Il leone scheletrico dello zoo di Cominlla (PETIZIONE)

Stremato, scheletrico e palesemente sofferente. All’interno di una gabbia allo Zoo di Cominlla in Bangladesh succede anche questo. Juboraj ha 18 anni, è malato, ma continua ad essere un’attrazione di centinaia di visitatori.

Stremato, scheletrico e palesemente sofferente. All’interno di una gabbia allo Zoo di Cominlla in Bangladesh succede anche questo. Juboraj ha 18 anni, è malato, ma continua ad essere un’attrazione di centinaia di visitatori.

Neanche quello sguardo inerme ferma chi continua da anni a finanziare gli zoo di tutto il mondo. Dopo una vita passata in cattività, senza poter correre, vivere serene in quello che sarebbe dovuto essere il suo habitat naturale, adesso a Juboraj, non gli viene concessa neppure la dignità e la libertà di morire lontano da telecamere e obbiettivi fotografici.

Sofferenza e dolore che sembrano non interessare a chi vista questi luoghi dell’orrore. Il leone si mette in piedi con tutte le sue forze ma è chiaramente affaticato. Ridotto a pelle e ossa non fa paura più neanche a un gatto che si trova alle spalle del predatore.

Cosa è rimasto del re della Foresta? Un essere malato, malnutrito che desta scalpore. Documentiamo spesso la situazione allo zoo e purtroppo il leone non è l’unico essere vivente ad essere uno strumento nelle mani di chi, per profitto economico, utilizza gli animali a proprio piacimento.

Spesso maltrattati, drogati, rinchiusi in spazi angusti, a leoni, giraffe, ippopotami non rimane più alcuna dignità. Queste immagini hanno fatto il giro del mondo e pongono ancora una volta l’attenzione sulla questione animali in cattività.

E purtroppo non è l’unico animale a soffrire negli zoo:

LE SCIOCCANTI IMMAGINI DEGLI ANIMALI DROGATI ALLO ZOO PER FARE UN SELFIE CON I VISITATORI (PETIZIONE)

LO STRAZIANTE VIDEO CHE MOSTRA GLI ORSI POLARI STREMATI DAL CALDO NELLO ZOO DI FASANO

LO ZOO INDONESIANO DEGLI ORRORI: GLI ANIMALI STANNO MORENDO DI FAME (PETIZIONE)

Ma spesso, nonostante queste situazioni inverosimili, si trova anche il coraggio di negare l’evidenza. Le autorità sostengono che dietro la condizione del leone non c’è nessun tipo di maltrattamento ma solo complicazioni legate alla sua età avanzata.

Complicazioni che però probabilmente sono dovute anche alla vita condotta dal povero leone, sappiamo infatti che in natura questi predatori hanno una vecchiaia completamente diversa. E noi siamo stanchi di mostrare tanta sofferenza, non riuscendo più a capire chi davvero può pensare che tutto questo possa essere un gioco divertente.

Per fErmare l’orrore non solo per il leone, ma per tutti gli animali è stata lanciata una petizione per chiedere al governo di chiudere lo zoo.

FIRMA QUI LA PETIZIONE

Dominella Trunfio

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