Il Piemonte vuole procedere con l’abbattimento selettivo dei cormorani, ritenuti responsabili della riduzione delle specie ittiche: una petizione vuole fermare questa decisione ingiusta e affrettata
In Piemonte la tutela dei cormorani è diventata una battaglia prioritaria per numerose associazioni ambientaliste e animaliste che, riunite nel Tavolo Animali & Ambiente, hanno lanciato una petizione su Change.org.
L’obiettivo è fermare le politiche di abbattimento selettivo di questi uccelli, una specie protetta dalla Direttiva Uccelli 79/409/CEE, e promuovere metodi di gestione sostenibili che non ne minaccino la popolazione.
La petizione ha già raccolto quasi 13.000 firme su un totale di 15.000 richieste, mostrando un’ampia partecipazione pubblica e si rivolge alle autorità regionali, tra cui il Presidente Alberto Cirio e l’Assessore all’Ambiente Matteo Marnati, affinché intervengano a difesa della biodiversità.
I cormorani sono ritenuti ingiustamente responsabili della riduzione delle specie ittiche
La presenza dei cormorani nel Piemonte è cambiata nel tempo: mentre fino agli anni ‘80 c’erano solo in alcuni periodi migratori, oggi, complice il cambiamento climatico e la maggiore disponibilità di specie ittiche in loco, sono presenti tutto l’anno.
Ciò ha portato ad alcuni conflitti con il settore della pesca, ma gli ambientalisti sottolineano che l’impatto dei cormorani è spesso sovrastimato rispetto ai problemi ambientali reali, come l’elevata eutrofizzazione delle acque, che porta ad una proliferazione di alghe e all’inquinamento fluviale.
Un esempio significativo è il lago Viverone, dove il sindaco aveva chiesto l’abbattimento dei cormorani a causa della presunta riduzione delle specie ittiche. Tuttavia le acque del lago sono eutrofizzate e inquinate. Queste circostanze influiscono negativamente sui pesci, rendendoli più vulnerabili e quindi più facili prede per i cormorani, che agiscono selezionando le specie più deboli. Le associazioni sostengono che queste difficoltà non possono essere risolte attraverso l’abbattimento, che oltre a essere eticamente controverso, non risulta efficace nel lungo periodo.
Le associazioni chiedono pertanto un piano di gestione che preveda metodi incruenti, come l’installazione di reti sospese per proteggere i pesci, barriere visive con strisce riflettenti e altri accorgimenti per scoraggiare i cormorani senza danneggiarli. Alcune soluzioni proposte includono, per esempio, la modifica delle boe, che questi uccelli usano come posatoi dopo le immersioni, rendendole meno accessibili per incoraggiare gli uccelli a posarsi altrove.
È necessario dunque un maggiore impegno verso una gestione sostenibile della biodiversità locale, ricordando che il cormorano non è responsabile della riduzione delle specie ittiche e che esistono soluzioni alternative più etiche ed efficaci. Puoi firmare anche tu la petizione qui perché nessun abbattimento è la giusta soluzione.
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