Milioni di uccelli muoiono ogni anno sui pali e le linee elettriche dell’Ue, ma fermare questa strage è possibile

Secondo le stime dell'Unione tedesca per la conservazione della natura (Nabu) ogni anno almeno 1,5 milioni di uccelli, nella sola Germania, muoiono sui pali e sulle linee elettriche. Ma le soluzioni per farle diventare "a prova di uccelli" esistono già da tempo e quindi fermare questa strage è possibile e doveroso

Milioni di uccelli muoiono a causa delle linee elettriche nell’Ue ogni anno. Lo dimostra un nuovo studio commissionato dall’Unione tedesca per la conservazione della natura (Nabu), che fornisce una panoramica sulle linee elettriche in relazione agli uccelli che possono morire a causa di guasti a terra o cortocircuiti ma anche per collisione con i pali.

L’associazione per la protezione degli uccelli “Raptor Protection Slovakia” ha fornito un’analisi dei dati che dimostrano come una tale minaccia per gli uccelli esiste in tutti i paesi dell’Ue, anche se le soluzioni tecniche e i requisiti legali sono molto diversi da stato a stato.

Per realizzare lo studio sono state intervistate le associazioni per la protezione degli uccelli presenti nei vari paesi Ue, queste hanno consentito di quantificare quella che si configura come una vera e propria strage annuale di uccelli, ritrovati morti in prossimità dei tralicci elettrici.

Qualche esempio? In Germania, le cicogne bianche e le poiane muoiono più frequentemente a causa di scosse elettriche, nonostante l’obbligo di disinnescare i tralicci pericolosi regolamentato dalla legge federale sulla conservazione della natura.  Anche le aquile imperiali dell’Europa orientale e i falchi saker sono minacciati da pali elettrici non protetti e secondo il Nabu, le collisioni con le linee elettriche hanno ucciso un numero particolarmente elevato di cigni e altri uccelli acquatici e grandi uccelli.

Le vittime più frequenti di folgorazione nei vari Paesi (tra cui l’Italia) sembrano essere cicogne, rapaci e gufi.

tabella uccelli morti ue pali elettrici

©nabu

Come ha dichairato Leif Miller, amministratore delegato federale di Nabu:

L’obiettivo dovrebbe essere quello di rendere l’espansione della rete e le linee esistenti in Europa assolutamente sicure per gli uccelli. Tuttavia, il nostro studio mostra che siamo ancora lontani da questo.

Le soluzioni

Da un punto di vista tecnico, le soluzioni per rendere sicuri i cavi dell’eletticità già esistono, ad esempio si potrebbe dotarli di apposite coperture o contrassegnarli in qualche modo per renderli più visibili agli animali.

Come si legge su sito Nabu:

Posizionare contrassegni anti-uccelli sulle linee elettriche li rende più facili da vedere per gli uccelli. Ciò riduce le collisioni dal 60 al 95 percento.

In questo modo, quindi, gran parte delle collisioni potrebbero essere prevenute, evitando non solo la morte degli animali ma anche rischi di interruzione di corrente o incendi.

In alcuni Paesi in cui i progetti di protezione delle specie sono più “forti” troviamo anche altre soluzioni. Ad esempio nei Paesi Bassi e in Svezia, la protezione più efficace degli uccelli si ottiene in molti luoghi attraverso l’uso di cavi sotterranei.

Gli esperti del Nabu sottolineano che evitare questa strage è possibile ma bisogna agire su due fronti: utilizzare le migliori tecniche e di pari passo sviluppare standard europei che prevedano obblighi legali e controlli in tutti i paesi Ue per garantire la protezione degli uccelli:

L’uso coerente delle migliori soluzioni tecniche esistenti, accompagnato da obblighi di legge e controlli in tutti i paesi dell’UE, consente la compatibilità della protezione degli uccelli e il necessario ampliamento dell’infrastruttura. La Commissione Europea dovrebbe sviluppare standard per questo. Molte delle misure individuate potrebbero già essere applicate nei paesi migratori delle specie di uccelli europei nel Mediterraneo orientale o nei luoghi di svernamento dell’Africa orientale. Una raccomandazione uniforme della Commissione europea sarebbe tanto più utile.

QUI trovate lo studio completo.

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Fonte: Nabu

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