Madelina, la prima modella e stilista con sindrome Down che sfida gli stereotipi della moda

La storia di Madelina Stuart è quella di una ragazza che ha sfidato il suo cromosoma in più. Una storia che vogliamo raccontarvi proprio in questi giorni in cui è scoppiato il caso Islanda, dove i genitori scelgono di non far nascere i bambini con sindrome Down.

La storia di Madelina Stuart è quella di una ragazza che ha sfidato il suo cromosoma in più. Una storia che vogliamo raccontarvi proprio in questi giorni in cui è scoppiato il caso Islanda, dove i genitori scelgono di non far nascere i bambini con sindrome Down.

Quando nel 2015 era salita sulle passerelle della New York Fashion Week era entrata nella storia come la prima modella professionale affetta da sindrome Down. Capelli rossicci e un viso angelico Madelina è con il tempo, entrata nel cuore di tutti.

Per la sua dolcezza, ma soprattutto per il coraggio di aver sfidato un mondo, quello della moda, dove gli stereotipi si sprecano. Il suo messaggio è stato chiaro dall’inizio, dimostrare che la diversità può essere un punto di forza e non di debolezza.

Per calcare le passerelle di numerosi brand internazionali, Madelina si è impegnata nella sua trasformazione fisica, è dimagrita 20 chili ma ha mantenuto il suo fisico burroso, quello tanto gettonato ai tempi delle pin up. La sua determinazione e l’ironia l’hanno portata in alto.

Well a girl needs to have some fun. #breakingthemould#fun tour #ability #inclusion #love

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Oggi, infatti, alla carriera di modella, ha preferito quella di stilista e da febbraio di quest’anno sfila solo alla fine delle sue creazioni, per prendere i meritati applausi delle sue creazioni. A vent’anni nella Grande Mela ha un brand tutto suo. Sapete come si chiama?

“21 Reasons Why”, un marchio che riflette il suo modo di essere e il suo carisma: leggins colorati, minigonne, t-shirt sbarazzine indossate da modelle che hanno differenti bellezze, normodotate o affette da disabilità. Dietro una grande donna c’è anche una grande mamma.

Roseanne ha sempre sostenuto la figlia e l’ha assecondata nelle sue passioni, senza timori. Le difficoltà ci sono è innegabile, ma a volte tutto sta nel capire come le si vuole affrontare.

Altre bellissime storie che vi avevamo raccontato:

Throwback Tuesday to my time with @promgirlxoe

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Un tema caldo, in questi giorni, dopo il caso Islanda. Secondo i dati, l’85% delle donne islandesi sceglie di abortire se lo screening fetale diagnostica che il feto ha un cromosoma in più. Per questo nell’isola europea sono soltanto 1 o 2 i bambini che ogni anno nascono con la sindrome Down.

Dominella Trunfio

Foto

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