Il governo indonesiano aveva deciso lo scorso luglio di chiudere l'isola per tutelare i varani ma in seguito alle proteste dei residenti ha cambiato idea
Il governo indonesiano ha cambiato idea riguardo alla possibilità di vietare l’accesso ai turisti all’isola di Komodo. Lo scorso luglio, infatti, il governo aveva annunciato l’intenzione di chiudere l’isola per tutelare i draghi di Komodo, minacciati dalla massiccia presenza di visitatori
Nel Parco Nazionale di Komodo vivono circa 5mila esemplari di Varanus komodoensis, che ogni giorno vengono disturbati dall’afflusso di turisti.
Solo nel 2018 sono stati registrati 176mila accessi sull’isola: flussi così elevati di persone interferiscono con l’accoppiamento dei draghi e con la schiusa delle uova e modificano l’ambiente naturale, tanto da aver provocato nel tempo una diminuzione del numero di varani presenti sull’isola.
Il governo aveva dunque deciso di interdire l’accesso all’isola ai turisti a partire dal 2020 per un anno, così da poter ripristinare l’habitat dei draghi di komodo. Le auotorità non avevano poi escluso di estendere il divieto per un tempo maggiore o addirittura di trasformare l’isola in una riserva naturale.
La decisione ha però suscitato proteste tra i residenti di Komodo, preoccupati per il fatto di doversi trasferire e per le perdite economiche derivanti dalla chiusura dell’isola.
Il governo indonesiano ha quindi fatto marcia indietro: l’isola resterà aperta ai turisti. La motivazione ufficiale, data dal Ministero dell’Ambiente, è che il numero dei varani è rimasto sostanzialmente invariato dal 2002 al 2019, dunque i draghi non risultano minacciati dai visitatori.
Le autorità hanno però fatto sapere che per accedere all’isola si dovrà sottoscrivere un abbonamento: al momento per entrare a Komodo si paga un ingresso di 10 dollari, mentre con i nuovi piani si pagherà fino a 1000 dollari l’anno. Questa misura dovrebbe diminuire il flusso di turisti e tutelare almeno parzialmente i varani, senza obbligare i residenti a trasferirsi.
Inoltre verranno applicate restrizioni per la circolazione delle navi da crociera e saranno avviati programmi educativi per insegnare agli abitanti e ai visitatori a rispettare i draghi che vivono sull’isola. Sarà sufficiente?
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Tatiana Maselli