Una donna ha trovato una sorpresa in casa del suo papà: una piccola volpe aveva cercato riparo nell'abitazione. L'animale selvatico è stato recuperato da personale specializzato dell'Asl. In caso di incontri improvvisati come questi, rivolgersi a esperti (come i vari CRAS) è tra le prime cose da fare
Incontro singolare in una abitazione toscana dove di recente una famiglia ha trovato in casa un ospite inatteso. Una minuscola volpe di qualche mese e apparentemente non nelle migliori condizioni si era rifugiata zitta zitta in una stanza, poi la scoperta.
È successo nei giorni scorsi quando una donna era andata a fare visita a suo padre. Tutto nella norma fino a quando non si sono resi conto della presenza dell’animale selvatico. Come sia entrato in casa senza che nessuno se ne accorgesse ancora non si sa.
La signora ha chiesto consigli sul da farsi sui social. Non capita spesso di essere a tu per tu con una volpe, nelle proprie mura domestiche per altro. In molti le hanno consigliato di mettere una ciotola d’acqua a disposizione e non provare in alcun modo ad avvicinare l’animale.
La giovane volpe era visibilmente spaventata. Potrebbe essersi rifugiata nella casa cercando di sfuggire a un pericolo esterno, magari un cane, e ha raggiunto un angolino tra il muro e l’armadio. Lì si suppone sia rimasta per tutto il tempo.
Una delle prime cose da fare in questi casi è garantire al selvatico una via di fuga senza terrorizzarlo ulteriormente, evitare poi rumori bruschi, spegnere le luci, allontanare i propri animali domestici e lasciare che l’animale possa trovare quel passaggio senza pressioni esterne di alcun tipo. Essenziale è sentire il parere di personale qualificato.
Su suggerimento di molti utenti, la signora si è messa in contatto con degli operatori e ha atteso l’arrivo dei Servizi veterinari dell’Asl. I tecnici le hanno confermato trattarsi di un cucciolo di volpe di circa 5 o 6 mesi e hanno recuperato l’animale per portarlo in una clinica veterinaria.
Ci auguriamo che possa riprendersi alla svelta e tornare quanto prima in natura. Quando esattamente è difficile da dire visto che la signora ha provato invano a contattare l’Asl veterinaria per avere aggiornamenti. La storia serve comunque da lezione a non improvvisarsi soccorritori di selvatici.
Intervenire con il fai-da-te è non solo pericoloso, ma può rivelarsi letale per l’animale. In situazioni simili, è importantissimo rivolgersi quanto prima ad esperti del campo, meglio se CRAS sul territorio.
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Fonte: Nicoletta Tarantino/Erbacce e dintorni
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