La siccità è la probabile causa dello sprigionamento di una pericolosa tossina nel sorgo di cui si sono nutrite molte mucche nel Cuneese. Gli esperti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta invitano tutti gli allevatori a non utilizzare assolutamente erba di sfalcio per nutrire i bovini
Negli ultimi giorni in Piemonte si è verificata un’anomala moria di mucche, che poi si è scoperto essere stata causata da un avvelenamento dovuto al sorgo di cui si erano nutrite. Il cereale, infatti, a causa della siccità, aveva sviluppato una tossina pericolosissima, causa ormai accertata della morte degli animali.
Vi avevamo spiegato meglio cosa era successo nel seguente articolo. Leggi anche: Strage di mucche nel Cuneese, in 50 avvelenate da una tossina per colpa della siccità
Alle oltre 50 mucche morte a Sommariva Bosco, vanno aggiunte anche altre 4 mucche avvelenate dal sorgo a Bra e 5 a Moretta.
L’allerta quindi è massima nella zona e l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – che ha confermato essere la durrina la sostanza tossica responsabile di tutte queste morti improvvise – ha spiegato anche cosa non devono assolutamente mangiare le mucche al pascolo.
Come ha dichiarato ai microfoni di Rai News Stefano Giantin, veterinario dell’Istituto Zooprofilattico di Cuneo:
Evitare assolutamente di utilizzare erba di sfalcio per dare da mangiare ai vostri animali, soprattutto i ruminanti, soprattutto bovini e soprattutto erbe che provengono dai campi non coltivati o lasciati allo stato brado.
L’esperto ha anche confermato che la probabile causa di questa anomala tossicità del sorgo è dovuta proprio alla siccità:
Molto probabilmente c’entra la siccità. Tutti gli allevatori confermano l’uso di questa pianta, per il caldo non è cresciuta come doveva, rendendola molto più tossica e portando alla morte gli animali.
Viene confermato in sostanza quanto già dichiarato in un primo comunicato dell’Izsplv relativo alla morte delle mucche:
In tutti i casi, la sostanza tossica era presente in quantità elevata, tale da provocare l’intossicazione fatale ai bovini, soprattutto a causa dello stress idrico, dovuto al grave stato di siccità in cui versa il nostro Paese. Nelle piante prelevate a Sommariva Bosco, la “durrina” è stata rinvenuta in concentrazione pari allo 0.1% (1.000 ppm – parti per milione). Negli animali deceduti è stata rilevata una concentrazione di acido cianidrico di gran lunga superiore ai 730 ppm, ritenuta tossica per i bovini.
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