Proteggiamo il divieto di sperimentazione dei cosmetici sugli animali, ultimi giorni per firmare la petizione europea

Manca poco alla fine della campagna europea per proteggere la bellezza cruelty-free e rafforzare il divieto di sperimentazione animale dei cosmetici nei territori comunitari. Se non l'hai già fatto, firma anche tu l'Iniziativa dei Cittadini Europei

Negli Stati membri dell’Unione europea la sperimentazione di prodotti cosmetici su ratti, conigli, gatti e altre cavie da laboratorio è vietata dal 2013, anno in cui la Commissione comunitaria annunciò il divieto totale di vendere o importare cosmetici testati sugli animali in tutti i Paesi Ue.

Da tale risultato storico in poi non sono mancate le proteste da parte degli animalisti dato che alcune direttive, quali la 2003/15/CE e la 76/768/CEE, hanno concesso alle principali multinazionali della bellezza di aggirare il divieto europeo.

Ma non solo perché da allora l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) sta continuando a richiedere nuovi test sugli animali. Come è possibile tutto ciò? Testando i singoli ingredienti sugli animali e non il prodotto finito.

Una vergogna inaccettabile che ha portato alla petizione dell’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) nel luglio 2021 con scadenza 31 agosto 2022. Tramite questo strumento di partecipazione diretta, i cittadini hanno chiesto all’Unione europea di salvare la bellezza cruelty free e rafforzare il divieto di sperimentazione animale dei prodotti cosmetici.

Molte aziende leader del settore beauty con certificazione cruelty free, tra cui Dove e The Body Shop, hanno lanciato campagne di sensibilizzazione al fianco di associazioni animaliste internazionali.

A Berlino, Parigi, Bruxelles, Madrid e Milano una serie di murales invitano l’intera Europa a lottare al fianco degli animali e mettere al bando i test di sperimentazione animale per i cosmetici.

test animali

@Peta

Solamente nei primi 10 giorni l’ICE ha ottenuto 100.000 consensi. Adesso sono oltre 1 milione e 300.000 coloro che hanno apposto la propria firma digitale. Ma c’è ancora tempo per far sentire la propria voce e proteggere gli animali imprigionati negli stabulari da sofferenze inaudite. Firma anche tu la petizione QUI.

Fonte: ICE

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