CETA: ultima occasione per fermare lo strapotere delle multinazionali (PETIZIONE)

Siamo arrivati al momento decisivo per bloccare il CETA, il trattato tra Canada e Unione europea considerato pericoloso per la nostra economia e anti-democratico.

Siamo arrivati al momento decisivo per bloccare il CETA, il trattato tra Canada e Unione europea considerato pericoloso per la nostra economia e anti-democratico.

I membri del Parlamento europeo (MEP) voteranno nella giornata di mercoledì e alcuni dei rappresentanti italiani giocheranno un ruolo decisivo. Sarà l’ultima volta in cui l’Unione Europea verrà chiamata in causa – l’approvazione del CETA da parte del Parlamento europeo equivarrebbe a un “sì” definitivo dell’Unione europea, secondo i promotori della petizione per bloccare il trattato.

I membri del Parlamento Europeo probabilmente da una parte si accorgono del dissenso pubblico scatenatosi contro il CETA, ma fanno anche i conti con i programmi di partito e con la pressione da parte delle varie lobby.

Per i parlamentari dovrebbe essere prioritario l’impegno di rappresentarci come cittadini europei e di dare voce al nostro dissenso nei confronti di un trattato controverso.

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Dopo la mezzanotte di mercoledì l’Unione Europea non avrà più alcun potere decisionale sul CETA. Per questo motivo la speranza di chi si oppone al trattato è che venga bloccato fin da subito a livello europeo.

Il CETA è un accordo economico e commerciale che potrebbe consentire alle multinazionali di ribaltare le vigenti leggi in loro favore.

Il timore è che se il Parlamento Europeo desse il via libera all’accordo, tutto ciò che riguarda la tutela dell’ambiente e quella del consumatore finirebbe sotto lo scacco delle multinazionali.

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La Commissione Europea e il Consiglio UE hanno già approvato il CETA, ma il Parlamento Europeo si deve ancora pronunciare.

In Francia, a seguito della pressione esercitata dall’opinione pubblica, uno dei partiti chiave, quello socialista, ha deciso di votare contro il CETA. Se il potere che viene dal popolo ha agevolato i nostri “vicini di casa”, anche per l’Italia ci sono speranze, secondo i sostenitori della petizione.

La petizione nasce per dire agli europarlamentari di votare contro il CETA nel rispetto del volere dei cittadini.

Secondo Stop TTIP Italia, a soli due giorni dal voto del Parlamento Europeo sul CETA, la maggioranza degli eurodeputati sembra non aver ancora letto il testo. In molti tentano di rassicurare le migliaia di persone che, insieme alla Campagna Stop TTIP Italia, stanno scrivendo e telefonando ai loro uffici, con la richiesta di respingere un trattato dai gravi impatti sociali e ambientali.

Le 1600 pagine del CETA, infatti, secondo Stop TTIP Italia sono dense di concreti pericoli per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Come ha denunciato il parlamentare europeo Dario Tamburrano, il rischio di ingresso di OGM e pesticidi attualmente vietati è non solo possibile, ma altamente probabile, così come l’importazione di prodotti derivati da animali trattati con ormoni della crescita.

Firma qui la petizione per fermare il CETA.

Marta Albè

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