L’orrore che si nasconde dietro la mozzarella di bufala (FOTO e VIDEO)

In provincia di Caserta ha preso il via una maxi operazione di controllo da parte di Carabinieri, Nas e Noe che vede al centro gli allevamenti bufalini. Nella zona di recente si sono verificati sequestri di allevamenti di bufale, caseifici e discariche abusive.

Maxi sequestro di allevamenti di bufale in provincia di Caserta: rischi per la salute e l’ambiente

In provincia di Caserta ha preso il via una maxi operazione di controllo da parte di Carabinieri, Nas e Noe che vede al centro gli allevamenti di bufale. Nella zona di recente si sono verificati sequestri di allevamenti di bufale, caseifici e discariche abusive.

Gli allevamenti bufalini sono stati sequestrati tra Castel Volturno e Cancello Arnone. Sono stati contestati i reati di inquinamento e di violazione delle norme sanitarie.

Le denunce sono scattate grazie al Portavoce Parlamentare del MoVimento 5 Stelle Paolo Bernini e a Alfredo Riccio della Lega Nazionale Per La Difesa Del Cane ed hanno portato ad una lunga serie di sequestri.

A Castel Volturno, in particolare, è stato sequestrato un intero allevamento bufalino. I Nas hanno rilevato carenze igienico sanitarie. Inoltre 34 bufali risultavano senza marchio auricolare, con violazione delle norme europee.

L’area limitrofa all’allevamento è stata sequestrata perché era diventata una vera e propria discarica abusiva di rifiuti speciali.

Inoltre un’azienda zootecnica di Cancello Arnone è stata sanzionata per scorretto smaltimento dei rifiuti mentre in un’altra azienda bufalina della stessa località è scattato il sequestro preventivo di un’area in cui venivano riversati rifiuti e liquami che andavano ad inquinare le coltivazioni di cereali e di ortaggi. L’allevamento è stato sottoposto a sequestro sanitario.

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“Riceviamo continuamente segnalazioni di carcasse di bufalini rinvenuti nelle zone limitrofe gli allevamenti, sono abbandonati agonizzanti presso i canali, se non abbandonati in strada. È un fenomeno di cui si conoscono tutti gli aspetti ma che si fa fatica ad eradicare. È necessario un concreto impegno a tutti i livelli istituzionali per impedire che la mozzarella di bufala, nota come prodotto dop, sia invece causa di inquinamento e tali maltrattamenti inaccettabili per un Paese civile” – ha spiegato la Lega nazionale per la difesa del cane.

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Chi ha a cuore il benessere degli animali, infine, non può dimenticare che in questi allevamenti i piccoli bufali maschi vengono uccisi dato che resterebbero inutilizzati nella filiera produttiva. Dato che non esiste un mercato della carne di bufalo, l’allevatore deve sbarazzarsi dei piccoli bufali, mentre le bufale serviranno per la produzione di latte da utilizzare per la famosa mozzarella.

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Fonte foto: Lav

Queste immagini sono state realizzate in Italia dall’associazione Four Paws International, durante un’investigazione negli allevamenti di bufala campani durata due anni, dal 2012 al 2014, che ha riguardato oltre 50 allevamenti di bufale del casertano e del salernitano, portando alla luce la terribile fine dei bufalini, considerati un “sottoprodotto indesiderato” della produzione di mozzarella di bufala. Si stima che ogni anno vengano uccisi senza necessità circa 70mila vitelli maschi, la cui carne è ritenuta di scarso interesse economico. Solo una minima parte dei vitelli maschi, infatti, viene lasciata vivere, a scopo riproduttivo o per essere destinata al consumo di carne, insignificante in Italia.

Per avere un’idea delle pessime condizioni degli allevamenti di bufale, guardate il video dell’investigazione, che mostrano come non si tratti di casi isolati, ma di un modo di operare senza rispetto per gli animali e per l’ambiente sistematico, che danneggia le rare aziende che lavorano onestamente e bene, ammesso che esistano.

Marta Albè

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