Stop alla pesca del salmone selvatico per 12 anni in Groenlandia e alle Isole Fær Øer

Le Isole Fær Øer e la Groenlandia interromperanno la pesca del salmone selvatico commerciale per i prossimi 12 anni. Una decisione che permetterà alla specie di riprodursi e tornare a popolare fiumi di Canada, Stati Uniti ed Europa

Le Isole Fær Øer e la Groenlandia interromperanno la pesca del salmone selvatico commerciale per i prossimi 12 anni. Una decisione che permetterà alla specie di riprodursi e tornare a popolare fiumi di Canada, Stati Uniti ed Europa.

Fa quasi sorridere visto che le Isole Fær Øer di certo non brillano per il rispetto degli animali. In questi giorni infatti è ricominciata la terribile mattanza dei cetacei, la Grindadráp, durante la quale gli animali (solo il primo giorno ne sono stati uccisi 150) prima vengono spaventati e costretti a spiaggiarsi, poi infilzati e recisi nel midollo spinale.

Ma il salmone è una delle specie ritenute particolarmente importanti per il suo valore commerciale. La pesca eccessiva ha lasciato le popolazioni selvatiche sull’orlo del collasso, con conseguenze potenzialmente disastrose sia a livello ambientale che economico. Ed è stato certamente il fattore economico a spingere a portare avanti questa decisione.

I due paesi sono stati messi alle strette per cercare di correre ai ripari e consentire alle popolazioni atlantiche di salmoni selvatici di riprendersi. La Atlantic Salmon Federation e il North Atlantic Salmon Fund hanno convinto la Groenlandia e le Isole Faroe a interrompere la pesca del salmone commerciale per i prossimi 12 anni.

Perché proprio loro? La scelta è dovuta al fatto che le loro acque costiere sono cruciali per il salmone selvatico. In cambio, le due organizzazioni hanno promesso il sostegno finanziario per lo sviluppo economico alternativo in Groenlandia, la ricerca scientifica e progetti educativi incentrati sulla conservazione marina. I singoli pescatori avranno però il permesso di pescare fino a 20 tonnellate di salmone all’anno per il consumo privato in Groenlandia, ma non alle Isole Fær Øer.

Secondo quanto reso noto dalla Atlantic Salmon Federation, il nuovo accordo per la tutela del salmone selvatico durerà 12 anni dal 2018 al 2029. L’FSA, il NASF e l’Associazione dei pescatori e cacciatori in Groenlandia (KNAPK) lo hanno siglato il 24 maggio, a Reykjavik in Islanda, dopo oltre 12 mesi di trattative. Quello con le Isole Fær Øer (Laksaskip) è stato firmato due giorni prima, il 22 maggio.

pesca salmoni

Secondo i termini di questi accordi, le delegazioni che rappresentano la Groenlandia e le Fær Øer dichiareranno quota zero per la pesca commerciale al Vertice internazionale per la conservazione del salmone del Nord Atlantico (NASCO) che si terrà il prossimo mese a Portland, nel Maine. Nella primavera del 2019 il salmone adulto che altrimenti verrebbe catturato dalle reti commerciali sarà in grado di tornare nei fiumi.

“La significativa riduzione della pesca di salmoni atlantici selvatici nelle loro aree di alimentazione è un passo concreto e decisivo, non solo per la conservazione del salmone, ma anche per la biodiversità globale e la salute dei nostri fiumi e oceani” dice Bill Taylor, presidente della FSA.

“Il modo migliore per salvare il salmone del Nord Atlantico è smettere di pescarlo. Questi accordi ci permettono di farlo in grande numero”, aggiunge Chad Pike, presidente del NASF (USA).

Un passo importante che non cancella però le terribili mattanze dei cetacei in corso proprio in questo momento alle Fær Øer.

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Francesca Mancuso

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