega lei stessa, utilizza la matematica per risolvere problemi concreti e reali: cambiare il modo in cui viviamo. La scienziata è riuscita a dimostrare i danni che il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico e quello acustico causano sulla salute della popolazione.

I risultati di queste ricerche, passate per l’analisi di terabyte di dati, hanno generato dirette ricadute sui limiti di salubrità dell’aria imposti e sulle politiche sanitarie americane.

francesca dominici

Grazie a queste prove, sono stati ridotti in particolare per le polveri ultra sottili, le pm 2,5. Ma non solo, gli studi di Dominici hanno dimostrato che alti livelli di presenza di polveri sottili aumentano del 6,8% il rischio di incorrere in disturbi cardiovascolari; effetti paragonabili a quelli del fumo passivo.

La scienziata è partita da un’esperienza personale. Cresciuta a Ciampino, sede del secondo aeroporto di Roma, ha voluto indagare i rischi che la vicinanza di un aeroporto genera sulla salute dell’uomo e ha dimostrato come l’inquinamento acustico causato da questa infrastruttura porti ad un aumento del ricovero per malattie cardiovascolari pari al 3,5% per ogni decibel in più.

Complimenti a questa bravissima donna che però è dovuta andar via dall’Italia per vedersi riconosciuti i propri meriti.

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