Riapre il più grande mercato di fauna selvatica in Perù. Si tornano a vendere artigli di bradipo, genitali di delfini e altri orrori

Dopo quasi 2 anni riapre il più grande mercato di animali selvatici del Perù dove si vendono animali illegalmente e parti del corpo e carne

Dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia, ha riaperto a Belén il più grande mercato della fauna selvatica dell’Amazzonia Peruviana. Qui si vendono illegalmente animali vivi così come improbabili rimedi naturali tra cui le zampe dei bradipi.

Almeno in alcune sue parti, il mercato di Belén sembra essere un luogo degli orrori. Qui vengono venduti illegalmente animali selvatici vivi ma anche carne di tartaruga, pelle di leopardo, genitali di delfino rosa e zampe dei bradipi.

Il tutto si era fortunatamente fermato a causa della pandemia. Ricorderete infatti che nel gennaio 2020 la Cina ha vietato l’allevamento, la vendita e il consumo di animali selvatici e, tre mesi dopo, l’Organizzazione mondiale della sanità ha emesso linee guida che richiedevano, tra le altre cose, la chiusura di tutti i mercati in cui si vendevano animali selvatici vivi.

Il Covid ci avrebbe dovuto insegnare qualcosa in merito ai rischi di questo genere di commercio. Il pericolo che virus pericolosi possano fare il salto di specie è più che mai attuale, eppure, dopo quasi due anni, tutto torna come prima e, almeno nel mercato di Belén, sembra che il traffico illecito della fauna selvatica continui indisturbato. 

Dopo essere stato chiuso durante la pandemia e sottoposto a vasti lavori di ristrutturazione, il mercato è infatti nuovamente aperto e sono riprese le vendite di animali selvatici vivi, così come quelle di parti di animali e carni esotiche.

Gli animali vivi vengono venduti come animali da compagnia o come cibo. Le persone, ad esempio, comprano tartarughe dai piedi gialli vive per poi macellarle in seguito. Le parti di animali (denti di giaguaro, artigli di bradipo, genitali di delfino rosa, ecc.) sono vendute invece come rimedi della medicina tradizionale, a livello nazionale e internazionale, o come souvenir di lusso.

animali mercato illegale peru

@World Animal Protection

Si ritiene ad esempio che le zampe di bradipo abbiano proprietà spirituali e che l’ingestione di polvere raschiata dagli artigli possa aiutare a calmare la rabbia o a sedare i pettegolezzi. I bradipi tridattili, una specie protetta in Perù, vengono in genere catturati illegalmente nella giungla e uccisi proprio per prendere le loro zampe o venduti vivi come animali domestici.  

artigli bradipo mercato peru

@World Animal Protection

 

In questo mercato si trova davvero di tutto, comprese le teste di caimano, ornate con bulbi oculari di vetro e bacche decorative, vendute come amuleto per la protezione e la prosperità di chi le possiede.

occhi caimano mercato illegale perù

@World Animal Protection

A rivelare che questi commerci illegali sono ripresi è l’indagine di World Animal Protection, un’organizzazione no profit internazionale per il benessere degli animali, che ha scoperto che la vendita illegale di animali selvatici e delle loro parti è di nuovo attiva in gran parte del mercato.

Gli investigatori hanno trovato caimani tagliati a fette che giacevano in zone trafficate, pappagalli vivi in ​​scatole di cartone e carne di cervo selvatico in vendita accanto a frutta e verdura.

Come ha dichiarato il biologo Neil D’Cruze, capo della ricerca e della politica di World Animal Protection:

È piuttosto scioccante da vedere, soprattutto dopo il COVID-19. Nonostante le apparenti migliori intenzioni delle autorità locali, il commercio illegale di specie selvatiche sta davvero tornando in vita in tutto il mercato di Belén, in gran parte in piena vista del pubblico. È una vera preoccupazione che un mercato così importante – e alcuni direbbero famigerato – della fauna selvatica come Belén, che era già sul radar delle agenzie delle Nazioni Unite in termini di richiesta di aiuti e sostegno allo sviluppo, sia stato autorizzato a riaprire senza che venissero prese misure per affrontare l’illegalità del commercio di animali selvatici. È stata una occasione persa.

Tra l’altro, l’indagine di World Animal Protection non ha trovato prove del fatto che il piano di revisione del mercato di Belén prevedesse la repressione del commercio di animali selvatici, nonostante le crescenti preoccupazioni sul piano sanitario e il fatto che uno degli obiettivi chiave della ristrutturazione del mercato fosse proprio quello di tutelare la salute.

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Fonte: World Animal Protection / National Geographic 

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