Fucilati per strada: la strage dei cani in Marocco in vista dei Mondiali 2026 (PETIZIONE)

L’altra faccia dei Mondiali 2026 è l’ennesima strage di randagi. Questa volta, i cani sono stati uccisi a fucilate nel weekend tra il 7 e l’8 aprile in Marocco, paese candidato ad ospitare l’evento sportivo. E in vista di una visita degli ispettori Fifa, gli animali sono stati fatti sparire.

L’altra faccia dei Mondiali 2026 è l’ennesima strage di randagi. Questa volta, i cani sono stati uccisi a fucilate nel weekend tra il 7 e l’8 aprile in Marocco, paese candidato ad ospitare l’evento sportivo. E in vista di una visita degli ispettori Fifa, gli animali sono stati fatti sparire.

ATTENZIONE IMMAGINI FORTI

Sono immagini crudeli e drammatiche quelle che circolano in queste ore sui social network dove viene mostrato il massacro di cani. È successo nelle strade di Taghazout, un paese del Sud del Marocco e ancora ad Aourir e nella famosa Agadir, secondo quanto denuncia, l’italiana Stray Dogs International Project, l’associazione che da tempo nel Paese ha avviato un progetto di convivenza pacifica tra uomini e randagi della zona.

“Persone armate di fucili, incaricate di compiere un massacro di cani, hanno proceduto a un abbattimento indiscriminato in alcuni paesi del sud del Marocco, uccidendo e ferendo anche cani già sterilizzati e castrati. Tutto è avvenuto sotto gli occhi di turisti spaventati per quanto stava accadendo”, scrivono.

La loro colpa? Quella di non essere graditi qualora il Marocco dovesse ospitare i Mondiali di calcio nel 2026, non a caso questa mattanza corrisponde alla visita dei funzionari Fifa che ha lo scopo di capire se il Marocco può battere la triade Stati Uniti/Messico/Canada e diventare quindi il Paese ufficiale. La stessa identica cosa era successa a Sochi nelle Olimpiadi del 2014 e ancora agli Europei del 2012 in Ucraina. Anche in passato, a pagarne le spese sono stati centinaia di cani.

In Marocco il tutto appare più paradossale, perché proprio qui Stray Dogs International Project con il l lavoro degli educatori cinofili Clara Caspani e Lorenzo Niccolini, era stato dimostrato che la convivenza con i randagi non solo è possibile, ma è anche ben riuscita.

A denunciare questo sterminio ci sono anche altre associazioni locali come Le coeur sur la patte che, sostenuta anche dalla Fondazione Brigitte Bardot, lavora da molto tempo su questo territorio e nel 2016 ha firmato una convenzione con le istituzioni locali, per promuovere vaccinazioni e sterilizzazioni.

Cosa puoi fare tu

Sono state lanciate due petizioni on line, una indirizzata al re de Marocco e l’altra rivolta al Ministro degli Interni e al Capo del Governo per cercare di fermare questo inutile massacro, contribuisci anche tu, firmandole.

Stop the killing of stray dogs in Aourir/Tamraght/Taghazout: FIRMA QUI

MAROC – STOP AU MASSACRE DES CHIENS ERRANTS: FIRMA QUI

Una strage senza fine:

Dominella Trunfio

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