Mai più delfini in cattività a Barcellona

Mai più delfini in cattività. Barcellona dice stop dal 2019, quando la città non ospiterà più nel suo territorio i cetacei. Dopo aver abbandonato la terribile tradizione della corrida, la città della Catalogna ha deciso di liberare anche i delfini

Mai più delfini in cattività. Barcellona dice stop dal 2019, quando la città non ospiterà più nel suo territorio i cetacei. Dopo aver abbandonato la terribile tradizione della corrida, la città della Catalogna ha deciso di liberare anche i delfini.

Dal 2019 non ci saranno più delfini nei giardini zoologici della città. Quattro dei sette partiti politici del Consiglio comunale hanno deciso che questo sarà il prossimo passo che la città compirà a tutela degli animali.

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Il cambio di forze politiche ha dato il via a una svolta in senso animalista della città. Non solo infatti è stato fermato il progetto del governo precedente di costruzione di un nuovo delfinario ma è stata scritta la parola fine sulla presenza dei delfini nei giardini zoologici della città.

Barcellona ha già vietato l’uso di animali selvatici nei circhi e anche l’esposizione nelle vetrine dei negozi, eliminando tutte le gabbiette per uccelli di cui era affollata la Rambla.

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Cosa cambierà? La decisione riguarda i quattro delfini ancora rinchiusi nel delfinario del Parque della Ciutadella: Anak, Blau, Nuik e Tumay. È certo che dal 2019 non saranno più ospiti del parco ma quale sarà la loro sorte?

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Al momento sono al vaglio quattro opzioni, anche se non tutte auspicabili. La peggiore è spostarli in un altro zoo al di fuori di Barcellona. Fatica inutile, visto che l’obiettivo è quello della loro liberazione dalla “schiavitù” dei delfinari. La scelta ideale secondo alcuni sarebbe quella di spostare i delfini in un santuario realizzabile in acque greche. La terza opzione al vaglio delle autorità catalane è quella di affidare i delfini alla fondazione CRAM Foundation, dedicata alla conservazione e al recupero delle specie marine che ha una struttura accanto al terminal T-1 dell’aeroporto. Un posto inappropriato per una specie dall’udito ultrasensibile. La quarta soluzione è quella di portare i delfini a Baltimora, sulla costa orientale degli Stati Uniti, in un grande acquario che non ha scopo commerciale ma educativo.

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E riportarli in mare?

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