Un nuovo studio ha scoperto che i calamari maschi aiutano la compagna a scegliere una casa

Il calamaro di Lesson si impegna a cercare un luogo per accoppiarsi con la propria compagna e a prendersi cura dei piccoli

Il calamaro di Lesson si impegna a cercare un luogo per accoppiarsi con la propria compagna e a prendersi cura dei piccoli – attenzioni finora viste solo nei vertebrati monogami come gli uccelli

I calamari non vengono generalmente considerati genitori molto affettuosi – soprattutto i maschi, che tendono ad accoppiarsi e poi dileguarsi lasciando sola la propria compagna. Ecco perché gli scienziati sono rimasti sorpresi nello scoprire che un piccolo calamaro che vive lungo la barriera corallina, il calamaro di Lesson (Sepioteuthis lessoniana Lesson), sia in realtà un padre attento e presente per i suoi piccoli.

I maschi di questa specie osservati finora si sono dimostrati molto competitivi nel combattere per le femmine e, dopo l’accoppiamento, restando vicino alla propria compagna per impedire che qualche rivale possa ‘insidiarla’ e continuando poi a tenere d’occhio le uova deposte dalla compagna ancora per qualche tempo, prima di allontanarsi e cercare una nuova compagna con cui accoppiarsi.

Tuttavia, una recente osservazione avvenuta nel Mar Rosso, in Egitto, ha sorpreso gli scienziati: un maschio della specie, subito dopo l’accoppiamento, spaventa i rivali agitando i tentacoli e cambiando il colore della propria pelle; poi lascia sola la compagna per qualche momento, dirigendosi in perlustrazione verso quello che potrebbe fungere da nido per deporre le loro uova.

(Leggi anche: Per gli animali non c’è nessun San Valentino. Per loro è sempre più difficile accoppiarsi (a causa dell’uomo))

Questo comportamento del maschio potrebbe definirsi come una vera e propria ricerca del nido ideale prima che la femmina deponga le uova. Un atteggiamento non raro, se pensiamo a specie animali monogame come gli uccelli, ma praticamente mai visto fra i cefalopodi – che dimostra quanto le pratiche di accoppiamento dei calamari siano ancora sconosciute agli scienziati, e quanto ancora debbano essere indagate.

Ma perché lasciare sola la compagna? Anche una brevissima assenza del maschio permetterebbe ai rivali di accoppiarsi con lei, minacciando il successo della riproduzione. Secondo gli scienziati, si tratta di una ricerca del nido più sicuro per le uova, a riparo da altri maschi o da predatori, contribuendo così più attivamente al processo riproduttivo di quanto non facciano altre specie di calamari che si allontanano dopo la fecondazione, lasciando le compagne sole ad occuparsi delle uova e dei piccoli (in molte specie, le femmine addirittura muoiono dopo che le uova si sono schiuse).

Per ora, la maggior parte degli studi condotti sul comportamento dei cefalopodi è avvenuta su esemplari presenti negli acquari, ma gli ambienti artificiali sono troppo ‘semplici’ e non presentano quelle pericolosità da cui il calamaro dovrebbe mettersi in guardia – ecco perché il fenomeno finora non si era mai registrato. Sono necessari ulteriori studi in natura per vedere se anche altre specie di calamaro hanno un simile comportamento dopo l’atto riproduttivo.

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Fonte: Ecology

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