Gestione del post-partum: dalla nascita allo svezzamento dei gattini

Fin da subito dopo il parto mamma gatta si prende cura dei propri piccoli: li nutre, li accudisce, li educa fin quando non diventano completamente autonomi

Nello scorso articolo abbiamo trattato il parto della gatta, mettendo in evidenza i comportamenti da lei adottati e quali i momenti in cui potrebbe essere richiesto invece il vostro intervento. Ma come gestire nel migliore dei modi anche tutto il periodo post-partum, dalla nascita dei gattini fino al loro completo svezzamento?

Come già visto, mamma gatta fin da subito comincia a prendersi cura dei propri piccoli: man mano che nascono, questi ultimi vengono liberati dal sacco amniotico che li riveste, il cordone ombelicale viene reciso, vengono leccati in modo da essere sia ripuliti che scaldati. Queste prime cure materne sono fondamentali anche per instaurare quel primo importantissimo legame mamma-figlio. È difficile che la gatta rifiuti i propri cuccioli, ma è un’eventualità che potrebbe verificarsi, soprattutto nelle primipare le quali potrebbero non avere ancora ben sviluppato il proprio istinto materno.

E’ necessario lasciare tranquilla mamma gatta con i suoi cuccioli soprattutto durante i primi giorni, lasciandole a disposizione la cesta o scatola utilizzata precedentemente come “nido” durante il parto, la lettiera posizionandola a circa un metro di distanza, ma soprattutto acqua e cibo. Quest’ultimo deve essere molto nutriente (l’apporo energetico durante la lattazione deve essere 3 volte quello della fase di mantenimento) affinchè non si verifichino carenze, sia a mamma gatta che ai piccoli; se la qualità del latte è scarsa sentirete i gattini, miagolare, lamentarsi, e cresceranno in modo insufficiente. Alla fine di ogni poppata la gatta lecca la zona perianale dei cuccioli in modo da stimolarne la minzione e la defecazione, meccanismi fisiologici che diventano spontanei solo dopo qualche settimana di vita. Non maneggiate i gattini se non strettamente necessario (ad esempio se mamma gatta non se ne prende cura; anche in tale situazione bisogna sapere come intervenire per non mettere a rischio la loro sopravvivenza), per non sottoporre la neo-mamma a stress inutili che potrebbero renderla anche particolarmente aggressiva; se dovesse avvertire la vostra vicinanza come un pericolo (o quella di bambini o di un qualsiasi altro animale presente in casa) potrebbe decidere di cercare un nuovo angolo dell’appartamento più tranquillo.

E’ importante che entro qualche ora dalla nascita i gattini assumano il colostro, quel primo latte particolarmente ricco di anticorpi e quindi molto importante per proteggerli da eventuali infezioni durante le prime settimane di vita. I gattini verranno nutriti esclusivamente dalla mamma (a meno che si presentano problemi particolari che lo impediscono), per almeno 4 settimane, dopo di che è possibile cominciare lo svezzamento, gradualmente, in modo da abituarli al cibo solido poco alla volta: potete stimolare la loro curiosità miscelando un po’ di alimento specifico per gattini in accrescimento (quindi molto nutriente) con dell’acqua (la diluizione andrà via via diminuendo in modo che nel giro di 3-4 settimane i gattini siano completamente svezzati) e poi spalmarne una punta sul musino, che andranno sicuramente a leccare; fate attenzione a non sporcare il naso, per evitare che il cibo venga inalato. Mettete questa nuova pappa in un piattino basso in modo da essere facilmente accessibile ai piccoli.

Intorno alle 4 settimane i gattini cominceranno anche a muoversi di più, curiosi di perlustrare l’ambiente che li circonda: fate molta attenzione affinchè non incontrino pericoli, teneteli d’occhio ma allo stesso tempo lasciateli abbastanza liberi di fare le loro prime esperienze: come infatti abbiamo ribadito più volte è importante che entro i primi 3 mesi di vita i cuccioli (sia di gatto ma anche di cane) vengano sottoposti al maggior numero di stimoli, conoscano il maggior numero di cose/persone/animali/rumori affinchè questi non diventino oggetto di paure da adulti. E’ inoltre fondamentale che i piccoli rimangano con la mamma per almeno 2 mesi dopo il parto (meglio 3), non solo per garantire loro un adeguato sviluppo fisico, ma anche comportamentale (ormai è noto che allontanando troppo precocemente i piccoli dalla madre, la possibilità che essi siano più difficilmente gestibili e aggressivi è maggiore). Cominciate comunque fin da subito a cercare una nuova sistemazione per i nuovi nati, assicurandovi che si tratti di persone responsabili e amanti degli animali.

LEGGI ANCHE:

Come prepararsi al meglio al parto della propria gatta

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook