Sperimentazione animale sui cosmetici: divieto mondiale prima del 2023, la sfida dell’UE

Verso un divieto globale di test sugli animali per i cosmetici e sul commercio di ingredienti cosmetici testati sugli animali, i deputati chiedono ai leader dell'UE di utilizzare le loro reti per costruire una coalizione e avviare una convenzione internazionale all'interno del quadro delle Nazioni Unite. Il divieto dovrebbe essere efficace prima del 2023, dicono

L’80% dei Paesi del mondo consente ancora la sperimentazione animale dei cosmetici. Per questo l’Unione europea lancia una sfida al divieto mondiale di sperimentazione animale sui cosmetici prima del 2023. Come sappiamo, invece, i paesi membri hanno l’obbligo di prodotti cruelty free dal 2013.

L’industria cosmetica europea non ha subito un calo e ha continuato a mantenere attivi due milioni di posti di lavoro anche dopo il divieto di sperimentazione animale, sostengono i deputati.

Parliamo di prodotti farmaceutici, detergenti e di tanto altro che viene legalmente immesso nel mercato extraeuropeo, per questo motivo si sta lavorando affinché attraverso reti diplomatiche si possano costruire coalizioni e convenzioni all’interno delle Nazioni Unite e pian piano a livello globale.

La risoluzione che va in questa direzione è stata approvata all’unanimità con 63 voti favorevoli e 1 astensione, ma sarà messa al voto nella sessione plenaria di marzo del Parlamento,a Strasburgo.

Per lavorare verso un divieto globale di test sugli animali per i cosmetici e sul commercio di ingredienti cosmetici testati sugli animali, i deputati chiedono ai leader dell’UE di utilizzare le loro reti per costruire una coalizione e avviare una convenzione internazionale all’interno del quadro delle Nazioni Unite. Il divieto dovrebbe essere efficace prima del 2023, dicono.

Lo scenario sembra quello del cambiamento e oggi l’opinione pubblica è più attenta agli animali e all’ambiente. Secondo l’Indagine speciale Eurobarometro, l’89% dei cittadini Ue è convinto che l’unione si debba fare portavoce di una maggiore consapevolezza, mentre il 90% è convinto che bisogna stabilire standard di benessere animale in tutto il mondo.

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Nell’Unione come dicevamo, la svolta c’è già stata con l’entrata in vigore della direttiva europea 2003/15/CE: tutte le sostanze usate per confezionare creme, shampoo e profumi dovranno essere rigorosamente “cruelty free”, non soltanto i prodotti finiti, ma anche le materie prime. Resta, tuttavia, la mancanza di dati affidabili sugli esperimenti sugli animali sui cosmetici importati nell’UE. L’UE dovrebbe assicurarsi che nessun prodotto immesso sul suo mercato sia stato testato su animali in un paese terzo. Cosa che ad oggi ancora non avviene.

Dominella Trunfio

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