Così la grandine ha fatto strage di uova nella più grande riserva di Aironi d’Europa

Strage di aironi e garzette a causa del maltempo: i violenti temporali che si sono abbattuti sul (Ungheria) hanno letteralmente distrutto una miriade di nidi contenenti complessivamente migliaia di uova, provocando una vera e propria tragedia

Strage di aironi e garzette a causa del maltempo: i violenti temporali che si sono abbattuti sul Parco Nazionale del Kiskunság (Ungheria) hanno letteralmente distrutto una miriade di nidi contenenti complessivamente migliaia di uova, provocando una vera e propria tragedia.

La natura è bellissima ma a volte può essere meno amichevole: lo staff del parco ispeziona regolarmente la situazione aviaria della zona con l’aiuto di foto aeree ad alta risoluzione, e la loro indagine quotidiana ha rivelato un tragico evento: la distruzione di massa di aironi e garzette. Nidi rasi al suolo.

Temporale con grandine violentissima ha colpito lo scorso 16 giugno l’area del lago Kolon, nella cui zona orientale avevano nidificato moltissimi uccelli come aironi e garzette, ma non solo. Una vero e proprio tesoro aviario che ora è distrutto.

“Circa 100 coppie di piccoli cormorani nidificano nel parco, oltre a un gran numero di garzette, anno dopo anno nella grande riserva naturale Kiskunság – spiega un dipendente del parco alla stampa locale – E ora distruzione sui nostri strumenti e pezzi di ghiaccio delle dimensioni di una pallina da golf sugli uccelli”. Una strage.

Il lago Kolon su quel lato è infatti la più grande palude d’acqua dolce di Kiskunság, con migliaia di uccelli protetti su un’area di quasi 3.000 ettari, che regolarmente nidificano sulle sue sponde (aquila reale, airone cenerino, alcune specie di oche, etc.)

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Foto: Interspect Kft via sokszìnu VIDEK

Si parla quindi di cifre impressionanti: 300-1000 coppie di aironi si annidano tra le canne sulla riva del lago, la maggior parte dei quali morti ancora sotto forma di uova, ma altri già nati all’arrivo della grandine. Entro la fine dell’estate si potrà determinare l’esatta entità della distruzione.

E non finisce qui: perché a seguito del disastro non ci sarà sicuramente alcun altro nido nel nido della costa orientale del lago Kolon. Una perdita di cui potremmo pagare molte conseguenze.

Dovuta al clima e non all’uomo, o forse è la stessa cosa?

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Roberta De Carolis

Cover: sokszìnu VIDEK

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