Vanuatu: il primo stato al mondo che vieta i pannolini usa e getta per combattere la plastica

Nello stato di Vanuatu, arcipelago di isole del Pacifico, i genitori dovranno scegliere inevitabilmente i pannolini lavabili dato che è stato annunciato il divieto di utilizzare pannolini usa e getta. Il provvedimento serve a combattere il problema dell’inquinamento da plastica che, purtroppo, riguarda pesantemente anche queste zone.

Nello stato di Vanuatu, arcipelago di isole del Pacifico, i genitori dovranno scegliere inevitabilmente i pannolini lavabili dato che è stato annunciato il divieto di utilizzare pannolini usa e getta. Il provvedimento serve a combattere il problema dell’inquinamento da plastica che, purtroppo, riguarda pesantemente anche queste zone.

Vanuatu è un arcipelago di isole del Sud del Pacifico, in Oceania. Generalmente poco noto, sta facendo parlare molto di sé in quanto ha annunciato che vieterà l’uso di pannolini usa e getta e sarà il primo stato al mondo a farlo.

Il provvedimento sui pannolini, da introdurre gradualmente alla fine di quest’anno, fa parte di una più ampia serie di azioni volte a frenare l’inquinamento da plastica che ha travolto anche questo piccolo stato insulare negli ultimi anni.

Il paese ha annunciato il divieto dopo che la ricerca condotta dal Commonwealth Litter Program (CLiP) ha mostrato che i rifiuti organici e i pannolini usa e getta rappresentavano i tre quarti del peso totale dei rifiuti prodotti.

I tradizionali pannolini usa e getta sono realizzati con una miscela di ingredienti che comprende anche la plastica. Come sappiamo, vengono usati solo per alcune ore e poi gettati in discarica dove possono impiegare centinaia di anni prima di degradarsi.

Calcolando che ogni bambino può arrivare ad usare fino a 8000 pannolini prima di passare al vasino o direttamente al water, si tratta di un bel risparmio in termini di impatto ambientale ma anche di risparmio economico.

Ma del resto dei vantaggi di utilizzare pannolini lavabili ve ne abbiamo parlato più volte.

Non tutti i cittadini di Vanuatu, però, hanno accettato di buon grado la cosa e c’è anche chi lo considera un “ritorno al passato”. Il Governo però sostiene che non vi è altra scelta considerando che l’arcipelago di isole sta già soffrendo in modo sproporzionato a causa dei cambiamenti climatici, per l’innalzamento del livello del mare e l’inquinamento marino.

Come ha dichiarato Mike Masauvakalo, del ministero degli Affari esteri:

“Vanuatu sta salvaguardando il suo futuro e alla fine la plastica si fa strada nell’acqua e nella catena alimentare e alla fine della giornata, la gente di Vanuatu, finisce per consumarla … È una lunga strada da percorrere”

I divieti possono sembrare eccessivi e drastici nel momento in cui divengono ufficiali ma spesso si è visto quanto in realtà siano efficaci. E anche Vanuatu lo sa: da luglio 2018 è vietato nello stato insulare del Pacifico utilizzare buste di plastica, contenitori di polistirolo e cannucce.  The Guardian riferisce che la percentuale di rifiuti domestici di plastica è scesa dal 15-18% del 2014 al 2%, solo un mese dopo l’introduzione del divieto.

Un intervento forse drastico e attuabile, forse in una piccola realtà come questa, ma difficilmente estendibie a grandi Stati occidentali. Di contro però basterebbe trasformare questo rifiuto in risorsa, e in questo l’Italia è all’avanguardia sia come tecnologia che come legislazione, grazie al decreto firmato nei mesi scorsi che permette di riciclare i pannolini usati per trasformarli in nuova plastica per oggetti di uso quotidiano.

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