La tigre che ha percorso 1300 km in 150 giorni nella ‘passeggiata’ più lunga di sempre

La tigre vaga da sei mesi tra foreste, fattorie e strade alla ricerca di un territorio in cui insediarsi e trovare cibo e una compagna

La tigre vaga da sei mesi tra foreste, fattorie e strade alla ricerca di un territorio in cui insediarsi e trovare cibo e una compagna

Si tratta di un esemplare maschio chiamato C1, nato due anni e mezzo fa nel santuario della fauna selvatica di Tipeshwar, nello stato di Maharashtra.

La tigre si è allontanata dal santuario lo scorso giugno e da allora vaga tra foreste, fattorie e autostrade alla ricerca di un luogo in cui insediarsi.

Gli esperti ritengono infatti che l’animale sia alla ricerca di un nuovo territorio in cui trovare prede e compagne, che scarseggiano a causa della distruzione del suo habitat naturale.

Negli ultimi anni, il numero di tigri fortunatamente è aumentato in India, ma la stessa cosa non si può dire dell’habitat che continua invece a ridursi, con conseguente diminuzione delle possibili prede. Per questo, le tigri sono costrette a esplorare nuovi territori.

Gli spostamenti dell’animale vengono monitorati grazie a un collare radio e mostrano un percorso tutt’altro che lineare: da quando ha lasciato il santuario, la tigre ha attraversato sette distretti nel Maharashtra e nel Telangana e fino ad ora dalle informazioni satellitari risulta aver visitato oltre 5.000 località.

Percorso tigre

Il percorso della tigre C!/Tipeshwar Sanctuary

Nonostante la tanta strada percorsa, la gente non si accorge nemmeno della presenza della tigre, poiché l’animale rimane nascosto nei boschi durante il giorno e viaggia durante le ore notturne, uccidendo maiali selvatici.

Fino a oggi, la tigre ha ferito accidentalmente solo una persona che ha incontrato l’animale mentre riposava nella boscaglia.

I funzionari della fauna selvatica ritengono comunque necessario catturare e trasferire la tigre nella foresta più vicina sia per evitare futuri incidenti sia perché il collare si sta scaricando e si potrebbero dunque perdere le sue tracce molto presto.

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Foto cover

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