Salvato cucciolo di foca monaca in Salento, ecco come comportarsi in caso di avvistamenti

E’ un fatto più unico che raro quello accaduto nei giorni scorsi lungo le coste leccesi dove è stato avvistato e messo in salvo un cucciolo di foca monaca.

E’ un fatto più unico che raro quello accaduto nei giorni scorsi lungo le coste leccesi e brindisine dove è stato avvistato e messo in salvo un cucciolo di foca monaca.

La foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus) è tra le specie marine più minacciate ve ne sarebbero infatti attualmente solo 700 esemplari tra le coste del Sahara atlantico e delle isole Desertas e le principali colonie riproduttive situate in Grecia, Turchia e Cipro. Non si tratta quindi di un animale che ci si aspetterebbe di trovare nel mare italiano, eppure due giorni fa un esemplare molto giovane di questa specie è stato avvistato ed erano decenni che ciò non avveniva.

Subito  è stato attivato un coordinamento tra ISPRA, Arpa Puglia, Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e Carabinieri Forestali e il cucciolo, spiaggiato in località San Gennaro (Brindisi), è stato oggi messo in salvo dalla Capitaneria di porto che l’ha affidato alle cure dei veterinari dell’Ispra, l’istituto superiore per la ricerca ambientale.

Proprio l’Ispra in questa occasione ricorda a tutti i corretti comportamenti da seguire in caso di avvistamenti, considerando anche che in Italia la specie è protetta e dunque è assolutamente vietato non solo ucciderla e catturarla ma anche solo disturbarla.

Ecco allora le buone prassi da seguire in caso di avvistamento:

  • ridurre immediatamente ogni potenziale disturbo generato dalla vicinanza umana all’esemplare ed allertare immediatamente le autorità marittime competenti (Capitaneria di Porto – tel. 1530), segnalando l’evento e continuando ad osservare l’esemplare annotando il comportamento ed i dettagli fisici
  • in ambiente emerso (spiaggia o roccia) è fondamentale mantenere una distanza di sicurezza dall’esemplare per evitare di disturbarlo ed allontanarlo dal sito in cui sta riposando;
  • mantenere il massimo silenzio ed allontanarsi lentamente evitando movimenti bruschi che possano spaventare l’esemplare, fino a raggiungere una distanza di sicurezza di almeno 50 metri di raggio intorno all’esemplare;
  • evitare il contatto fisico con l’esemplare e il lancio di oggetti, fare richiami vocali o generare rumore in vicinanza di una foca che rappresentano motivo di disturbo e di stress per l’esemplare;
  • evitare di introdurre gli animali domestici nei luoghi frequentati dalle foche poiché potrebbero essere portatori di malattie per le foche e comprometterne la salute;
  • in mare, occorre spegnere subito i motori dell’imbarcazione, mantenere il silenzio, e aspettare che l’animale continui il proprio percorso senza ostruirlo. Le foche, incuriosite, possono avvicinarsi ai natanti, ai subacquei ed alle imbarcazioni, ma in nessun caso devono essere disturbate, molestate e inseguite sia in acqua sia a terra;
  • durante una nuotata o un’immersione, allontanarsi lentamente per non disturbare l’animale. Qualora l’avvistamento dovesse verificarsi all’interno di una grotta, è importante allontanarsi in silenzio, evitando movimenti bruschi e mantenendosi vicino alle pareti senza ostruire il passaggio acquatico;
  • non tentare di avvicinare una foca monaca con il suo cucciolo: lo stress provocato dalla vicinanza umana potrebbe provocare l’abbandono del cucciolo e mettere a rischio la sua sopravvivenza. Il disturbo al sito di riproduzione potrebbe indurre la femmina ad abbandonare quel luogo negli anni successivi.

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