La Spagna si prepara a ridurre le bottiglie di plastica con l’obbligo della caraffa in bar e ristoranti

La Spagna, fra i primi Paesi UE per produzione di imballaggi in plastica, vuole invertire la rotta con un pacchetto di misure ad hoc

Entrerà in vigore a partire dal prossimo anno, in Spagna, una nuova legge che obbliga i ristoratori a garantire sempre ai propri clienti la possibilità di consumare acqua del rubinetto in luogo di quella in bottiglia: l’obiettivo è ridurre i rifiuti connessi all’acqua confezionata – in primis, le bottiglie di plastica usa e getta.

Attualmente, la Spagna è il primo produttore europeo di bottiglie di plastica monouso, ma questo è solo metà del problema: l’altra metà è data dal fatto che, a fronte di una enorme quantità di rifiuti prodotti ogni anno, solo pochi di questi vengono effettivamente avviati a pratiche di riciclo.

Diversamente da altri Paesi europei che producono più rifiuti ma sanno riciclare meglio, la Spagna si trova ancora indietro su questo fronte. La Germania, ad esempio, produce ogni anno tonnellate di rifiuti in più rispetto al Paese iberico, tuttavia dispone di diversi metodi di riciclo dei materiali – ad esempio, un efficiente e capillare sistema di deposito dei vuoti.

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Cosa dice la legge

La nuova legge sui rifiuti e sui suoli contaminati per un’economia circolare è stata approvata dal Governo spagnolo lo scorso aprile ma la sua applicazione, come abbiamo detto, è stata rinviata al 1° gennaio 2023. Due sono le innovazioni che mirano a ridurre i rifiuti: da una parte, tutte le strutture ricettive (bar, ristoranti, hotel) devono offrire acqua di rubinetto gratuita; dall’altra, i negozi devono incoraggiare gli acquisti all’ingrosso.

Sempre dal prossimo anno, inoltre, saranno introdotte due nuove tasse per ridurre la produzione di rifiuti e migliorare la gestione e il riciclo di quelli che non possono essere limitati. La prima tassa sarà applicata all’uso dei contenitori di plastica “a perdere” e interesserà tutti i contenitori che servono a contenere, proteggere e distribuire merci.

La seconda tassa riguarda invece il deposito in discarica, l’incenerimento e al co-incenerimento dei rifiuti. Secondo il Governo, di tratta di uno strumento economico fondamentale per scoraggiare la produzione eccessiva di rifiuti e favorire pratiche virtuose di riuso e riciclo in materiale di scarto.

Inoltre, sempre per ridurre il consumo di contenitori monouso, le pubbliche amministrazioni promuoveranno il consumo di acqua potabile con fontanelle e contenitori riutilizzabili. Allo stesso tempo, i grandi supermercati (con superficie superiore ai 400 metri quadrati) dovranno destinare almeno il 20% della loro superficie alla vendita di prodotti sfusi o confezionati in imballaggi riutilizzabili, permettendo ai consumatori di portarsi da casa il proprio contenitore per l’acquisto di tali prodotti.

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Fonte: Boletin Oficial del Estado

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