L'orso MJ5 è stato condannato a morte dopo aver attaccato un escursionista in Val di Rabbi, Trentino, in una vicenda ancora non del tutto chiara. Salviamolo dall'abbattimento, firmando una petizione lanciata dagli animalisti

@dhphoto68/123rf
Catturato per poi essere ucciso. In questo modo si metterà la parola fine alla vita e alla vicenda dell’orso MJ5, il plantigrado che in Trentino aveva attaccato recentemente un escursionista in Val di Rabbi. Una decisione assurda e inaccettabile quella della Provincia di Trento, l’ennesima esecuzione per i grandi carnivori che popolano il territorio trentino.
Il presidente Fugatti aveva parlato sin da subito di possibile abbattimento anche se la vicenda restava e resta tuttora opaca. Proprio per questo l’associazione Meta Parma ha lanciato una petizione per salvare l’orso MJ5 dalla condanna a morte che pende sulla sua testa e scoprire la verità su quanto accaduto.
Secondo il racconto fatto dal presunto aggredito, Mj5 avrebbe attaccato l’uomo lasciandogli graffi e un morso in testa, ma stranamente questi segni non sono stati mostrati al popolo italiano. Non è stata pubblicata neanche una foto dei segni dell’aggressione, eppure sono state rilasciate numerose dichiarazioni e interviste sull’accaduto. Dobbiamo fidarci sulla parola? Non possiamo, visto il veloce evolversi della questione in una sentenza di condanna a morte, senza processo e senza possibilità di difesa. Vogliamo sapere come sono andate realmente le cose, e vogliamo le prove, vogliamo che vengano fatte indagini per chiarire la questione, scrive Meta Parma.
MJ5 è stato condannato poiché pericoloso senza aver mai ucciso nessuno. La sua colpa? Quella di essere un orso, un predatore in un territorio ostile: il Trentino. Dinanzi alla notizia del suo abbattimento associazioni e animalisti sono insorti furibondi.
Non è ammissibile pensare di poter risolvere i problemi uccidendo la fauna selvatica. Non si può procedere in questo modo. Più volte gli esperti hanno sottolineato come la convivenza orso – essere umano sia possibile se solo ci si sforzasse di renderla effettivamente possibile con una gestione adeguata e non misure estreme.
L’impegno non deve partire solamente dalla Regione, ma dal singolo. Sapere come comportarsi correttamente nelle aree in cui è segnalata la presenza dei plantigradi è un dovere di ciascun cittadino. Il piccolo Alessandro ha agito in maniera impeccabile quando un orso è spuntato da dietro un cespuglio e ha dimostrando che se lasciato in pace il temibile orso non è portato ad aggredire le persone.
Smettiamola di sterminare i nostri orsi, impariamo a rispettarli. Puoi firmare la petizione QUI.
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Fonte: Meta Parma
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