Il primo colore rosso della storia trovato in un fossile di topolino!

Trovato il primo rosso della storia: un gruppo di ricerca dell’Università di Manchester (Regno Unito), in collaborazione con colleghi dell’U.S. Department of Energy’s SLAC National Accelerator Laboratory, ha rilevato tracce del pigmento in un fossile di topolino di 3 milioni di anni.

Il rosso ha 3 milioni di anni: un gruppo di ricerca dell’Università di Manchester (Regno Unito) in collaborazione con colleghi dell’U.S. Department of Energy’s SLAC National Accelerator Laboratory e dell’University of Gӧttingen (Germania) ha rilevato tracce del pigmento in un fossile di topolino di 3 milioni di anni, eccezionalmente conservato.

Non era molto diverso dai topi odierni la creatura estinta ritrovata sotto forma di fossile (che si aggirava in una zona della Terra ora occupata dal villaggio tedesco di Willershausen), ma era comunque particolarmente possente e soprattutto dotata di pelliccia rossiccia (oltre che di una pancia bianca).

Proprio rosso, rosso chimico, confermano gli scienziati, che per dimostrare l’esistenza del pigmento hanno usato spettroscopia a raggi X e diverse tecniche di imaging. La scoperta, oltre a darci una vera e propria fotografia dell’antico passato, permette agli scienziati di aprire una finestra sull’evoluzione.

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Foto: University of Gӧttingen

Il colore infatti, riferiscono gli scienziati, gioca un ruolo vitale nei processi selettivi durati centinaia di milioni di anni. Ma fino a poco tempo fa le tecniche utilizzate per studiare i fossili non erano in grado di esplorare la pigmentazione degli animali antichi, fondamentale per ricostruire il loro aspetto.

“La vita sulla Terra ha disseminato la documentazione sui fossili con una ricchezza di informazioni che è stata solo di recente accessibile alla scienza – spiega Phil Manning, che ha guidato lo studio – Ora è possibile implementare una serie di nuove tecniche di imaging, consentendoci di analizzare in profondità la storia chimica di un organismo fossile e i processi che ne hanno preservato i tessuti. Dove una volta vedevamo semplicemente minerali, ora diamo uno sguardo ai “fantasmi biochimici” delle specie estinte da tempo”.

È noto che le melanine forniscono la colorazione degli animali (anche nell’uomo, dove determinano quella della pelle). In particolare, l’eumelanina fornisce un colore marrone scuro o nero, mentre la feomelanina rossastro o giallo. Il primo è però molto meno stabile nel tempo e quindi difficilmente riscontrabile nei fossili.

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Foto: Nature Communications 

Ma nel 2016 il coautore dello studio Nick Edwards aveva condotto un’altra ricerca con la quale era stata “ricostruita a tavolino” l’eumelanina, gettando le basi per ritrovarla nel fossile. In altre parole lo scienziato aveva costruito il modello su animali moderni per poi riapplicarlo ai fossili, sui quali sono stati “puntati” intensi raggi x: la loro interazione con le tracce di metalli nei pigmenti ha permesso di ricostruire la pelliccia rossastra del topo. Goal!

“La nostra speranza è che questi risultati ci diano sicurezza nello studio della ricostruzione di animali estinti e quindi la possibilità di aggiungere un’altra dimensione allo studio dell’evoluzione” commenta Uwe Bergmann, coautore dello studio.

rosso topo fossile

Foto: Nature Communications 

Il lavoro è stato pubblicato su Nature Communications.

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Roberta De Carolis
Cover: Stuart Pond e Greg Stewart/SLAC National Accelerator Laboratory 

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