Lo chiamano ‘mostro pollo’, ma per noi è straordinario! Le rare immagini della sua danza negli abissi

Una creatura marina rossa e bulbosa nuota nelle acque dell'Oceano Antartico, nella parte orientale del Polo Sud. Un animale finora osservato nel Golfo del Messico, ha lasciato gli scienziati a bocca aperta

Una creatura marina rossa e bulbosa nuota nelle acque dell’Oceano Antartico, nella parte orientale del Polo Sud. Un animale finora osservato nel Golfo del Messico, ha lasciato gli scienziati a bocca aperta.

Il suo nome scientifico è Enipniastes eximia, il suo soprannome è “mostro pollo senza testa”. Si tratta di un cetriolo di mare, osservato grazie a nuova tecnologia per la fotografica subacquea sviluppata dai ricercatori australiani. Essa sta facendo luce su specie inedite nell’Oceano Antartico contribuendo a migliorarne la conservazione e la tutela.

Il direttore del programma della divisione antartica australiana, Dirk Welsford, ha spiegato che le telecamere stanno acquisendo dati importanti che vengono inseriti nell’organismo internazionale che gestisce l’Oceano Australe, la Commissione per la conservazione delle risorse biologiche dell’Antartico (CCAMLR).

Questa piccola creatura, una delle centinaia di specie conosciute di cetrioli di mare, trascorre la maggior parte del tempo a galleggiare lungo il fondo marino usando le sue pinne tubolari per nutrirsi di sedimenti superficiali, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) dell’Australia.

All’apparenza goffa ma in realtà estremamente agile, l’Enipniastes eximia sa nuotare ma anche spostarsi sulle pinne per sfuggire ai predatori o spingersi sul fondo dell’oceano. I suoi movimenti sembrano quasi una danza.

I cetrioli di mare sono una parte importante dell’ecosistema marino. Sono considerati gli aspirapolvere del mare vista la loro capacità di pulire i fondali aspirando grandi quantità di detriti. Essi filtrano il materiale organico e lasciano la sabbia pulita dietro di loro.

Eppure, alcuni sono sull’orlo dell’estinzione a causa del sovrasfruttamento. Da qui l’importanza della ricerca e dell’osservazione diretta per tutelarle:

“L’involucro che protegge la fotocamera e l’elettronica è stato progettato per essere attaccato ai palangari nell’Oceano Antartico, quindi deve essere estremamente resistente. Avevamo bisogno di qualcosa che potesse essere gettato dal lato di una barca e continuasse a funzionare in modo affidabile sotto estrema pressione, nel buio pesto per lunghi periodi di tempo. Alcune delle riprese che stiamo effettuando con le telecamere sono mozzafiato, comprese le specie che non abbiamo mai visto in questa parte del mondo” ha spiegato Dirk Welsford.

Secondo la commissaria australiana del CCAMLR, Gillian Slocum, l’Australia continuerà a guidare le questioni più urgenti che riguardano l’Oceano Australe, tra cui la conservazione della biodiversità, i cambiamenti climatici e la gestione della pesca:

“L’Australia tornerà a cercare sostegno per la creazione di una nuova area marina protetta dell’Antartide orientale”.

L’Oceano Antartico ospita un’incredibile abbondanza e varietà di vita marina. Tutte specie minacciate dal clima che cambia e dalla pesca intensiva. Per questo, serve correre ai ripari e tutelarle prima che sia troppo tardi.

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