Cavallo crolla a terra durante i festeggiamenti di Halloween nel Padovano

Durante i festeggiamenti di Halloween in un borgo in provincia di Padova un cavallo trainante una carrozza è crollato a terra. Per quanto i motivi di questo crollo siano in discussione, resta il fatto che il cavallo è stato sfruttato per il divertimento del pubblico come continua purtroppo ad avvenire anche nel 2022

@L’altra Este/Facebook

Tutto pronto per i festeggiamenti di Halloween nel borgo di Este, in provincia di Padova, dove tra le attrazioni promosse della Pro loco cittadini e visitatori attendevano la “carrozza del cocchiere nero”, trainata da un cavallo.

L’animale aveva già fatto diversi giri per il paese nel pomeriggio. In serata, all’animarsi della festa, il crollo in pieno centro storico, sotto gli sguardi degli abitanti. Lo denuncia la civica L’altra Este, condividendo la foto del povero animale.

Secondo alcuni partecipanti alla festa il cavallo sarebbe scivolato su un lastricato dopo aver fatto “sei, sette giri al passo attorno alla piazza del paese per la felicità dei bambini”, testuali parole, e non sarebbe stato portato allo sfinimento. Ciò non toglie che per lui quel giorno non sia stato affatto un festeggiamento.

Qualunque siano i motivi del crollo di questo povero animale c’è da chiedersi se per il nostro divertimento è necessario portare allo sfinimento gli animali. Noi crediamo di no, scrive l’altra Este nel suo post.

Nel 2022 assistiamo ancora a spettacoli e giochi dove gli animali finiscono per essere vittime piuttosto che protagonisti, una fonte di divertimento e di guadagno in molti altri casi, sfruttata per compiacere il pubblico.

È così nelle feste locali come in moltissimi altri ambienti. Ma tutto ciò è realmente necessario? Assolutamente no. Esistono tantissimi modi per divertirsi senza far uso di alcun animale, modi che non contemplano lo sfruttamento, ma che al contrario hanno una funzione educativa oltre che ludica, insegnando al prossimo, grande o piccolo che sia, a rispettare ogni essere vivente.

Fonte: L’altra Este/Facebook

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