Parma e Belém: le città più creative in gastronomia per l’Unesco

Parma e Belém, città del Brasile e capitale dello Stato del Pará, sono state nominate dall’Unesco tra le città creative per la gastronomia, insieme a Bergen, in Norvegia, Burgos in Spagna e Phuket in Thailandia.

Parma e Belém, città del Brasile e capitale dello Stato del Pará, sono state nominate dall’Unesco tra le città creative per la gastronomia, insieme a Bergen, in Norvegia, Burgos in Spagna e Phuket in Thailandia.

I nostri corrispondenti dal Brasile ci hanno segnalato la nomina di Belém, un motivo per rallegrarsi almeno un po’ in un momento in cui il Paese sta attraversando un momento tragico dal punto di vista ambientale con la vicenda del Rio Doce.

La proclamazione delle città creative per la gastronomia è avvenuta ufficialmente l’11 dicembre a Parigi. Le candidature, che comprendevano la città di Parma per quanto riguarda l’Italia, erano state presentate lo scorso 10 novembre.

Con il sostegno della Regione Emilia Romagna, la città di Parma e la sua gastronomia hanno potuto raggiungere questo risultato importante. La nomina aiuterà non soltanto Parma ma tutto l’agroalimentare italiano ad emergere ancora di più nel mondo, con i propri prodotti tipici di alta qualità, come ha ricordato anche il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.

Per l’Unesco il cibo non rappresenta soltanto un prodotto commerciale, ma il simbolo di una comunità che sa rendere la propria alimentazione unica al mondo basandosi sulle tradizioni locali. Ora Parma dovrà impegnarsi ancora di più a valorizzare la propria cultura alimentare e a diffonderla sia in Italia che nel mondo.

Per quanto riguarda il Brasile, invece, la nomina della città di Belém, la località più importante della regione amazzonica, va a valorizzare i prodotti locali, come il mango e il cacao, che viene utilizzato per realizzare cioccolato di alta qualità. La speranza è che questo riconoscimento possa portare alla creazione di un Centro locale per l’alimentazione e la biodiversità in Amazzonia.

La cultura alimentare di questa località ha influenze spagnole, portoghesi, francesi, africane e indigene. Tra gli ingredienti locali più utilizzati troviamo la manioca, conosciuta anche come tapioca, un’importante fonte di carboidrati (priva di glutine) per l’alimentazione nei Paesi tropicali.

Marta Albè

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