Addio cotton fioc biodegradabili e microplastiche nei cosmetici. L'Italia sarà il primo paese al mondo a farlo grazie all'emendamento alla legge di Bilancio approvato ieri in V Commissione alla Camera
Addio cotton fioc biodegradabili e microplastiche nei cosmetici. L’Italia sarà il primo paese al mondo a farlo grazie all’emendamento alla legge di Bilancio approvato ieri in V Commissione alla Camera.
Di fatto, dal 2019 i cotton fioc non biodegradabili saranno messi al bando mentre dal 2020 stessa sorte toccherà alle microplastiche contenute in alcuni cosmetici. Una conquista importante contro il cosiddetto marine litter.
Tra i rifiuti più pericolosi per la fauna marina ci sono proprio cotton fioc e microplastiche. Secondo un recente monitoraggio effettuato da Legambiente su 46 spiagge italiane, il 91% dei rifiuti trovati sarebbe costituito proprio da cotton fioc.
Dal canto loro, le microplastiche dei prodotti cosmetici superano, talvolta, in peso la plastica di tutto il tubetto o la boccetta in cui sono venduti. I più inquinanti di tutti sono scrub, bagnoschiuma, dentifrici ma anche i rossetti, le maschere, i mascara, gli idratanti, gli spray per capelli, le creme lenitive, le schiume da barba.
Dopo 15 mesi di attività e pressione la proposta è diventata finalmente legge. Si tratta di un passo particolarmente importante per l’Italia perché sul fronte delle microplastiche il nostro Paese produce il 60% del make up a livello mondiale.
Cosa prevede la nuova legge
La norma obbliga a produrre bastoncini per la pulizia delle orecchie in materiale biodegradabile e compostabile vietando la vendita di quelli non biodegradabili. Inoltre, le etichette dovranno obbligatoriamente indicare come smaltirli correttamente e ribadire il divieto di gettarli nei servizi igienici e negli scarichi.
Dal prossimo anno, il Ministero dell’Ambiente avvierà una campagna informativa per evitare la dispersione in acqua dei cotton fioc. Per l’Onu sono 8 milioni le tonnellate di plastica che ogni anno finiscono nelle acque del pianeta.
“L’approvazione trasversale in Commissione Bilancio degli emendamenti, a prima firma di Ermete Realacci, che prevedono la messa al bando dal 2019 dei cotton fioc non biodegradabili e non compostabili e lo stop dal 2020 all’uso delle microplastiche nei cosmetici, rappresenta davvero una bella notizia per l’ambiente e la conferma della leadership dell’Italia nel contrastare il marine litter che soffoca mari, fiumi e laghi anche nel nostro Paese come dimostrato dalle nostre campagne estive di monitoraggio. Ora vigileremo affinché si arrivi all’approvazione definitiva, e se ciò avverrà quella in via di conclusione si confermerà la legislatura che ha approvato nella storia repubblicana più leggi ambientali di iniziativa parlamentare a tutela dell’ambiente e delle imprese sane e innovative”, così commenta Stefano Ciafani direttore generale di Legambiente.
Per Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, si tratta di
“un passo avanti importante per la difesa di ambiente, mare e salute dei cittadini. Uno stimolo per le nostre imprese ad essere più innovative e competitive sul terreno della sostenibilità e della qualità”.
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Soddisfazione anche da parte di MareVivo che da tempo sostiene questa battaglia:
“Abbiamo lanciato la campagna ‘Mare mostro: un mare di plastica’ e ci siamo attivati per questo disegno di legge ad hoc accolto dal Presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, che è diventato il primo firmatario insieme ad altri 40 parlamenterei di diverse coalizioni. Il successo è dovuto alla collaborazione della politica, delle associazioni, della società civile, del mondo scientifico e di tante eccellenze italiane che ci hanno sostenuto e che credono in uno sviluppo che sia compatibile con la salvaguardia dell’ambiente. L’Italia aggiunge un altro provvedimento a favore della protezione dell’ambiente che si aggiunge ad altri all’avanguardia come quello della messa al bando delle buste di plastica monouso che ci permette di esseretra i primi in Europa nel riciclo e recupero dei rifiuti.”.
Francesca Mancuso