Così il Dipartimento della fauna selvatica americano ha ucciso 1,76 milioni di animali nel 2021

Altro che tutela della fauna, negli Stati Uniti si continuano ad uccidere animali selvatici e con metodi barbarici come le bombe al cianuro. Il tutto con il tacito consenso del Governo visto che a deliberare le catture e le uccisioni e a riportare i dati è proprio il Dipartimento dell'Agricoltura americano

Wildlife Services, questa è la sezione del Dipartimento dell’agricoltura statunitense che è stata incaricata di uccidere nello scorso anno quasi 2 milioni di animali selvatici tra cui coyote, tartarughe, volpi rosse, orsi e persino alligatori.

A rivelarlo è proprio lo stesso Dipartimento che ha pubblicato sul sito istituzionale il report relativo all’anno 2021, indicando come percentuale di specie selvatiche uccise o soppresse nel seguente anno fiscale il 6,61% che, seppur a primo avviso possa sembrare un dato non così rilevante, corrisponde ad un numero complessivo di 1,757,365 animali. Almeno queste sono le cifre dichiarate dall’ente.

@USDA.gov

Non si tratta solamente di quanto, ma di COME questi animali siano stati fatti fuori dal Wildlife Services che rende noto anche i metodi attuati che, a leggerli, giudicarli crudeli e disumani è davvero poco. Mentre alcuni, più fortunati, vengono sparati da elicotteri, infatti, altri cadono nelle trappole a molla delle bombe al cianuro M-44 che, attirano, a tradimento lupi, volpi e coyote. Una volta afferrate dalla preda queste bombe spruzzano il veleno nelle bocche degli animali, provocando la loro morte nel giro di 5 minuti.

Le bombe al cianuro erano state vietate nel 2017 dopo che un cane padronale era morto lentamente proprio per via di una di queste trappole, ma il Governo Trump aveva nuovamente concesso il loro utilizzo. (Leggi anche:Trump autorizza le bombe al cianuro per uccidere gli animali selvatici)

Come è possibile un tale eccidio?

Il Wildlife Services giustifica questa carneficina come un “sistema di controllo” dei danni provocati dalle specie invasive della fauna selvatica all’industria agricola, agli allevatori e al loro bestiame.

Un approccio però brutale che, oltre ad essere dispendioso, minaccia anche moltissime specie autoctone che muoiono così “involontariamente” perché finite in una trappola o nel mirino degli operatori intenti ad uccidere altri animali.

È sconvolgente vedere questo barbaro programma federale che spazza via centinaia di migliaia di animali nativi. Uccidere carnivori come lupi e coyote per avvantaggiare presumibilmente l’industria del bestiame porta solo a più conflitti e più uccisioni. Questo è un circolo davvero vizioso e continueremo a chiedere un cambiamento da parte del Wildlife Services”

ha affermato Collette Adkins, direttrice della sezione di conservazione dei carnivori presso il Center for Biological Diversity. Sono infatti oltre 400.000 le specie selvatiche autoctone uccise dal Wildlife Services nel 2021. Di queste 324 sono lupi grigi, 64.131 coyote, 433 orsi neri, 200 leoni di montagna, 605 linci rosse, 3.014 volpi, 24.687 castori e 714 lontre di fiume.

Nonostante le polemiche di tante associazioni, il Dipartimento dell’agricoltura americano preferisce portare avanti una politica di morte, piuttosto che investire nella costruzione di recinti migliori per permettere agli allevatori di proteggere il proprio bestiame, senza sterminare la fauna selvatica.

Fonte: USDA.gov

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