Questo veterinario italiano cura i cuccioli di elefante e rinoceronte orfani e li fa tornare in libertà

Aldo Giovannella è il veterinario italiano che cura in Africa i cuccioli di elefante e rinoceronte nero rimasti orfani per il bracconaggio

In Kenya, Aldo Giovannella non fa soltanto il veterinario, ma si prende cura dei cuccioli di elefante rimasti orfani per colpa dei cacciatori di avorio. Romano d’origine fa un viaggio nel continente africano e se ne innamora per sempre. Oggi cura gli animali e si occupa del loro reinserimento in natura.

“A marzo del 2009 ho intrapreso il mio primo viaggio in Africa, un “safari” nel continente nero, per l’esattezza in Kenya. In questo viaggio ho portato solo me stesso e ho trovato un me stesso ancestrale. Non ho avuto il tempo di estraniarmi, la forza e la vastità della natura non me lo ha concesso!”, si racconta Giovannella sul sito web del progetto scientifico che ha creato per aiutare gli elefanti.

“Non vedevo l’ora di misurarmi con loro i miei amici animali, loro proprio quelli che in quei luoghi, nascono, vivono e muoiono “LIBERI” da me sognati per mezza vita”, continua.

Così il veterinario visita a Nairobi un centro dove curano e reinseriscono in natura orfani di elefante e rinoceronte, animali ghiotti ai cacciatori d’avorio. Si tratta del The David Sheldrick Wildlife Trust dove vivono i cuccioli sopravvissuti ma gravemente traumatizzati dalla morte delle loro madri.

In questo centro unico al mondo, Dame Daphne Sheldrick, insieme al suo staff, dal 1977 alleva e recupera piccoli con il principale obbiettivo, di svezzarli e rimetterli in libertà. Vedova del defunto David Sheldrick stimato e conosciuto naturalista, fondatore del gigantesco Tsavo East National Park, da trent’anni si occupa dei cuccioli che senza un tipo di latte artificiale non potrebbero sopravvivere, visto che sono dipendenti per i primi cinque anni di vita.

Colpito da questa situazione, Giovannela decide di sposare il progetto scientifico creando al suo interno una filiale italiana, il Pengo Life Project in cui lui si spende in prima persona per la salvezza dei pachidermi e il loro ritorno nel Tsavo National Park che si estende per circa 22mila chilometri.

“Dedico questo progetto a “Pengo”, mio amico, che ha difeso la mia vita, e dal quale ho appreso molte semplici verità. Oggi Pengo è scomparso, per noi prematuramente, all’età di 40 anni in Africa, ma il progetto è cresciuto e regala forti emozioni”, dice ancora il veterinario.

Giovannella si occupa della riabilitazione psico – fisica dei cuccioli orfani di elefante africano e rinoceronte nero, e più in generale alla tutela di uno dei più vasti ed importanti patrimoni naturali esistenti sul pianeta.

“Il processo di lutto è simile a quello degli umani, gli elefanti sono animali empatici, per questo ci approcciamo a loro come se fossero dei bambini orfani”, scrive ancora.

Un lavoro da vero e proprio angelo custode che non solo cura e nutre questi sfortunati animali, ma li accompagna verso una ritrovata libertà.

Fonti: Pengo life project

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