Jacinda Arden, cosa ha fatto la premier donna più giovane del mondo 2 giorni dopo aver partorito

Premier della Nuova Zelanda e neomamma. È Jacinda Ardern e il nuovo pacchetto di riforme per aiutare le famiglie l'ha annunciato dal divano di casa, dopo aver finito di allattare la sua bambina, a soli due giorni dal parto di una delle più giovani premier donna del mondo.

Premier della Nuova Zelanda e neomamma. È Jacinda Ardern e il nuovo pacchetto di riforme per aiutare le famiglie l’ha annunciato dal divano di casa, dopo aver finito di allattare la sua bambina, a soli due giorni dal parto di una delle più giovani premier donna del mondo.

Sono molti i motivi per cui la Ardern fa notizia, in primis per come ha gestito la gravidanza e la maternità, cioè senza che queste interferissero con il suo lavoro, come un fatto del tutto naturale e dell’essere donna (in carriera).

Ma Jacinda, che ha 37 anni, è anche tra i più giovani capi di governo del mondo, e soprattutto, la prima donna in assoluto ad aver partorito mentre ricopre il ruolo di primo ministro da 30 anni a questa parte (prima di lei solo l’ex primo ministro pakistano Benazir Bhutto nel 1990).

Due giorni dopo la nascita della sua bambina Neve te aroha (te aroha in maori significa ‘l’amore’), nome scelto tra i tanti che gli sono stati indicati (su sua richiesta) dalle varie tribù del paese, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha annunciato nuovi finanziamenti alle famiglie da parte dello Stato. E lo ha fatto con la sua bimba in braccio dal divano di casa. Perché il mondo si evolve e con le nuove tecnologie tutto si può, anche collegarsi in rete e parlare con la nazione di cui si è alla guida. Con un fagottino in braccio.

Il pacchetto famiglie era una parte fondamentale delle promesse elettorali di Ardern, quindi solo una coincidenza quella che sia stato annunciato subito dopo il parto. L’obiettivo della premier è quello di rendere la Nuova Zelanda “il miglior paese al mondo dove far crescere la famiglia”, oltre a voler intervenire sui livelli di povertà entro il 2020.

Mentre culla la sua bambina, Ardern spiega che i bambini nati a partire dal primo luglio potranno beneficiare di un aiuto pari a 60 dollari a settimana per il primo anno di vita, ma in base al reddito il supporto potrà esserci fino al compimento dei tre anni.

Il video dell’annuncio ha fatto il giro del mondo, la stragrande maggioranza dei commenti è più che positiva.

“Un primo ministro che tiene la sua bambina avvolta in una coperta, ma non smette di pensare al nostro Paese”, scrive un utente su Facebook.

Durante la diretta, la premier Ardern ha risposto in tempo reale mostrando anche tutto il lato umano della situazione e scherzando su:

“Sto davvero bene grazie, lo giuro. Non sono truccata, quindi è per quello che ho un po’ più di borse del solito sotto gli occhi, ma stiamo andando alla grande”.

Che dire, speriamo che l’esempio venga seguito anche in Italia dove spesso ci si lamenta della bassa natalità, ma concretamente poi poco si pensa al sostegno alle famiglie con figli.

Le donne in Italia, infatti, diventano madri sempre più tardi e rinunciano sempre più spesso alla carriera professionale quando si tratta di dover scegliere tra lavoro e impegni familiari, come emerso di recente dal rapporto “Le Equilibriste. La maternità in Italia” di Save the Children.

E invece la premier neozelandese ha dato più soldi e più congedo parentale alle nuove mamme del suo Paese.

Perché solo una mamma può capire le esigenze delle neomamme…

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Dominella Trunfio

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