Negano l’accesso alla funicolare al cane di un ragazzino autistico e i passeggeri si ribellano: “non saliamo neanche noi”

Nella funicolare di Bergamo una famiglia ha visto negare l'accesso al cane assistenza che accompagna il figlio malgrado le certificazioni mostrate al controllore. I passeggeri si sono rivoltati mostrando tutta la loro solidarietà

Non c’è cosa più bella della solidarietà, del prendere posizione per una giusta causa in maniera del tutto spontanea, schierandosi al fianco di chi non si conosce. È successo a Bergamo quando una famiglia in giro per il centro della Capitale italiana della Cultura 2023, stava per prendere la funicolare per Città Alta e l’accesso è stato negato al cane da assistenza che accompagna il figlio.

Aaron, un dolcissimo esemplare di Labrador, è il compagno di avventure del giovane Leo. Insieme stavano per mettere piede in funicolare con biglietti alla mano quando gli addetti al trasporto li hanno fermati, dicendo alla famiglia “senza museruola lui non può salire”.

In effetti il cartello all’ingresso recava questa scritta… ma per il solo fatto di chiedere se con un’ abilitazione particolare, certificata, fosse previsto una eccezione alla norma, non ci sentivamo rei di chissà quale inopportuna richiesta, ha raccontato Cristina Finazzi, la mamma del ragazzo.

Nonostante fossero state mostrate le documentazioni di Aaron, il controllore non ha voluto sentire ragioni. È proprio in quel momento che gli altri passeggeri si sono ribellati e hanno fatto sentire la propria voce in un unico coro.

Se non salgono in funicolare loro, non saliamo neppure noi – ha protestato qualcuno – chiamate i vigili, non siamo capitale della Cultura 2023 solo per i monumenti – hanno detto altri.

Nel tumulto generale dei viaggiatori, tutta la famiglia ha raggiunto Città Alta. Cristina Finazzi ha voluto scrivere un sentito post sul suo profilo Facebook per raccontare l’accaduto e ringraziare dal profondo del cuore tutti coloro che su quella corsa non si sono voltati dall’altro lato. L’unione ha vinto l’indifferenza.

Che meraviglia l’umanità quando diventa, nei fatti, prossima… c’è ancora speranza” ha concluso la donna.

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Fonte: Cristina Finazzi/Facebook

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