Randagismo: addio strutture lager, al via rete di micro-canili certificati

Una rete di strutture da considerare come stalli provvisori che ospitano cani in attesa della loro adozione. È la rete di micro-canili certificati, in grado di aiutare i Comuni a governare un fenomeno che la legge affida alla loro responsabilità, quello del randagismo.

Una rete di strutture da considerare come stalli provvisori che ospitano cani in attesa della loro adozione. È la rete di micro-canili certificati, in grado di aiutare i Comuni a governare un fenomeno che la legge affida alla loro responsabilità, quello del randagismo.

L’idea è di Anci, Federsanità, Fondazione Prelz ed Enpa, che hanno sottoscritto un protocollo di intesa per rafforzare la loro collaborazione su un terreno che presenta rilevanti profili di sanità pubblica. Si parte da un’esperienza-pilota, che sarà realizzata nel Comune di Macchia di Isernia, dove verrà diffuso questo nuovo modello innovativo rispetto ai canili extralarge fin qui realizzati.

Secondo gli auspici dei firmatari, la rete “in piccolo” presenta un duplice vantaggio: un migliore controllo sanitario degli animali, ed una gestione ‘più trasparente’ dal punto di vista economico delle strutture.

“Strutture piccole – precisa la presidente dell’Enpa, Carla Rocchi – possono essere gestite direttamente dai Comuni o affidate a piccole cooperative sociali, il che vuol dire nuova occupazione. Ma soprattutto il risparmio per l’accoglienza libererà importanti risorse da utilizzare nella prevenzione del fenomeno randagismo”.

L’intesa, siglata da Alessia De Paulis delegato Anci per i problemi del randagismo, Giacomo Bazzoni, vicepresidente vicario di Federsanità, Irene Tiburzi, delegata ai Rapporti istituzionali della Fondazione Prelz onlus e da Carla Rocchi, presidente dell’Enpa onlus, indica tre progetti attorno a cui, all’inizio, ruoterà la collaborazione tra Comuni ed associazioni.

Verrà realizzata anche una sezione del sito dell’Anci che ospiterà una informativa sul randagismo dedicata ai Comuni, con tutti gli strumenti normativi in grado di favorire una corretta convivenza tra cittadini ed animali, ed un contrasto mirato del fenomeno ‘randagi’.

In questo ambito, verranno diffuse le linee guida per l’adozione di un regolamento comunale per la tutela degli animali, ed aperta una sezione per favorire la nascita, in ogni Comune, di una struttura di riferimento sui problemi degli animali, specie quelli di affezione.

“Con questo protocollo – spiega Alessia De Paulis delegato Anci per i problemi del randagismo – l’associazione mette la sua struttura a disposizione delle associazioni firmatarie, sia nell’intento di diffondere la rete di micro-canili sul territorio che per la diffusione dei regolamenti e dell’informativa presso i Comuni. Il nostro impegno sarà soprattutto quello di sensibilizzare tutti i Comuni ad individuare soluzioni condivise per una convivenza tra essere umani ed amici a quattro zampe che sia il più possibile agevole, nel rispetto di tutti”.

Pieno sostegno anche da Giacomo Bazzoni, vice presidente di Federsanità: “Estirpare il fenomeno del randagismo, garantendo la salute degli animali, significa anche intervenire per la tutela della salute dei cittadini. Daremo la massima collaborazione”. Soddisfatta per la firma anche Irene Triburzi della Fondazione Prelz, fautrice sin dal 2012 di “una concreta collaborazione per mettere a disposizione dei sindaci le conoscenze ed esperienze elaborate dal volontariato”. Per Carla Rocchi dell’Enpa, l’intesa rappresenta “un grande passo verso la definitiva affermazione di un codice di comportamento per la corretta convivenza tra umani ed animali”.

Per consultare il protocollo leggi qui

Roberta Ragni

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