L’incredibile viaggio di 8000 km della ghiandaia marina, sorvolando il Sahara fino a 100km/h

Ha fatto un incredibile viaggio di 8mila chilometri sorvolando il deserto del Sahara per poi tornare a nidificare nello stesso nido da cui era partita. Parliamo della ghiandaia marina, questo bellissimo uccello migratore che ci porta nel cielo di due continenti.

Ha fatto un incredibile viaggio di 8mila chilometri sorvolando il deserto del Sahara per poi tornare a nidificare nello stesso nido da cui era partita. Parliamo della ghiandaia marina, questo bellissimo uccello migratore che ci porta nel cielo di due continenti.

 

“Ce l’ha fatta! La ghiandaia marina fortunata che abbiamo iniziato a seguire via GPS la scorsa estate è appena tornata… dalla Namibia!”, scrive sui social Ornis italica, l’associazione no-profit che si occupa di ricerca ornitologica.

Lo scorso anno, l’associazione aveva dotato alcune ghiandaie marine di trasmettitori GPS ultraleggeri per riuscire a raccogliere dati sui movimenti di foraggiamento, prima della loro partenza per l’Africa subsahariana.

Adesso finalmente, si hanno i primi tracciati di migrazione di uno degli esemplari appena tornato dalla Namibia.

“Un incredibile viaggio di 8000 km, sorvolando il Sahara fino a 100km/h, per passare un paio di mesi vicino al parco nazionale di Etosha e poi tornare allo stesso nido da cui è partita lo scorso settembre. Il colore dei punti sulla mappa rappresenta la velocità, in rosso i più veloci. L’abbiamo osservata cacciare insetti da una staccionata insieme al suo partner, tra le primissime ghiandaie marine ad essere già tornate dalla migrazione”, scrive l’associazione sui social.

E proprio sulla mappa si vede il grande viaggio di questo straordinario uccello migratore che passa l’estate in Europa e nell’Asia meridionale, per poi in inverno raggiungere le regioni dell’Africa sudorientale.

Chi vive in Sardegna probabilmente qualche volta avrà incontrato la ghiandaia marina che ha un piumaggio azzurro-turchese nel petto e nel capo, mentre nel dorso castano chiaro. Le ali sono poi uno spettacolo: lunghe con sfumature di blu e di nero.

Tracciare la migrazione di questo uccello rappresenta una vera e propria vittoria in un momento in cui, le migrazioni si sono ridotte per colpa dei cambiamenti climatici che mettono a dura prova i ritmi biologici degli animali, per colpa dell’inquinamento ambientale e della deforestazione. Senza mai dimenticare il bracconaggio tra reti lunghe decine di metri, richiami elettronici e trappole a scatto.

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Dominella Trunfio

 

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